Ehy ciauu^^
É un piacere conoscerti, piacere AlnyFMillen!
Devi sapere -anche se probabilmente non te ne interessa niente ma scialla- che nonostante avessi studiato e ristudiato l'Iliade fino alla nausea non è che mi abbia mai affascinato molto. Proprio non me ne poteva fregare di meno, tanto per dirla papale papale. Poi recentemente l'ho ripresa in mano e O MY GOD mi é piaciuta:p
Naturalmente sono team Ettore ∞ (alla Twilight haha) sennò non sarei nemmeno qui a recensire. Credo che sia davvero un personaggio magnifico e che la sua storia con Andromaca sia più che shippabile. L'incontro tra di loro nel sesto libro é... Troppo tenero. Mentre reputo Achille un bambino capriccioso che alla prima va a piangere da mammina (Ok povero ma lo odio) qui si vede veramente la differenza tra di loro. Il modo in cui il troiano abbia DAVVERO qualcosa per cui battersi e nonostante sappia che morirà, decide comunque di continuare a battersi (non come quel deficiente di Paride-.-" altro che cuor di leone).
Detto ciò, magari passo alla tua ff.
Molto carina, sicuramente é una buona cosa che qualcuno di tanto in tanto prenda in considerazione questo poema effettivamente: tra i ragazzi di oggi viene pensata come una cosa pallosa e pesante. Ammetto che anche io la pensavo così ma vedere che esistono fanfic su questa magari può... Invogliare(?)
Ma parliamo della struttura:
-Il testo é un po'tutto attaccato, secondo me avresti dovuto andare più volte a capo, almeno quando il soggetto cambia;)
-Tutto é in grassetto, non so se lo hai fatto appositamente oppure no, ma a mio parere sarebbe stato più opportuno evitare.
-Trovo la narrazione un tantino troppo grossolana (sorryyy): passi da un argomento all'altro come se niente fosse e dai l'impressione che questo sia solo un abbozzo, come se non avessi ricontrollato. Avresti dovuto descrivere di più.
-La concordanza nei tempi o nei termini non é sempre perfetta.
Ad esempio:
«Un sospiro ruppe quella apparente pace, tutto era così tranquillo qui sulla torre; niente faceva pensare che al di là delle mura ci fosse la guerra. Quando questa parola mi sfiorò il pensiero mi venne da piangere, “guerra” che significato ha? A mio parere è inutile, ma quanto può contare ciò che pensa una donna? Niente… ecco la risposta. Osservai[...]»
Sarebbe:
«Un sospiro ruppe quell'apparente pace. Tutto era così tranquillo lì sulla torre e niente faceva pensare che al di là delle mura ci fosse la guerra.
Quando quella parola sfiorò la mia mente, mi venne da piangere: “guerra” che significato aveva? Personalmente, la trovavo inutile, ma quanto poteva contare il pensiero di una donna a quell'epoca? Niente… ecco la risposta. Osservai[...]»
Se parli al passato devi continuare al passato, non puoi saltare al presente, a meno che tu non decida di esprimere direttamente un pensiero del personaggio, scrivendolo in corsivo o non so aprendo le virgolette.
Del tipo“ "Guerra". Che significato ha?” e poi continui con il discorso al passato.
Alcune cose non le ho proprio capite.
« parola mi sfiorò il pensiero» una parola non può sfiorare il pensiero. Il pensiero é composto dalle parole stesse. Per di più dopo fai una ripetizione.
Anche la punteggiatura é un po'barcollante ^^"
Ho però molto apprezzato il flashback sulla morte del padre. Penso sarebbe stato bello se Omero lo avesse preso in considerazione.
E niente, scusa se ti ho rotto tanto ma se una cosa va detta va detta. Voglio precisare solo che questo commentino vuole essere un apprezzamento a te e a ciò che hai scritto, solo con qualche appuntino.
Mi spiace sia una recensione così corta ma scrivo dal cellulare e non posso far molto.
Spero non mi odierai hahaha
Alla prossima,
AlnyFMillen |
