Recensioni per
(in)Sane
di Crateide

Questa storia ha ottenuto 23 recensioni.
Positive : 23
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
20/09/15, ore 18:05
Cap. 1:

Ciao Cara!

Oggi non passo per lo scambio, quello lo farò domani; ma ci tenevo a recensirti questa, prima delle altre.
Premetto che io l'ho vissuta in prima persona qualche anno fa, questa situazione, ed oltre a complimentarmi con te per lo stile, lo faccio anche per le poche ed incisive frasi con le quali hai detto davvero tutto di questa situazione che ti schiaccia, ti opprime, ti isola e ti consola, ti fa sentire in grado di controllare te stessa ma anche piccola e inutile. Sono tante cose messe assieme e tu sei stata molto più che brava, bravissima.
Posso solo rinnovarti i miei complimenti e comunicarti che hai una nuova, affezionata lettrice che ora va a recensirti anche le altre cosine :3.
Un abbracio!

Recensore Master
18/09/15, ore 19:11
Cap. 1:

Ciao, Elpida.
Ho letto questa storia, e mentre lo facevo mi si stringeva il cuore.
Allora, io non ho mai sofferto di problemi alimentari, tuttavia capisco benissimo come tu possa sentirti, quella voce ossessionante e terribile che ti assilla, e non perché sono pazza, ma perché ho vissuta una vicenda che mi ha recato lo stesso dolore: per quasi due anni sono stata vittima di bullismo.
E se anche non è la stessa esperienza che stai ancora vivendo, guarda, i sentimenti, lo schifo, la carica di autodistruzione è la stessa.
Non sto qui a dirti la rava e la fava, a ripetere "eh no, non si deve fare, guai!", perché ci sono mille motivi per cui una persona entra in questo tunnel, e non sono qui per giudicare nessuno.
Quello che ti posso dire è basato sulla mia esperienza: sono arrivata a fare sclerate in classe, piangere davanti a tutti, urlare, avere paura di andare a scuola, e quella voce che mi diceva che loro avevano ragione, che era vero, io ero zero, non se ne andava; fino a che non mi sono più riconosciuta in essa.
Sì, avevano talmente esagerato, che quella è stata la mia rinascita: erano arrivati a parlare di un'altra persona, non di me.
QUELLA non ero io. QUELLA non era la mia vita.
Questo, Elpida. QUESTA che vivi deve essere la tua vita; e quindi, anche se la strada sarà lunga, e ti volterai spesso indietro - inutile stare a menarla -, tu vai avanti.
Riprenditi quella che eri prima che tutto questo iniziasse; impiegaci tutto il tempo che ti ci vuole, ma fallo.
E posso dirti una cosa? Ci stai giù riuscendo: hai il coraggio di parlare di questo, come io non ho più paura di nascondermi.
Con questo scritto tu stai dicendo che sei stufa, stufa, che è ora di cambiare.
Così è stata per me la rinascita: ho detto basta, l'ho detto forte, l'ho urlato.
E lentamente, non ho avuto più paura.
Abbi coraggio fino in fondo, e davvero, so come ti senti.
Ma non ti devi abbattere.
Forza, avanti.
Se vuoi parlarne, sai dove trovarmi.

Un abbraccio,
Valentina

Recensore Veterano
17/09/15, ore 20:01
Cap. 1:

Ciao cara. Era un po' che volevo leggere questa storia che avevo visto pubblicata sulla tua pagina, ma non ne avevo mai trovato il tempo, e ora che l'ho fatto ho un nodo allo stomaco.

Anche se per cose diverse, anche se per motivazioni diverse, anche se per situazioni diverse, parte di questi pensieri ci accomunano.
Non ho mai sofferto di veri e propri disturbi alimentari, ma ultimamente devo prendere dei farmaci per l'ansia, che ahimè colpisce lo stomaco. E anche quelle rare volte che ho avuto qualche lieve attacco di panico, nella mia testa ronzavano parole e dialoghi molto simili a quelli che ho letto.

