Sublime. |
Ok...non ci sono parole...DN non è affatto un fandom semplice su cui scrivere, lo sai bene, ma qui davvero siamo davanti alla perfezione fatta fic. Due anni di limature hanno davvero portato ad una fic stupenda che non ha nessun e dico nessun, a mio parere, difetto. |
Semplicemente magnifica. Non posso descrivere in altro modo questa storia che di semplice non ha proprio nulla. Il modo in cui hai analizzato la personalità di Light, la processione dei fedeli, il loro rito è veramente perfetta. Perfetta come lo è questa storia. Ad ogni parola mi veniva sempre più voglia di leggere la successiva, e poi ancora, fino all'ultima sillaba, e poi fino alla fine della citazione di Umberto Eco. Una storia che avrei voluto non finisse mai, una storia che è riduttivo chiamare storia, perché forse capolavoro è più appropriato. |
(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) |
E' una storia difficile da commentare per me, sopratutto perché non mi è mai piaciuto Light/Raito e Kyrie sembra proprio un inno a questo personaggio. Indubbiamente è un carattere affascinante - nessun dubbio a proposito - ma non mi hanno mai convinto le sue motivazioni. Detto questo, è chiaro che secondo me Light non ha mai voluto essere un giustiziere, era solo una scusa con cui nascondeva a tutti e a se stesso di essere un assassino. Penso che però su questo punto gli autori mi smentiscano (adesso non ricordo precisamente se nelle interviste hanno detto che sì, Raito crede davvero che ciò che fa sia giustizia). Nonostante questo aspetto del carattere di Raito sia un punto centrale nella tua storia, mi è piaciuta lo stesso. E' leggermente retorica in alcuni punti, ma credo che hai svolto un ottimo lavoro nel parlare di un tema difficile come la fede. La distanza tra i fedeli, che non conoscevano nulla su Raito, e l'oggetto di fede, Raito stesso, mi ha portato a riflettere su come nelle religioni spesso chi le ha ispirate è molto lontano da come i suoi successori lo ricordano; ai fedeli importa poco che egli pensasse davvero che la giustizia si ottiene con l'omicidio, per loro importa solo avere "qualcosa" a cui rivolgere le preghiere e trovare conforto, aiuto e sostegno in caso di bisogno. Le motiviazioni per cui i fedeli del capitolo 108 celebrano insieme Kira sono, a mio parere, perfette. |
..bellissima? Nah, già detto. Meravigliosa. Sei entrata perfettamente nel personaggio di Light. E forse, anche nella mentalità di chi dopo anni di ricerche ha scoperto che era Kira. Tutte le false coperture, nel momento della fine, non servono più a nulla. Il bravo ragazzo 17settenne è il pazzo omicida che per anni ha rischiato la vita della squadra investigativa e ha ucciso i criminali. Ma c'è chi comunque, continua a credere che sia nel giusto, forse perchè non lohanno visto mentre nascondeva i sorrisi da psicopatico, o mentre mentiva spudoratamente senza mostrare un minimo di tensione. |
In una parola, la tua storia è "potente". Hai usato tu stesso questo termine all'interno della fanfiction e dire che calza a pennello per poterla descrivere interamente. Trovo il tuo stile splendido, scorrevole, piacevole, pieno di pathos. Hai usato delle immagini incredibilmente evocative, vivide. Mi hai messo i brivi di piacere, sul serio. Non trovo una sola sbavatura e tutto il "lavoro di lima", la cura e l'amore che ci hai infuso saltano fuori parola dopo parola, periodo dopo periodo. Incide fortemente l'uso della seconda persona, rende la storia più concreta, più vicina, come se fossero i pensieri stessi del lettore. E' un flusso così... natuale, ecco! Naturale, senza un artificio, le parole scivolano come le ombre alla luce delle candele. Mi hai colpito, non so più cosa dire se non che sono estremamente affascinata dalla tua forza narrativa e dalla ricostruzione dell'intera storia di Raito, di quel dio ragazzo ormai senza volto. L'ultima parte è stata la mia preferita in assoluto: una preghiera che mi ha messo i brividi e mi ha esaltata. Una preghiera dipinta da mano abile su un cielo stellato in cui troneggia una luna... Complimenti, sul serio. Melian |
Deliziosa, originale, e ben scritta. complimenti! :) |
Fanfiction splendida e affascinante. Parola dopo parola invita a proseguire la lettura per la sua forza evocativa. Complimenti :) |
Questa storia si è classificata al quinto posto della V Minidisfida di Criticoni (www.criticoni.net), con votazione finale 8.5/10. |
