Recensioni per
Il volo della mosca bianca
di Laylath

Questa storia ha ottenuto 73 recensioni.
Positive : 73
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/09/15, ore 00:49

Chi è che arriva sempre in ritardo a recensire e ha strane fisse per voci di tizi molto molto Alexandosi?
Iooo :D
E chi è che sta scrivendo questa recensione pensando alla voce del suddetto tizio, dato che no, ha realizzato che non possono esistere dei tizi Alexandosi, ma solo l'unico e inimitabile Alexand made in Drachma?
Sempre io :D
Dopo questo inizio quasi raccapricciante, posso dire che la cosa sta diventando preoccupante, ultimamente haha

Anyways, non puoi parlare di uno Shao di cinque anni: è l'esserino più tenero che potessi mai immaginarmi T^T
Hai dato un notevole scorcio sulla società dell'epoca, dove rispetto e rigore erano tutto, così come la devozione ai più grandi. Si va a generare quindi un certo distacco, che potrebbe sembrare strano tra figlio e madre, ma che comunque è giustificato dal contesto temporale e geografico e dall'affetto che l'uno prova nei confronti dell'altro, cosa piuttosto palese.
Passando ai personaggi, io sono già pronta a gettare sacchi di ammirazione su Shan-Ju e il nonnino u-u
Lei è una donna delicata, silenziosa, indiscreta, quasi immoralmente elegante, sia per comportamento che per portamento, dotata di una certa intelligenza – dubito ci fosse posto per gli idioti.
*ehm ehm* Vita breve per me *ehm ehm*
Il paragone col petalo di ciliegio verrebbe abbastanza facilmente fuori, ma certo tale figura ormai eterea priverebbe Shan-Ju della sua determinazione, della sua forza e del suo coraggio. Niente contro di voi, piccoli coraggiosi petali rosa, ma qua abbiamo a che fare con qualcos'altro. E' molto più complessa come figura e solitamente il suddetto paragone dovrebbe racchiudere il nucleo dell'anima della quale si tratta, quando qua mi sembra che riguardi la parte appena sopra.
Lei sembra una di quelle persone che danzano man mano che l'esistenza scivola sotto i loro piedi, con un'innata grazia e quella che sembrerebbe quasi ferocia, nel senso buono del termine, lasciando tracce appena percepibili, ma per questo ancora più presenti.
Oddio, ammetto che mi sta mettendo in difficoltà.

Il nonno mi è già simpatico *^*
Lui, tanto per rimanere sul tema “Parlami di come passeggi”, sembra più una specie di funambolo, che ha visto tutto dall'alto della sua corda, e che al tempo stesso è a contatto con ogni cosa ritenga degna di attenzione, definendole senza alcuna traccia di egocentrismo o superbia. Piuttosto alla mano, simpatico, neuroni invidiabili, che sembra (sottolineando il sembra perché io non sono che una misera lettrice che ha appena incontrato un nuovo personaggio e che ormai è partita per la tangente) aver accettato la vita in ogni sua singola sfaccettatura o che, almeno, abbia cercato di farlo. Eppure continua a ispirarmi un non so che, uno spirito parecchio guerriero nei limiti di ciò che ritiene giusto ma anche abbastanza tranquillo, sereno. Magari è il classico tipo di personalità che Amo tutti, ma fate qualcosa di sbagliato e vi fate le scalinate del palazzo reale con le gengive, ma non avanzo ulteriori ipotesi perché mi sembra di aver detto già abbastanza cavolate per il momento.

Ma torniamo al piccolo Shao, nostro pucciosissimo eroe, la nostra piccola mosca bianca,
È un geniaccio, questo figliolo o-o
Se poi avrà anche due guardie del corpo e un ventaglio, per ora ha già una formidabile arma: l'intelligenza [frase che sa tanto di banalità, ma tanto è]
Certo, qua – e oggi – l'intelligenza è considerato un'amabile accessorio, ma, santi déi, fossero tutti come lui i bambini.
Rigore, rispetto e ubbidienza oltre ogni limite, ma è anche un ottimo osservatore.
Elabora le sue esperienze, le adatta ai contesti più vari e così riesce a risolvere problemi intesi anche solo come il dare una risposta che non si può trovare solo limitandosi all'osservazione e al riportare ciò che si è visto, risposta peraltro formulata molto bene, e si muove bene anche nell'ambito sociale.
Riconosce la verità, per quanto soffocata e distorta sia, la modella in modo che sia facilmente comprensibile, potrei addirittura dire utilizzabile, e sceglie con chi condividerla.
Ovviamente alle spalle ha già due notevoli figure, ma ci ha messo anche del suo.
Il bello è che da grande sarà ancora più adorabile.