Son sempre stata robusta, e non importava quanto gli altri mi prendessero in giro, per il nervoso io spesso mangiavo più del dovuto, poi ho cercato di limitarmi... e niente, sono ancora robusta, ma cerco di mantenere un certo limite.
Ho attraversato altro... che poi, grazie ad amici stretti ho superato, e mi facevo schifo, mi sentivo debole e inerme, come se il mondo attorno a me fosse il mio nemico, e io fossi da sola a combattere contro un nemico così grande che non avrei potuto in alcun modo sconfiggere.

Non so che significa avere questo particolare disturbo, e probabilmente sarò fuori luogo nel commentare, o scontata. Ma l'unica è reagire.
Quello che so è che come malattia, come ossessione, la si può lasciare alle spalle, specie se si è così giovani.
Io lo chiamo "il morbo nero", c'è chi l'ha chiamato "la malattia del secolo", si è portato via una persona a me cara, e mai più mi verrà restituita, anche se viva, non la riavrò più. Forse per lei era tardi... chi lo sa. Non ha mai avuto fiducia in sé, e spesso era troppo debole, e troppo vittimista per capire cosa di buono aveva attorno.

Sei giovane e talentuosa, e sono certa che accanto a te ci siano tante persone meravigliose, lasciarsi alle spalle quelle voci nella testa che tampinano senza sosta a volte è dura, ma ci si può riuscire. Non è ancora troppo tardi :)

Trovo che esprimere con questo racconto questo tuo problema (chiamarlo dramma mi sembrava di essere inopportuna), sia un primo passo. Io stessa ai tempi l'avevo fatto per quello che era il mio problema, e mi son vista pure copiato il racconto. Qualunque cosa tu possa fare per distrarti e per tirartene fuori, falla.
Io posso basarmi solo su quanto scrivi: e quello che io vedo è una ragazza con tanti sogni e un grandissimo talento. Con sensibilità e senso dell'umorismo. Una bella persona che merita di vivere una vita serena.
Il percorso non è privo di insidie, ma da quello che ho letto, stai già muovendo i tuoi passi, e se scorgi bene, vedrai che alla fine di esso, brilla una luce immensa :) Quella luce sei te, devi solo trovare il modo di raggiungerti.

Spero di non essere stata troppo inopportuna o di averti offesa, è l'ultimo dei miei desideri. Ho una gran stima nei tuoi confroni e nutro ispetto, sia per l'autrice che per la splendida persona che ho scorto :)
Un abbraccio

Barbara

Nuovo recensore
14/09/15, ore 17:26
Cap. 1:

Ho letto ciò che hai scritto e ti posso dire che ti capisco. Anche io ho passato quella brutta esperienza e per fortuna adesso le cose vanno meglio. Spero che tu riesca a risolvere questo problema. Ciao

Recensore Veterano
11/09/15, ore 23:06
Cap. 1:

Non ho mai pensato che esprimere i propri pensieri in merito ad un certo argomento potesse risolvere qualcosa. E non lo penso tutt'ora. Alla nostra età sono solo vaghi fantasmi della mente che mutano in continuazione, e non potranno mai essere veramente compresi dagli altri, poiché la maggior parte delle volte vengono accolti con scetticismo. Le storie invece no. Hanno tutt'altro impatto sulle persone. Forse perché nessuno sa mai davvero se una storia sia vera o il semplice frutto di una fantasia, se abbia origini antiche oppure sia il semplice modo per una persona di dare la sua opinione. Una storia può viaggiare attraverso generazioni e riuscire a mantenere sempre il suo significato. Per questo, dopo aver letto questa one-shot, la mia recensione non sarà altro che questa breve storia. Ovviamente, che sia vera o meno, non credo che abbia importanza...

