TU.
Sì, sto indicando proprio te, e…
Oddio, così sembra che ti stia minacciando! Ricomincio!
*si schiarisce la gola*
No, davvero, non era mia intenzione spaventarti, è solo che è davvero raro trovare delle storie che, in pratica, convergono due delle cose che amo di più: il rapporto tra i tre fratelli e i Fall Out Boy.
Credo di non aver mai letto delle storie di tuo pugno, e diciamo che la mia presentazione non è stata delle migliori, per cui mi scuso per questo.
*s’inchina e le stringe la mano*
Passiamo alla storia che, sul serio, mi ha piacevolmente sorpreso (oltre a farmi saltare per la casa dalla gioia, perché, diamine, la canzone è pur sempre dei Fall Out Boy! *^*)
Allora , quando ho sentito questa canzone la prima volta, l’ho subito ricollegata a loro tre, e sono felice di non essere stata l’unica pazza a pensarlo :’)
Che dire, tutti e tre gli spezzoni sono magnifici, ma io avevo già toccato il fondo con la parte di Ace…
Poi pensava che non sarebbe riuscito a sopportare di rivederlo, ma che avrebbe voluto vederlo lo stesso, in qualsiasi caso—
Era la S sul braccio: si vedeva ma era cancellata.
Ogni tanto si appoggiava al parapetto della Moby Dick e, guardando il mare, stringeva la pelle del braccio sinistro sotto la mano destra.
Seriamente… COSA. È. QUESTA. FRASE.
Presumo che tu abbia intuito che sono disagiata. Sì? Allora corri, salvati! (?)
Davvero, credo che questa sia stata una delle mie parti preferite, e poi la storia della S sbarrata mi uccide ogni volta… T.T
Sembra quasi che Ace, toccandola, possa sentire suo fratello davvero vicino. Bellissima, è resa in maniera stupenda! <3
Pensava ad Ace. Non che lo pensasse di rado: ma sotto la pioggia, presso la prua della Sunny, ripensava alle parole di suo fratello e anche se non piangeva nel ricordarle (e nel ricordarlo) sentiva una pesante sofferenza comprimergli i polmoni. E quando pensava anche a Sabo, arrivava sul punto di scoppiare, come un palloncino troppo gonfio; allora Rufy si levava il cappello e respirava profondamente. A volte bastava un respiro, a volte ce ne volevano due, o tre: per ogni respiro lui aveva un ricordo. Uno bello, uno brutto.
Ma quelli belli, soprattutto. Essendo belli non lo facevano sentire triste. Come i palloncini, che volavano in alto e mai guardavano in basso. E se si trattava di ricordi tristi—non abbassava mai lo sguardo oltre l’orizzonte.
Rufy pensava a Ace e Sabo e sorrideva, perché c’era qualcosa di straordinario nel legame con i suoi due fratelli che non riusciva a spiegarsi se non con le parole fratelli di cuore.
Anche qui, Rufy…
Dio mio, ce lo vedo proprio a dover mantenere il controllo per non crollare, per non piangere, perché lo sa che i suoi fratelli non vorrebbero vederlo così. E poi, boh, ti sei ricollegata perfettamente alle parole della canzone!
«Ho imparato una parola apposta per noi tre, Ace. Trascendere. Lo so che è da matti cercare queste cose, ma – mi serviva.» Rimase in silenzio per qualche minuto, come se stesse formulando la frase per non sbagliarla davanti a lui, per non sbagliarla prima o poi davanti a Rufy (perché almeno Rufy l’avrebbe rivisto, prima di morire). «Il nostro legame trascende il tempo e lo spazio e la vita e la morte.»
A quel punto, si era alzato in piedi e aveva detto: «Dopotutto, noi tre non siamo mai stati normali, quindi me lo perdonerai. Quando ci rivedremo, se già non la sai, voglio insegnarti questa parola.»
Sabo, Sabo, Sabo… perché?
Perché deve fare così male, me lo spieghi? T.T
Il fatto che lui già pensi al loro futuro incontro, che desidera disperatamente vederlo, mi ha praticamente lasciato con tanti, ma tanti feels da gestire…
Ancora, tantissimi complimenti, e perdona la recensione priva di un vero e proprio filo logico, ora che ci penso… (??)
Storia davvero adorabile, e che merita dei punti in più per essere stata fedele alle parole della canzone! <3
Da fan di questa band e dei tre fratelli, GRAZIE! *W*
Mi auguro di ritrovarti a gironzolare nel fandom, storie del genere servono tanto ;)
Ci si vede (se non fuggi prima),
_Lady di inchiostro_ |
