Parto dall'inizio, per una volta: mi è piaciuto molto come hai deciso di sviluppare il prompt candela. Il fatto che la candela sia reale, e non solo un termine di paragone o un'analogia; il fatto che sia una sorta di anello che apre e chiude la storia, un po' come un anello di Moebius, ecco; e il fatto che accendere una candela parta dal "così non si fa del male" fino a diventare una sorta di rito. É un'attesa infinita, ma Ty Lee persevera. É commovente, dolce e triste allo stesso tempo.
Ty Lee sembra essere un concentrato di energia solare: sempre in movimento, sempre pronta a correre e scattare. Mi sembra un po' un accendino, diciamo: come se fosse quello che ci vuole per accendere la candela, fisica o metafisica che sia. Entrambe sono molto umane nei loro comportamenti - ognuna a modo proprio. Le emozioni che provano sono rappresentate con poche parole che dicono tutto quello che c'è da dire: come si dice, poche ma buone. Sono le parole giuste: mi fanno capire bene quello che le due provano, e i loro sentimenti sono comprensibili. Questo per dirti che sono molto tenere! Ma contemporaneamente sono difficili, sono ragazze (poi donne) che hanno un certo ruolo all'interno della storia del loro mondo e che per questo tornano a vedersi. Ognuna ha sempre l'altra nel proprio campo visivo durante l'infanzia: quando sono lontane, ci sono i sentimenti a mantenerle vicine, che sia rabbia, o vergogna, o rimpianto, quei maledetti (???) sentimenti ci sono sempre.
Penso sia una storia molto dolce, nonostante tutto. Dolce perché le loro emozioni sono ben delineate, con delicatezza, come se il narratore stesse sorridendo amichevolmente mentre racconta.
Il fatto poi che si tenga conto del tempo attraverso i capelli di Ty Lee è bellissimo perché amo i capelli e amo le trecce e quindi non posso non amare anche questo. ;)
In sostanza, secondo il mio metro (che non sarà quello del pubblico di Avatar, perché mai l'ho visto), è un ottimo lavoro.
Ti faccio i miei complimenti! C:
claws_Jo |
