Recensioni per
Al sorgere del sole
di Amor31

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/04/21, ore 20:19

Recensione premio per il primo posto nel contest: Il mio peggior nemico sono io, di Setsy
Buonasera cara, inizio ovviamente da te il giro dei premi!
Devo dire che questa storia non me l'aspettavo mai: finora ho solo letto di un Levi con Eren, con Erwin, o da solo, ma mai "unito" ad un personaggio femminile. Ovviamente c'è tanto da dire, quindi partiamo con ordine.
Sei stata molto delicata nel descrivere il bellissimo e direi fragile rapporto che c'è tra Levi e Isabel; e non fragile perchè inconsistente, ma perchè viaggia su un binario sottilissimo. Si sentono davvero come fratello e sorella, o è un modo quasi disperato di ricostruirsi una famiglia? Sono soprattutto complici? O Isabel alludeva proprio al capitano quando chiede se un ragazzo sarebbe bene accetto?
Considerando la difficoltà di avvicinare sentimentalmente un uomo come Levi, lei avrebbe fatto il giro lungo, come si dice...e non si potrebbe condannare. Sono rimasta col dubbio anche ora, ma non in senso "non si capisce", solo in uno buonissimo. E' come se l'affetto tra loro fosse in divenire, spezzato troppo presto da una morte atroce. Levi è un uomo adulto, ogni tanto tocca ripensarci perchè non mostra la sua età (negli anime questa è sempre dubbia XD) quindi il suo essere misurato, e molto indurito dalla sua orribile vita lo rende prudente, distaccato, e credo abbastanza incapace nelle relazioni umane, purtroppo... Quando vede Eren e Jean litigare li prende a calci, e qui il mio cuore fangirl si anima tutto! Tutti e 3 così IC in poche righe, e nel modo divertente che in un fandom come questo si contano col contagocce, e proprio per questo motivo fanno più effetto.
Non dico sia effettivamente paternalistico, ma qui ci va un po' vicino: è sollevato dai discorsi più maturi che Eren fa con Armin - la voce dell'intelligenza, qui - e di poter contare su una buona collaborazione. La domanda di Mikasa è spiazzante, e qui ti riconosco tantissimo. Sei sempre molto sensibile, posso dirlo pur avendo letto molto poco di tuo. E' una frase innocente, eppure così d'impatto. Il mondo tornerà normale? E' una domanda da "bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno": varrà la pena? c'è da sperare o è solo illusione? Quanto si potrà recuperare, poi di cosa, che neppure sanno che c'è al di là di quei muri tristi rimandi della separazione. Il muro di Berlino, la barriera di GOT, questi...chi è il pericolo, chi è dentro o chi è fuori?
La parentesi con Isabel ovviamente è il cuore del racconto. L'alba, simbolo di rinascita, emoziona la giovane che non l'aveva mai visto. Sono rimasta a riflettere sulla grandezza di questa frase; apparentemente non è nulla, è qualcosa di ovvio e gratuito, che sorge per tutti, eppure c'è chi non la conosce. Quanto in basso può scadere una vita? Quella luce rosa inonda i tuoi personaggi con la sua bellezza, e li marchia. Isabel forse l'ha ricordata nel momento della morte - o più la mano di Levi? - e lui ha aperto uno spiraglio di cuore. Erano tenerissimi, ma la fine già si sapeva... questa storia è curatissima e struggente, senza "gridare" o inserire lacuna scena forte. Ti avrei riconosciuta! brava cara
A presto, tua Setsy

Recensore Veterano
08/11/17, ore 02:07

Senti le mi lacrime da li?
Non scherzo, sto veramente piangendo.
Ho finito stasera The birth of Levi e non potevo non cercare qualche storia, me sono rimasta distrutta capiscimi.
Ho amato alla follia Isabel e tu sei riuscita a riprenderla appieno perfettamente, complimenti!
Scrittura molto scorrevole e praticamente perfetta, ho amato ogni singolo dettaglio.

