E questa storia cosi' amara e poetica mi fa solo pensare a quanto tu sia dolce e sensibile. Soprattutto perché ho appena scoperto che hai 17 anni... Ora, io sono di quelle persone che di solito non badano all'età (ho scoperto che una mia compagna di teatro aveva 40 anni solo quattro mesi e mezzo dopo averla conosciuta. E perché me l'ha detto lei. Tanto per farti capire!), pero', insomma... Tu hai 17 anni e già scrivi cosi'?? Santissimo Cielo, Santissime Nuvole e tanti cioccolatini, ma tu hai proprio un bel talento!
Povero pesciolino, lui aveva solo voglia di esplorare pacificamente il mare, ed ecco che i predatori vengono là a rompergli le scatoline di tonno (tanto per restare in tema)! Eh si', la natura non è sempre dolce e carina: è complessa e, per questo, anche crudele!
L'ultima frase è di un humour nero agghiacciante. Non smettere assolutamente di scrivere e vai avanti cosi', capito? Sei brava!
E dopo essermi fatta dare i miei bei 5 anni mentali (youpie!), mi dileguo. Buon pomeriggio!
(Recensione modificata il 06/09/2015 - 03:33 pm)

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Ciao bisy...la metafora del pesce tiè riuscita eegregiamente...noi viviamo in un mondo dove, se restiamo barricati, corazzati, nulla ci può accadere, ma una volta messo fuori il piede veniamo dilaniati, divorati dall'infamia e dalla crudeltà del mondo, come il piccolo pesce che vive tranquilla negli abissi, finché viene risucchiato dall'amo letale portandolo alla fine dei suoi giorni...bellissima
un bacio ed un abbraccio
un caro saluto
a presto

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Ma questa...questa è una poesia coi fiocchi.
Tu scrivi in una maniera che...non si può descrivere, no no.
Hai fatto della vita d'un pesce un capolavoro di scrittura. Hai intrecciato parole e frasi creando una ninnananna malinconica, ad ogni verso viene scandita un' azione, un movimento e con esso l'emozione che ne consegue.
La frase iniziale è qualcosa di assurdo, mi sono persino detta "Ma no, questa è una citazione di una poesia famosa", invece no, è tutta farina del tuo sacco. Levami una curiosità, ma quanto profonda è quella bisaccia di conoscenza?
No davvero sono senza parole.
Sono entrata nel corpo guizzante d'un essere marino, che lotta per la sua sopravvivenza, sospeso tra la morte della cattura e il decesso della fame. Bellissimo il modo in cui l'hai spiegato "Scappa dalla sua fine venendole incontro", una contraddizione vera più che mai.
Il pesce, tra le carezze delle sue onde, si spinge oltre il suo terreno vitale, le sue branchie vengono circondate dal veleno d'ossigeno. Sfugge ancora una volta alla sua sorte, sfugge dal barracuda perché "vince solo chi non muore" e lui non può certo permetterselo. Nonostante debba infrangere la catena alimentare. Appena fuggito dalla prigione del suo inseguitore si dimentica all'istante dell'orrore della battaglia. Quel verme lo attende poco lontano e lui si getta, in uno scatto di stolta furbizia. Zac, l'amo l'afferra e la storia è finita.
*Fine dell'immedesimazione nel racconto*
Sei profonda come gli abissi che hai descritto, dove regna il buio e i predatori s'aggirano famelici. Tu riesci sempre a riportare un po' di luce e con ogni parola fai del silenzio del fondale una melodia lontana, una storia sussurrata, descritta nei particolari. Sono sicura che gettandoti nell'oceano della pubblicazione riusciresti a sbaragliare la concorrenza.
Perdonami ma sono ancora immersa in questa poesia.
Hai un modo di narrare gli eventi che non può esser altro che poetico, che talento ragazza, che talento.
Complimenti, complimenti, complimenti.
_Fan accanita_che attende un autografo_sul tuo primo libro_
Terminiamo questo delirio.
Un grande abbraccio.
_Among_the_lines_
(Recensione modificata il 02/09/2015 - 03:27 pm)

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Sei sempre la mia preferita :-) bella e fa pensare molto questa poesia..

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