Ci sono tantissime cose davvero notevoli, in questa storia. La capacità di concatenare riflessioni diverse, accostandole in modo naturale e scorrevole. Le riflessioni stesse: non una è fuori posto, tutte ti fanno scattare dentro qualcosa e sono davvero capaci di andare a cogliere i temi e le implicazioni, anche i più "nascosti", presenti nel manga. Poi la scrittura: la tua scrittura ha sempre quella capacità incredibile di azzeccare praticamente ogni singola parola ed espressione, e qui non sei da meno. Ma la cosa veramente geniale - credo - è proprio il fatto che tu sia riuscita a ripercorrere praticamente tutta la strada del Malefico, e ad analizzare la sua personalità, con questo punto di vista così originale, partendo dalla processione che tanto dà da pensare. E' una cosa che mi ha davvero esaltata. Doverosa una nota per il finale: è davvero splendido, con quella sorta di "preghiera al contrario". E complimenti anche per l'uso dell'aspetto religioso: l'hai fatto esattamente come viene fatto nel manga, cioè a livello simbolico, e non "confessionale". (non so se mi sono spiegata col resto del mondo, ma tu hai capito di sicuro!XD) Mentre, invece, per quanto riguarda la gente della processione, hai analizzato bene il loro "spirito religioso", anche qui riflettendo su ciò che questo "sentire" è, senza impantanarti con quelle che sono le caratteristiche tipiche di una determinata religione. Cosa non facile... |
bellissima! si vede che è frutto di un lungo lavoro, perché non c'è una sola cosa fuori posto! ^^ tutti i miei complimenti, davvero! |
Sono atea, ma per questa volta sento di poter fare un'eccezione e dichiarare che Dio c'é: ne ho le prove! Perchè non avrei mai sperato di poter leggere un'altra tua fanfiction su Death Note. Guarda, credevo che non si potesse scrivere una cosa più bella di "Speculum", eppure tu ci sei riuscita con questa nuova perla. Mi dispiace, non posso lasciare una recensione vera e propria, non ne sarei mai all'altezza. Accontentati di sapere che fai risplendere questo fandom ^^ |
Dio mio. Due anni di labor limae che sono valsi TUTTI dal primo all'ultimo, perché questa è la cosa più magnifica, poliforme e perfetta di tutta la tua produzione.
Prima di tutto, lo stile, elegante e funzionale, pieno di un'intensità che se ne sta sopra la dimensione del racconto - ne descrive il piano prettamente "fisico" con rapide, precise, poetiche pennellate, mentre la sua oggettività espone dei concetti per poi rivoltarli nel rigo successivo in puro stile Death Note: dipinge la massa di fedeli senza dare un giudizio. È tutti. O forse nessuno.
È l'ossatura della storia stessa - già dal modo in cui è scritta riesci a capire il suo intento, quello grandioso e terribile di dipingere tutto quello che è stato e di dirci che è morto. Raito stesso, il "tu retorico" di tutta la storia, si disvela al lettore in tre momenti, in maniera graduale e assolutamente calibrata. Il primo momento è quello del Raito umano, eppure "umano" non significa "genuino", come è giusto che sia non solo parlando in termini di Death Note, ma di vera "umanità". L'umano che si legge fra queste righe è un umano al livello di tutti gli uomini, se non addirittura di poco più in basso, perché si tratta di un umano meschino.
Dopo di questo, c'è il "Raito di mezzo", quello ancora più deplorevole, quel Raito becero, a metà fra l'abbietto che è e il divino di cui lo rivestono i suoi fanatici che lo idealizzano.
E poi, alla fine, c'è la preghiera, in un folle srotolarsi di invocazioni al contrario, che di santo, di sacrale, hanno solo la veste, rappresentano il Raito che è nella forma esteriore del rito, e suonano come uno spaventoso inno a satana che ti gela letteralmente le vene.
E nell'afflato sovrumano e folle di questa preghiera, Raito svanisce del tutto. Anzi, ad essere più precisi, non c'è mai stato: Raito era molto peggio di tutto questo, molto più in basso, molto più giù. È la disperazione quella che tinge di bianco l'inferno: una disperazione bassa che non trova sfogo nella logica razionale e stringente della vita di tutti i giorni, lo rivelano con chiarezza le ultime righe della storia.
Mentre leggevo mi veniva in mente di paragonare Raito al "nous" di Anassagora, la "mente" più sottile e leggera della materia vera. Ma qui il "nous" non è ragione, è una follia estrema che scompare nel rito degli uomini che l'adorano senza sapere cosa esattamente stiano facendo: inconsciamente, circoscrivono la pazzia nella "funzione religiosa" e la normalizzano (nessuno di loro avrà il coraggio di ripetere quello che ha fatto Raito) per riportarla al livello degli uomini, anche e soprattutto perché non sanno cosa ci sia dietro alle azioni del Dio che hanno semplicemente idealizzato. |