Brividi. L'unica cosa che posso dire è questo. ma dato che per una recensione ci vogliono più di dieci parole...cavolo il modo in cui scrivi è pazzesco e simile a quelli di scrittori del calibro di King o Poe(forse è un pò esagerato ma vabbè). Scommetto che la tua professoressa di letteratura era molto fiera di te

Ciao. La tua storia mi è piaciuta davvero. Inizialmente l'ho vista come un discorso abbastanza filosofico se vogliamo,sulla morte. Un filosofo disse che non possiamo parlare di ciò che non conosciamo,quindi neanche della morte. I pensieri scritti sono veri,ci sono molti interrogativi,molte domande su cosa ci sia dopo,se c'è davvero,sul fatto che faccia male o meno. Io ho sempre pensato alla morte come a un qualcosa che mette fine a tutto. Ho perso qualcuno della famiglia anche,ma ho sempre pensato a: adesso non soffrono più.
Ritornando alla storia,inizialmente pensavo che fosse morto il padre o un fratello/sorella. Perché da come parlava la protagonista sembrava che anche lei stesse male in un certo senso. Poi quando ha letto il giornale ho pensato che forse poteva essere lei,il cane che abbaiava,il fratello che non la vede. Il finale mi ha sorpresa,proprio perché mi aspettavo fosse morto qualcuno di diverso. Bello,complimenti.