[se finisce che mi sento pure la sua voce sappi che ti verrò a cercare xD]
[il fatto che la mosca bianca sia un parassita mi dice già come andrà a finire, quindi tieniti pronta ^^]

Chiunque pensi di poterli privare della loro personalità solo per sacrificarla in suo onore, è solamente un superbo piuttosto illuso.

Adoro questo clan, se non fosse una cosa già abbastanza ovvia. Con la sua scelta di stare lontano dal trono, evita anche un sistematico sterminio dei neuroni all'ipotetico erede, gli evita di diventare una figura eccessiva in tutto ma al contempo vuota, uno scheletro tenuto su da altri, i quali decidono cosa debba incarnare, quale idea incanalare in quell'esoscheletro più o meno dotato di capacità proprie. Non che intenda dire che è un uomo stupido o crudele, semplicemente è vuoto. È il primo requisito per arrivare a sedere su quel trono, spesso e volentieri.
Smettere di farsi domande, ma cercare solo risposte a domande che qualcuno ti ha chiesto, passare attraverso i giorni e le persone con una certa consistenza, identificata in quel a cui tieni, o nel fantasma di questo. Potrebbe essere un riflesso della Nazione, della ricchezza, dell'autoconservazione o di qualsiasi altra cosa.
Niente contro di Ling, che mi sembra, anzi, un infuso di personalità, ma le esperienze variano da persona a persona, è come comparare due case fatte di materiali diversi. Nuovamente, non voglio ora attribuire la colpa alle casualità: la vita costruisce fino a un certo punto, ma tu puoi decidere, puoi fare le tue scelte, che la vita è tua e quindi è come se costruissi un po' tu stesso. Ling si è fatto il suo bel percorso, non si è lasciato morire soffocato tra stoffe preziose e cuscini di piume e facce che potrebbero sfiorare il suolo dal numero di maschere indossate. Evidentemente l'attuale imperatore ha avuto un po' sfiga, se non per la sua famiglia, per il suo carattere e esistenza in generale. Ma non so niente di lui, quindi perché continuo a dire.. cose?
Alexand esci fuori dalla mia testa, dannazione.

Ho adorato questo primo capitolo, fin troppo, e per volevo lasciare assolutamente una recensione, non importa con quanto ritardo. Ho saltato troppe cose e detto troppe cavolate, yup, ma se riguardo quello che ho scritto potrei impazzirci e restare con una certa voce che mi sussurra cose fino alle cinque. Sono sicura che non reggerei.

Anche questo si prospetta un bel lavoretto, complimenti *^*

Recensore Master
06/09/15, ore 20:55

il piccolo Shao è un bimbo speciale.
come speciale è l'ambiente in cui è cresciuto, la particolare dinastia dei Ming: un'oasi di quasi pace nel complicato mondo di Xing che stai cercando di raccontarci con questa digressione su un tuo OC amatissimo.
sono curiosa di come la mosca bianca di Xing sia diventata un ambasciatore col ventaglio piumato.
anche i personaggi di contorno a Shao sono molto particolari, a loro modo.
la madre, seppur molto devota, è estremamente legata a suo figlio.
Lao è un guerriero, forte, invincibile. di certo uno dei punti di riferimento del nostro giovane principe, assieme con il saggio nonno.
il modo in cui ha accettato una risposta "sconvolgente" come quella detta da Shao sull'umanità dell'imperatore la dice lunga sull'apertura mentale del capoclan.
in sintesi, non vedo l'ora di leggere ancora e ancora e ancora fino a saperne tutto il possibile.
vado al prossimo capitolo, ciao ciao
Alsha

Recensore Master
03/09/15, ore 18:57

Eccomi! :D
Una degna intoduzione a questo bellissimo (in tutti i sensi) personaggio! *-*
Ed infatti, ho voluto rielaborare un po' prima di scrivere la recensione :P