 


Distesa sull'erba osservi le nuvole del cielo scivolare dolcemente sopra la tua testa, mentre le rondini volano tra di esse. Eppure niente di tutto ciò che ti circonda ti tocca. Non vedi i colori, non percepisci gli odori ne i suoni. Tutto è così spento e lontano. Troppo lontano. Come potresti vederli ? Sono ormai giorni, settimane, mesi che cadi all'indietro. Dolcemente. Una dolce voragine nera che ti inghiotte a poco a poco, senza che tu possa reagire. Senza che tu VOGLIA reagire. Dicono che sei magra, ma tu non provi fame. Dicono che sei disidratata, ma tu non provi sete. E non ti sei mai sentita così serena.


Prima immaginavi la Morte come un antro spaventoso e freddo. La Morte invece è terribilmente dolce. Un dolce nettare che ti affascina inesorabilmente. Tu, che sei sempre stata così debole, a cosa serviresti qui ? La vita non ha bisogno di te. Lei andrà avanti, come ha sempre fatto, senza neanche accorgersi della tua scomparsa. Il male che tutti vedono riflesso sul tuo corpo non è orribile come ti fanno credere, è ormai tuo amico da molto tempo. È il tuo biglietto per la pace a cui tanto aneli. Ti tiene per mano portandoti sempre più giù, e giù ti lasci condurre. Più le persone ti incitano a reagire, più lui ti spinge a ribellarti e lasciarti condurre un po' più velocemente. Dove stai andando ? Non lo sai e nessuno può dirtelo, neanche la Morte, eppure, ovunque sia, tu vuoi andarci. Chiudi gli occhi e il buio ti avvolge.
Cadi ancora all'indietro, ma ad un certo punto noti che qualcosa sta cambiando. Quanto tempo è passato ? Un'ora, un mese ? Non sapresti dirlo, ma di colpo senti un lontano calore. Ti sembra quasi di riavvolgere il tempo e tornare alle origini. Ti ricordi di quel tiepido tepore nel ventre della madre, quel ventre che per nove mesi è stato il tuo universo, la tua fonte di vita. E ti ritrovi davanti allo specchio, completamente nuda. Non guardi il tuo viso pallido e sciupato, i tuoi seni raggrinziti e neanche le gambe scheletriche. Ti soffermi ad osservare attentamente il tuo ventre e la visibile sporgenza delle tue anche. E, come se un lampo ti avesse all'istante illuminata, finalmente capisci. Comprendi ogni cosa,e il male che credevi tuo amico si rivela improvvisamente come un orrendo volto sogghignante stampato sul tuo corpo. Tu sei Donna. Hai ricevuto da colei che te l'ha trasmessa il privilegio di creare una vita. Tu doni vita. Tu SEI vita. E allora comprendi che questa vita che tanto ti era sembrata estranea altro non è che un tuo stesso frutto, ed un frutto di tue simili. Capisci quanto sia ingiusto pensare che essa possa andare avanti senza di te, che ne sei plasmatrice. Non ci possono essere semi senza una pianta, e tu sei una pianta che si stava lasciando morire senza prima aver compiuto questo grande miracolo per cui era nata. Pensavi forse che la tua scomparsa sarebbe passata inosservata ? No. Non saresti più stata donatrice di Vita, ma di Morte. Avresti negato l'esistenza ai tui figli, ai tuoi nipoti, e ai loro figli, cancellando dalla faccia della terra intere future generazioni per un puro gesto di egoismo. Egoista. Ecco come ti senti, e provi vergogna per te stessa. Ma ora tutto ha un senso, e tu per prima. E così ridi. Ridi della tua ingenuità e della tua stoltezza, mentre quella dolcezza della Morte diventa solo un lontano ricordo...


 


Ho sempre considerato le Sirene come semplici personaggi mitologici, quasi senza prenderle in considerazione. Eppure un giorno ho scoperto che la depressione era stata la mia Sirena. 