Recensore Veterano
26/09/15, ore 10:12

Seconda classificata al contest "Affidatevi alla fortuna"
Grammatica e sintassi: 15/15 
Stile e lessico: 14,5/15 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 10/10 
Utilizzo del pacchetto: 9 /10 
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom: 10/10 
Eventuale bonus : +2 
Totale: 60,5/60 +2 
Grammatica e sintassi
La grammatica e la sintassi sono assolutamente impeccabili. Devo farti i miei complimenti più sinceri, perché questa storia è la più lunga fra quelle che sono state inviate e quella che sarebbe quindi stata più “giustificata” se ci fosse stato qualche errorino di battitura o qualche lieve imperfezione. Invece, la storia è eccellente dall’inizio alla fine, senza alcuna sbavatura di nessun genere. È perfettamente corretta dal punto di vista ortografico e grammaticale, e anche la sintassi risulta totalmente accurata in tutta la storia. 
Anche la punteggiatura è davvero ottima: è corretta, precisa, “pulita”. Crea un ritmo adatto ed equilibrato, facendo procedere la lettura alla giusta velocità. È talmente precisa da non notarsi nemmeno, nel senso che leggendo non si pensa mai alla punteggiatura perché è scelta con tanta cura da “spingere avanti” la lettura senza mai esserle di intralcio. 
Stile e lessico
Lo stile è indubbiamente molto adatto per il genere di storia: sa essere leggero, ironico e brillante nelle scene iniziali, dolce e delicato nei momenti fluff e diretto ed emozionante nelle considerazioni più amare. Si evolve insieme alla storia, seguendo la sua atmosfera e adattandosi ad essa. Non è piatto né troppo compatto, è vario e “vivace” al punto giusto. Come la punteggiatura, è così adatto alla storia da fondersi completamente con essa, facendo in modo che chi legge non si soffermi a guardare come le frasi siano formulate ma si lasci trasportare dalla narrazione. È uno stile molto scorrevole, infatti, che sa suscitare le emozioni giuste al momento giusto. Una menzione speciale va indubbiamente dedicata ai dialoghi, perché hai fatto un lavoro davvero straordinario con essi: sono realistici, appassionanti, ben strutturati. Come poi spiegherò in modo più dettagliato nelle prossime sezioni, trovo che le battute siano formulate in maniera molto intelligente e sappiano riflettere perfettamente l’indole di ciascun personaggio. Non solo: le dinamiche fra i personaggi sono riflesse estremamente bene negli scambi di battute. Si percepisce proprio, nel leggere le loro interazioni dirette, quali rapporti ci siano fra ciascuna “coppia” di personaggi. 
Si tratta anche di ottime scelte stilistiche che lo rendono possibile: sai variare tono e lessico quando fai parlare i personaggi, attribuendo a ciascuno la voce che gli si addice. Dall’entusiasmo di Isabel alla freddezza di Levi, con tutte le sfumature attribuite a ogni personaggio. Sono, infatti, dialoghi che permettono di vedere molto bene le varie sfaccettature di ogni personalità: non sono stereotipati, poiché si adattano bene alla situazione. Sai mostrare, insomma, come ogni personaggi si esprime a seconda della situazione. Non ti limiti a scegliere una caratteristica del loro carattere ed esprimere quella dall’inizio alla fine, ma tieni presente la loro personalità per intero. Credi che Levi sia l’esempio migliore di questo, perché in ogni battuta da lui pronunciata si percepisce magnificamente tutto ciò che lui è come personaggio. E non rimane “statico”, ma pur rimanendo fedele a se stesso si esprime in modo diverso a seconda della scena. È esattamente così che dovrebbe essere. 
La storia inizia un pochino sottotono dal punto di vista stilistico: i primi passaggi sono scritti in un modo leggermente distaccato, che non fanno entrare il lettore nella storia proprio dall’inizio. L’incipit è un pochino troppo tranquillo, non molto coinvolgente (non che la storia debba necessariamente iniziare in medias res, assolutamente) per le scelte stilistiche. Sembra di “vivere” le prime righe da una certa distanza, osservando i personaggi un po’ troppo da lontano perché si riesca da subito a seguirli con passione, ma quando poi cominci a presentare la scena vera e propria e lo stile diventa spiritoso e graffiante, recuperi molto bene quello che manca nelle primissime righe. 
Le scelte lessicali vanno di pari passo con lo stile: sono un po’ impersonali all’inizio, ma si evolvono quasi subito diventando coinvolgenti e ben studiate. Sono adatte alla storia, e proprio come lo stile variando a seconda dell’atmosfera. Riesci a creare scene di grande impatto emotivo e immagini molto vivide, senza appesantire la narrazione di dettagli superflui. Raggiungi così un equilibrio eccellente. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale
Trovo che tu abbia strutturato questa storia nel migliore dei modi, traendo la massima efficacia attraverso la sua articolazione: la narrazione si costruisce a poco a poco, con i dettagli che lentamente si incastrano per dare il quadro generale e spingere avanti la vicenda. I “sospetti” che nascono quando si parla delle nuvole e della spedizione, che fanno capire al lettore la direzione che sta prendendo la storia, sono assolutamente azzeccati. 
Questa costruzione “a tasselli”, inoltre, oltre a essere ottima di per sé, ti permette anche di aumentare l’impatto emotivo che la storia ha sul lettore: induce chi legge a partecipare alla storia, e rende le interazioni fra Isabel e Levi estremamente dolorose. Al lettore viene ricordato in modo implicito di continuo come finirà la storia, e questa consapevolezza si alterna alla lettura delle speranze di Isabel. Fa davvero male vederla proiettata verso il futuro e percepire l’affetto che Levi nutre per lei, sapendo che di lì a poco tutto crollerà e lei morirà. In questo modo, la storia anche nei suoi momenti fluff contiene una fortissima carica emotiva che la rende molto coinvolgente. 