La sua personalità è perspicace fin da ora: è acuto abbastanza da fare delle affermazioni che potrebbero seriamente ridimensionare la figura dell'Imperatore, un uomo "annoiato", come lui lo descrive, che ai suoi occhi non ha niente di pauroso. Anzi, sa che è tutto studiato, che la cerimonia di riconoscimento in quanto suo figlio è puramente formale, che perfino la eco è "progettata" per incutere timore - grazie nonno. Ma per quanto riguarda quello che è suo padre - anche se di padre in senso concettuale ha davvero poco o niente- non è altro che un uomo, a dispetto della discendenza divina che gli si attribuisce.
E poi, mi è piaciuto moltissimo che lo definisca solo. Nonostante tutte quelle persone che lo circondano, non esiste un concetto familiare. I figli sono solo contendenti, le mogli solo strumenti per mandare avanti la successione: per quanto siano numerosi - perché lo sono - il distacco non li rende ciò che una famiglia dovrebbe essere - a proposito, ho trovato interessante come alla fin fine Shao li reputa comunque fratelli fra loro. Questo mi lascia immaginare come potrebbero essere i rapporti con Ling.
Così, un bambino di appena cinque anni va a spiattellare quella che è la semplice verità, che in fin dei conti essere imperatore significa anche essere solo con la propria carica, e non avere affetti veri.
Shao in qualche modo si rende conto di quanto la situazione di un Imperatore sia in un certo senso scomoda, e mi piace molto che abbia introdotto la figura della madre e del nonno, in quanto affetti del principe. Anche se il clan Ming non ha mai avuto mire al trono per la semplice constatazione di aver già in un certo senso delle terre da governare, questa diversità fra il bambino e l'Imperatore va a spaccare quell'entusiasmo che il piccolo si era costruito, arrivando a far affermare a lui stesso il disinteresse per il trono. Il fatto che tu lo abbia fatto dire da lui, indipendentemente dalla tradizione di famiglia mi ha davvero fatto piacere, in quanto Shao ha dimostrato quanto sia in grado di pensare con la propria testa e di giudicare basandosi sui suoi stessi occhi. E di non aver paura di dirlo. *-*

Molto esaustiva la digressione sui meccanismi di Xing, così come hai introdotto il clan Zao, il clan che contende con i Ming quelle zone. Non mi dilungo su questo, più o meno è ciò che dice Ling nel manga e nell'anime perciò non vado a tediarti. xD
L'attacco al loro accampamento ci fa penetrare molto più a fondo nell'atmosfera e, cosa "peggiore" - in senso buono - di farci capire come queste incursioni siano purtroppo la norma.

La figura della madre è proprio come me l'ero immaginata: una donna devota sinceramente al suo Imperatore, una donna che non si lascia intimidire dagli avversari e che ha a cuore suo figlio più della sua vita, oltre che ad esserne estremamente orgogliosa.
Lao è un bel personaggio: è solo accennato effettivamente, ma dalla sicurezza che incute a Shao deduciamo che sia un ottimo combattente.
La definizione "mosca bianca" credo sia anch'essa esaustiva se andiamo a pensare la diversità del clan Ming. Anche questa poca necessità di servitù li contraddistingue.

Per adesso è tutto, credo. Anche perché ho scritto il papiro. xD
Nel frattempo vado a spupazzarmi Kongm... ehm... Shao Ming! *ç*

Bravissima! :****

Recensore Master
02/09/15, ore 23:22

Allora, benvenuta a questa tua nuova fatica!

Sarà molto, molto strano leggere una tua storia che non tratta del team Mustang, ma è giusto che gli autori osino ogni tanto, no? E qui le premesse di una storia interessante ci sono tutte, a partire dall'introduzione alla famiglia di Shao, che già adoro (e chi se lo sarebbe aspettato, dirai tu).
Sin da piccolo, Shao ha già la sua indole ribelle. Nonostante non colga ancora il pieno significato del termine "mosca bianca" si intravede già la forte personalità del futuro ventinovenne ventagliato. E perché no, avrà a che fare con i personaggi originali del manga. Ma dato che Ling mangia come un bufalo, direi che l'espressione "locusta bianca" sia più appropriata. Chissà come sarà il confronto tra queste due teste calde.

E visto che si parlerà di mosche bianche, sono curiosa di vedere in che modo descriverai Ling imperatore. Il suo predecessore rispecchia appieno l'immagine eterea che le brevissime descrizioni di lui vi sono nel manga: distante, freddo, distaccato, una divinità, come è consueto negli imperi d'oriente. In che modo si scontrerà con questa realtà che, meh, non fa per niente al caso suo? Capisco che ancora tu non abbia bene in mente il volgersi di questa storia. Bene o male col team Mustang abbiamo una relativa sicurezza di successo professionale e personale, ma quando si parla di Xing diventa tutto nebuloso. La Arakawa lascia intuire che tutto si svolgerà "relativamente" secondo i piani di Ling (ma quali poi? E' dato saperlo fino a un certo punto), ma quale dei tanti probabili "happy ending" calzerebbe meglio? capisco che tu abbia dei dubbi riguardo la Ling/Fan, anche io fino all'ultimo ero indecisa se creare dei consorti separati per loro o meno, per cui il mio consiglio spassionato è quello di lasciare scorrere la penna, per quanto mi riguarda certe scelte sono scaturite spontaneamente, senza che le avessi previste.

Ottimo, finisce subito tra le preferite! Alla prossima.