Oggi penso che ciascuno di noi debba confrontarsi nella vita con una o più Sirene, poiché esse fanno leva sulle nostre paure e debolezze. Ma penso anche che ciascuno di noi sia perfettamente in grado di superarle. Solo che spesso non ce ne rendiamo conto. Lo possiamo fare da soli, oppure, se siamo più furbetti, possiamo farci aiutare, come Ulisse, dagli amici :)

Laura

(Recensione modificata il 11/09/2015 - 11:49 pm)
(Recensione modificata il 11/09/2015 - 11:54 pm)

Recensore Junior
10/09/15, ore 19:39
Cap. 1:

Okay, non so come dirlo, perciò lo dico e basta.
Lo so. Lo capisco.
Magari non ci credi però è così. Perchè anche io sono anoressica. Sono anoressica e ne sto uscendo solo dopo mesi che sono seguita. E ho riconosciuto subito quella voce, dentro di te, quella che ti fa sentire potente. Quella parte che deisdera stare male, e stare sempre peggio.
Sai, quando ero in sopedale mi avevano traumatizzata con il pericolo delle abbuffate. Mi avevano fatto un terrorismo estremo.
Ma sai, tu sei forte. Non potente, forte. E con la stessa temperanza che hai avuto per arrivare a sentire le tue stesse ossa sporgere, puoi usarla per farti del bene.
Non so se questa flash sia passata o legata al presente, in ogni caso ti sono vicina. Non arrenderti a te stessa. Creane una nuova ed indipendente.
Un abbraccio Elpida,

Lale

Recensore Junior
10/09/15, ore 00:03
Cap. 1:

Ciao Ele, come stai? È da tanto che non ci "scriviamo", e sinceramente non avrei immaginato di farlo in questo contesto.
Ricordo che in un messaggio ti scrissi che avevo letto la tua prima ff su questo argomento, ma non ebbi il coraggio di dare la mia opinione perché non so mai come comportarmi in certi casi e perché ho paura che possa dire parole sbagliate. Ma questa volta è diverso, questa volta leggendo la tua storia, qualcosa mi ha colpita, e permettimi di intervenire nel dialogo fra te e la tua ossessione.
LA VERA ELE HA UNA SOLA PADRONA: SE STESSA! E LA ELENA CHE CONOSCO IO È QUELLA PERSONA CHE MI FA SOGNARE CON LE SUE STORIE FANTASTICHE; È LA PERSONA CHE STO IMPARANDO A STIMARE E CHE DA QUANDO L'HO TROVATA FRA TANTI UTENTI DEL SITO, CERCO, OGNI VOLTA CHE SCRIVO, DI PRENDERE IL SUO ESEMPIO, PERCHÉ LA ELE CHE CONOSCO IO, AMA LE SUE STORIE E CI METTE PASSIONE PER FARLE NASCERE.
So che questa mia intromissione può sembrare non adatta al contesto, ma ho espresso ciò che ho sentito nel cuore, non appena ho letto ciò che hai scritto.
Se hai avuto il coraggio di mettere in piena luce la tua ossessione, significa che la sola cosa a cui puoi obbedire è la tua mente, perché è da lì che la parte buia viene, e se usi la mente per cedere alla debolezza, riesci anche a cederla alla fantasia e al bisogno di guardare oltre la realtà.
Cara Ele, devo dirti un'altra cosa: quando vidi il tuo aggiornamento della storia "Raptus", visitai la tua scheda, e notai che avevi aggiunto delle note descrittive; ti dirò la verità, e non perché si tratta di te, ma è l'unica descrizione che abbia mai letto di tutte le scrittrici che ho conosciuto su Efp. Sono stata colpita da ciò che fai e da tutte le tue passioni, e anche se non conosco bene tutti gli autori che hai citato, non posso fare a meno di capire quanto tu sia una ragazza d'oro.
Ognuno di noi ha i suoi lati dolorosi, e ognuno di noi combatte per salvarsi, alle volte pensiamo di potercela fare da soli, altre volte abbiamo il bisogno di essere aiutati. So di non essere un'eroina, ma spero che le mie parole possano averti dato quel minimo che basta per farti capire che tu sei più forte di te stessa.
Non guardarti allo specchio, perché come hai scritto, lui non dice il vero. Apri un libro e rispecchiati fra le parole che tu tanto ami, afferra una penna e un foglio e crea un dialogo fra te e la vera te stessa: la Ele che inventa e scrive, perché è questo ciò che sai fare, spiazzare tutti con le tue meravigliose storie.
Ti prego Ele, sii forte, non abbandonarti a quel ossessione che non ho mai avuto, ma che mi fa paura ogni volta che la sento nominare.
Continua a farci sognare, ma sopratutto a FARMI SOGNARE.
La tua fan numero uno
Claudia.