Anche l’idea della cornice costituita dal presente è eccellente: dà spessore alla storia, che risulta così articolata su più livelli e quindi più completa, più interessante, più coinvolgente. Questa scelta ti permette, inoltre, di effettuare un confronto estremamente efficace fra passato e presente, fra la vita prima di quella spedizione decisiva e la vita dopo quella spedizione. È cambiato così tanto con un solo, singolo evento, eppure così tanto è rimasto invariato. Ho apprezzato moltissimo la riflessione su quello che è rimasto immutato: la minaccia è ancora lì, ancora presente. Il mondo non è ancora diverso, è ancora pericoloso. Eppure, il mondo di Levi ora è completamente diverso rispetto a quel giorno. Una singola spedizione e tutto è cambiato, tutto è crollato per poi rinascere. Levi ha subito una perdita dolorosissima, ma senza essa non sarebbe diventato l’uomo che è nel presente. È una riflessione di fondo molto importante, che aggiunge significato alla storia e fa pensare. Presenti quel fatto decisivo, quella perdita così tragica, come una sorta di bivio estremo: Levi ha perso tantissimo, quel giorno, ma se non fosse accaduto ciò che è accaduto lui non sarebbe arrivato a quel punto. Non sarebbe stato in prima linea per combattere per un mondo migliore, un mondo diverso. Quell’alba che fa da filo conduttore per la narrazione è perfetta: da un lato, nel suo valore simbolico, e dall’altro per tutti i significati che porta con sé. Nel primo caso, è impossibile evitare di paragonare quell’alba, quella rinascita, come diceva Isabel, al cambiamento di Levi. Il sole che era “morto” nella notte risorge, per dare inizio a un nuovo giorno. Levi ha dovuto rinunciare a tantissimo, anche a una parte di se stesso, per poter “risorgere”. E, dall’altro lato, quell’alba che si ripete sempre anche se tutto cambia, anche se Isabel non è più lì per vederla. È sempre lì, così come lo sono i Titani, e non cambia. Ma può cambiare il mondo su cui quel sole sorge, e quella promessa finale è davvero la perfetta conclusione della vicenda. Non avrei saputo immaginare finale migliore, perché si riallaccia magnificamente sia al flashback sia al “presente”. È proprio la conclusione perfetta, perché dà allo stesso tempo un senso di “chiusura” riallacciandosi al tema principale della storia e un senso di sospensione, perché la battaglia non è ancora conclusa. 
Utilizzo del pacchetto
L’inserimento della citazione è davvero eccellente: si intona perfettamente con il resto della narrazione, e si fonde con la storia in modo del tutto naturale e spontaneo. Hai fatto davvero un ottimo lavoro, anche perché il contesto in cui la frase è inserita è totalmente adatto. 
Il prompt, poi, non avrebbe potuto essere sviluppato meglio: è presente fisicamente ed è presente nel significato della storia. È presente in senso metaforico e letterale, e pervade l’intera storia. Si percepisce proprio il collegamento, insomma. 
Per il genere, in effetti la storia non è proprio completamente fluff, pur essendo il fluff presente. È un pochino più orientata verso lo slice of life piuttosto che verso il fluff, ma il momento fra Isabel e Levi rimane un ottimo esempio di fluff. C’è tutta la dolcezza del loro rapporto fratello-sorella (ah, mi ha distrutto il cuore quando alla fine Levi continua a chiamare Isabel “sua sorella”, sappilo. Sono rimasta traumatizzata dall’angst e non mi riprenderò mai), senza mai scadere nello sdolcinato o nel banale. È un fluff ragionato, che tiene ben presente le personalità e il contesto. 
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom
Innanzitutto, trovo che tu dalle primissime righe abbia reso molto, molto bene la caratterizzazione di Levi. Parti “sondando” la sua mente senza soffermarti troppo a lungo sui pensieri, giusto quanto basta per far capire come funziona il meccanismo nella sua mente. Ed è un meccanismo molto realistico, che secondo me somiglia molto a quello che vediamo nell’anime e nel manga: il fatto che Levi prenda in considerazione ciò che accade e poi lo “spinga” via quando diventa scomodo, preferendo agire piuttosto che rimuginarci sopra, è molto, molto IC. Assolutamente IC anche l’entrata in scena nella scazzottata (credo di aver urlato “oh yeah” a quel passaggio, perchè totalmente azzeccato). C’è una buona fetta di ciò che è il personaggio di Levi, in quella scena, e non solo per l’azione in sé: anche la maniera in cui la scena è descritta, in modo diretto, secco e un po’ brutale, riflette totalmente il suo modo di fare. Ecco, l’unica cosa che non mi convince del tutto in questo pezzo è il fatto che Levi si metta in punta di piedi per vedere cosa sta succedendo. Non mi sembra tanto tipo da spiare da sopra le spalle (anche se è basso come me, quindi capisco le difficoltà xD), ma più che altro da farsi strada direttamente. Ho trovato geniale anche il modo in cui presenti la scena: prendendo un po’ in giro Eren e Jean nel descrivere la loro litigata come qualcosa di così classico riesci ad aggiungere i due personaggi alla scena in modo molto naturale, con scioltezza. 
Poi arrivano i dialoghi che sono, se possibile, ancora più accurati. Li trovo davvero eccellenti, dalla prima all’ultima battuta: lo scambio di battute fra Levi e Hanji è estremamente realistico, si percepiscono proprio le loro voci in ogni frase che si rivolgono. Fai un lavoro eccellente nel scegliere il giusto modo di esprimersi per ciascuno dei personaggi, riuscendo a far capire chi stia parlando ancor prima di leggere le didascalie. 
Anche la breve apparizione iniziale del trio protagonista è eccellente in quanto a caratterizzazione: parlano pochissimo, ma anche nelle loro battute si percepisce moltissimo di ciascuno. Le interazioni di Levi e Isabel, poi, si incastrerebbero benissimo in una delle puntate dello spin off: sono molto spontanee e molto realistiche, e il loro punzecchiarsi fa sorridere. Il tono sognante e allegro di Isabel contrasta perfettamente con quello più brutale e realista di Levi, e il breve scambio sull’andare su/andare giù è geniale. È brillante anche la faccenda di Levi che vorrebbe picchiare qualunque ragazzo tentasse di ferire Isabel, perché è assolutamente IC e dolce a modo suo (molto a modo suo xD). 

