Io non ho parole. Davvero. Non ne ho. Dopo aver letto la tua poesia per almeno una decina di volte di seguito, ancora non riesco a credere a quel che ho davanti. Una poesia. In questo fandom. Una poesia. Non so... è come chiedere di avere oro e trovarselo davanti per davvero. E tra l'altro è anche la tua prima incursione qui. Tantissimi complimenti, perché hai esordito magnificamente.
Premetto che considero la poesia come la più alta delle forme di espressione. Ne ho un rispetto assoluto, che è maturato tardi. Quando andavo a scuola la detestavo (giusto per farti capire). Difficilmente ne leggo, perché ho i miei must e da quelli non mi schiodo tanto facilmente. Ma questa ho provato a leggerla e ho fatto più che bene. Mi è piaciuta in un modo che non ti puoi nemmeno immaginare. Bella da piangere, davvero. La leggi e la rileggi. E ogni volta, ad ogni lettura, ti rendi conto di un dettaglio diverso. Ti arriva un'altra cosa. La leggi in un modo, seguendo puramente la metrica (bellissima tra l'altro) e ne recepisci un determinato sentimento, poi invece la rileggi e segui le parole e ne discerni tutti i significati, ed ecco che tutto quanto cambia. Ed diverso, è un'altra cosa. Ma ancora più bella. Ancora più magnifica.
Mi piace il violino come protagonista silenzioso della tua poesia. Lo hai ritratto come il compagno fedele di Sherlock Holmes, quasi fosse vivo e al suo fianco. Hai sottolineato un aspetto che ritengo la serie della BBC mostri molto bene. Il binomio Sherlock/Violino lo amo tanto e apprezzo sempre quando qualcuno ne parla. Qui il violino è come un amico, un amico diverso da John e nel quale trova conforto in quei momenti, in cui è John il nodo da sciogliere e il sentimento che il freddo Holmes nutre per lui. Come al solito, il violino lo aiuta a dipanare tutta la confusione che ha per la mente e che non riesce a capire, che non sa risolvere. Solo che non è un caso come gli altri, questa volta è personale. Questa volta è una battaglia e lo è per davvero. E allora pizzica le corde del violino e ci prova, a dare un senso al sentimento, ma è come tentare di spiegare l'impossibile... Non nomini mai John. Nemmeno c'è. Eppure viene fuori da quella parola: "molle sentimento" che racchiude tutto quanto. In quel verso c'è anche John e c'è tutto l'amore che Sherlock nutre per lui. Un amore che sconvolge la sua logica ferrea, e che la rende del tutto inutile.
Ti devo, infine, per forza fare i miei complimenti. Non si trovano cose del genere tutti i giorni, non in questo fandom comunque. Spero deciderai di fare altri tentativi da queste parti.
Koa |