Buonasera!
Che dire, ero già curiosissimo per il titolo e mi sono precipitato quasi all'istante per poter leggere di cosa trattava questa storia, anche perché quando i fantasmi tornano, spesso combinano dei casini nel proprio animo e nella propria testa (visto anche il genere al quale è destinata la tua originale).
Leggendola, ho potuto rispecchiarmi davvero tanto, anche perché alla fine si è rivelato un dialogo molto forbito e intelligente non tra due persone diverse che hanno delle differenze sostanziali ma parti della stessa persona.
Tutto il componimento è stato gestito e sviluppato con buonissime descrizioni indirette e ottime botte e risposte tra il passato più solido e il presente arrovellato da fastidi, il che permette di avvertire anche una sorta di angoscia perché si può avere la paura che il presente faccia dei gesti che il passato non condividerebbe e avrebbe mai fatto, anche in caso di dolore.
Penso che tu abbia fatto molto bene a non raccontare in maniera esaudiente cosa sia successo a questa ragazza, quello che l'ha spinta e l'ha portata verso quella sensazione di dolore e di malinconia, di quel peccato che non riesce a farsi scivolare addosso.
Ho gradito sapere poco e trovare più "generalizzante" la sua storia, il fatto che faccia un lavoro che gli altri sottovalutano in continuazione e che le causa solamente altro più stress, che la renda così impotente per concentrarsi sul futuro, l'ultima cosa che è giusto che il suo inconscio le suggerisca.
Con un italiano attento e preciso e una grammatica pressocché pulita e libera di errori e sbagli ortografici, posso senza dubbio dire che ho amato molto leggere questo scritto, che permette di addentrarsi nella pelle di qualcuno e comprendere cosa fare per riprendere qualche coccio buono della propria vita, nonostante errori e paure che hanno causato delle insoddisfazioni miserabili.
Assolutamente tra le ricordate, penso di non aver mai letto qualcosa del genere.
Un abbraccio e ancora complimenti vivissimi, sul serio,
Watashiwa
P.S: L'unico "neo" che ho notato è l'inserimento nel genere romantico piuttosto che in quello introspettivo. Capisco che si parla del ragazzo che la protagonista ha lasciato per paura ed insicurezza, ma in teoria la parte importante non dovrebbe essere il dialogo tra "lo spirito del natale passato" (ho adorato la citazione) e la parte presente della ragazza?
È per caso una cosa voluta che mette in luce una parte affettuosa e di amore rinnovato tra le due per vivere un futuro migliore?
Fammi sapere, te ne prego, sarei curioso di sapere la tua opinione.
In ogni caso, bel lavoro! |