Recensore Master
16/09/15, ore 10:37

Non leggo storie yaoi e di solito neppure le Shonen-ai, soprattutto in questo fandom dove c’è una vera e propria inflazione di questo genere.
Però avendo letto altre cose tue, ho vinto le mie titubanze e mi sono lanciata.
Diciamo che l'avvertimento Shonen-ai a mio avviso era anche inutile perché è talmente velato che è in pratica inesistente e questo per me è un punto a favore ;)
Fatta questa premessa ti dico subito che la storia è davvero molto carina e piacevole. Scritta molto bene, fluida e coinvolgente, la si legge tutta d’un fiato.
La prima parte è la meno interessante, perché è in pratica una sorta di riassunto del capitolo 72 quindi non ci dici niente di nuovo, almeno a chi legge il manga.
La parte invece che ho preferito di più è quella con Isabel e nonostante tu abbia addolcito molto Levi, forse anche un po' troppo visto il contesto di A Choice with No Regrets dove l’hai ambientata,  in cui Levi era veramente fuori di sé nei confronti di Erwin e molto concentrato sul volerlo far fuori, l'ho comunque apprezzata e gradita molto perché è una bella introspezione sul personaggio che forse amo di più di tutti. Mi è piaciuto che tu abbia voluto ufficializzare che Levi considera Isabel una sorellina, lo penso anche io, così come  penso che lei e Farlan siano stati in un certo senso la sua famiglia.
Credo che attualmente la famiglia di Levi sia l'esercito e che sia legato ad Erwin da un affetto speciale e profondo, ma che non abbia proprio niente a che fare con l'amore, ma piuttosto con il rispetto, la stima e l'ammirazione, verso un uomo che gli ha  dato l'opportunità di avere uno scopo nobile nella vita.
Mi piace molto anche la cura dei particolari che hai usato, come ad esempio la fobia per le muffe di Levi, oppure l’accenno al fatto, nella prima parte che stiano mangiando carne, anche i particolari, per me sono importanti e mi rivelano la cura e l’amore che l’autore mette nel suo lavoro, brava!
​Complimenti e scrivi ancora, io ti leggerò con piacere :)
 

Recensore Junior
15/09/15, ore 20:53

Ho letto con piacere questa ff e...peccato che sia già finita!
Hai caratterizzato bene i personaggi; il testo è scorrevolissimo e..beh, hai colto nel vivo due delle parti che preferisco di tutto il manga (il 72 e Choice...in una sola ff! Non potevo chiedere di meglio!)
Merita davvero molto questa storia! Complimenti ancora!