Recensore Veterano
09/09/15, ore 14:31
Cap. 1:

Emmmm... ehy, ciao. Questa storia, beh, mi ha un po', uhm, sconvolto all' inizio. E dopo qualche minuto di fissare lo schermo e espressione scioccata tipo D: eccomi qui a recensire, nella seconda fase che succede la sorpresa. E eccola qui, accogliamo con grande piacere la nostra amica, premio Oscar della furia omicida laaaaaaa Rabbiaaaaaaa. *Applausi* e accanto a lei eccola lì, alla sua destra laaaaaaaaaaaa Stizzaaaaaaa *Applausi*
Allora, lasciamo stare le mie cretinate e torniamo alla storia.
La ff affronta quindi la questione del "peso".
Sinceramente, questa è una cosa che non mi è mai andata giù. 
Grassa, magra, la dieta, il dimagrire. Non li sopporto. Come non sopporto  le persone che ci vanno dietro.
Non capisco questo... bisogno.
A me, personalmente, basta star bene con me. Ti senti bene? Si. E allora scialla. Non mi interessa molto quello che dice la gente, quello che pensa o non, Dio così m'ha fatto e si mettessero l'anima in pace. Mi mettessi l'anima in pace. Perchè se ingrasso o dimagrisco, quella sono sempre io, non è che cambi. Ti fai sempre schifo, ti vedi sempre bella, ti innervosisci quando leggi queste cose o non ti innervosisci. Mi manda il sangue al cervello questa cosa dell' accettazione verso se stessi.
Ti guardi allo specchio e che vedi? Una ragazza. Una ragazza come? Grassa. E? Ti fai schifo. E? Voglio cambiare.
Ma dimmi, e parliamo in termini matematici a questo punto perchè i numeri son quelli e non li puoi certo cambiare, pesare cinquanta chili è perfettamente normale per una ragazzina di quattordici anni, poco di meno per una di tredici o dodici o undici, ma quello dipende anche dall'altezza. Perfettamente. Ora, non ho idea di quanti anni tu abbia, ma non credo da 0 a 10 quindi direi che sei nella media perfetta (se non sottopeso).
Dio quanto mi fanno incazzare ste cose.
Sei così e ba! Cosa ti dimagrisci. Peggio ancora se sei già magra.
Hai fame? Mangia. Hai sete? Bevi. Hai sonno? Dormi! Certo, siamo esseri umani e non bestie, possiamo controllare un minimo le nostre azioni e capire quando è il momento e quando no, senza esagerare da ambidue i lati, ma un'esigenza è un'esigenza. Il corpo umano non può vivere di pelle ed ossa in un corpo adolescenziale o meno.
Ok, mi calmo.
Scusa per gli scleri, ma come si è capito già... non sopporto queste cose.
Comunque, la fanfic è scritta molto bene, mi piace il fatto che si possa interagire con se stessi come in contrasto. E' molto originale e carina come idea.
Non ci sono errori di battitura, grammatica o altro^^
Sei davvero brava, spero di leggere presto altro di tuo,
Salutoni,
AlnyFMillen

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