Recensioni per
Every promise is a debt
di bridgetvonblanche
Terza classificata
In alcuni punti, invece, avrei rivisto la punteggiatura. Per facilitare la lettura dei periodi, ad esempio, proporrei queste soluzioni:
Ho riscontrato alcune ripetizioni e ridondanze:
Ci sono moltissime D eufoniche superflue: naturalmente il loro uso non è da considerarsi errorato, tuttavia consiglierei di ricorrere a esse solo in caso di stretta necessità, per evitare la prossimità di vocali identiche. Per finire, un appunto sull’uso dei trattini nei dialoghi. Non essendoci alcun canone ufficiale, chi sono io per dire quale sia o non sia il miglior modo per “incorniciare” delle battute? Dunque mi limito soltanto a darti dei suggerimenti. Ho notato che hai adottato il sistema tipico dell’Einaudi, quello dei trattini medi. Di norma, quando c’è una battuta semplice, essa si chiude con un normale segno di punteggiatura, e non con un altro trattino; esso, invece, è necessario quando la battuta è retta esternamente da una frase (come hai giustamente fatto con: – Andiamo – avevi dunque proferito, non aspettandoti certamente […]). NB. Ricorda di lasciare sempre uno spazio tra il trattino e la parola che lo segue. Quindi, ad esempio, avremo:
{Stile: 8.5/10} Mi è piaciuta la scelta di far sì che la voce narrante si rivolga direttamente a Rin; non tutti adottano questo espediente narrativo perché talvolta è facile cadere nei patetismi, nei toni esasperati e nel ridicolo, oserei dire, ma tu te la sei cavata bene, non ho riscontrato forzature o una teatralità che lascia perplessi. Grazie a tale scelta, la lettura è sicuramente ancora più scorrevole. Il tuo stile è convincente: c’è agilità, anche nei periodi più complessi – nonostante alcune piccole imperfezioni di punteggiatura –, e c’è anche ricchezza nelle discrezioni. Fai un ottimo uso degli aggettivi qualificativi, descrivi con attenzione ciò che gli occhi della protagonista vedono e quel che lei stessa sente. Anche l’uso di alcune ripetizioni – usate a mo’ di anafore in poesia – sono gradevoli e coinvolgono il lettore. C’è sicuramente spazio per migliorare – vietato credere di essere giunti alla propria perfezione formale: la scrittura cresce con noi –, ma possiedi uno stile già così piacevole e curato da essere senza dubbio promettente per il futuro. Attinenza alla traccia: 15/15 Sicuramente hai rispettato le “condizioni di partenza” che Angie e io avevamo stabilito: Rin si ritrova viva in un mondo senza Obito, assolutamente addolorata e spezzata. Ti sei strettamente attenuta alla traccia contenuta nel pacchetto e, allo stesso tempo, sei anche riuscita a sfruttare la citazione, perché trovo che “when there’s no daylight there’s no healing” si accosti alla perfezione all’atmosfera sofferente che caratterizza la fiction. IC dei personaggi: 10/10 La tua Rin è perfettamente in linea con quella che Kishimoto ci ha donato. Mentre ripensa al passato, alla squadra, al Villaggio e ai momenti in cui Obito era vivo, trapelano la sua dolcezza e il forte legame – quello con l’Uchiha è più profondo di quello che il mangaka ci aveva proposto attraverso gli occhi della Nohara, a mio parere, e questo mi è piaciuto molto – con le persone più significative della sua adolescenza. Oltre a questo, ovviamente, sul suo cuore grava il peso del dolore e del senso di colpa: aveva promesso di non perdere di vista nemmeno per un istante quel vivace ragazzino guidato da un’aspirazione notevole, eppure non ci è riuscita; è sicuramente la Rin distrutta che sopravvive a quanto successo al ponte Kannabi. Riguardo alla sua caratterizzazione, poi, mi ha colpita questa tua descrizione del suo personaggio: Non eri ancora riuscita ad accettare il fatto di non essere mai stata abbastanza. Mai stata all’altezza dei tuoi compagni di squadra che avevi giurato di proteggere, mai abbastanza forte per riuscire a salvarti da sola. Troppo timida per confessare i tuoi sentimenti, troppo buona ed ingenua per affrontare tutto il dolore e le violenze causate da una guerra assurda. Credo che si sia davvero sentita così impotente, nonostante la grande forza che in realtà possedeva – la stessa che l’ha resa un’appetibile Jinchūriki. Per quanto riguarda Zetsu, anche qui nulla da obiettare: con le sue proposte, è subdolo come nell’opera originaria. Eventuale uso dei prompt: 5/5 “Luna” e “occhi”, i prompt facoltativi presenti nel pacchetto, ricorrono diverse volte nella OS. Al di là della loro palese attestazione, comunque, sento che sarebbero balzati all’occhio del lettore grazie alla tua lodevole insistenza sulla descrizione dell’ambientazione notturna e del ricordo degli sguardi apprensivi e amorevoli che Rin ha sempre lanciato a Obito. Sei stata brava a comunicare tanto in una fiction relativamente breve! Gradimento personale: 4.5/5 La tua storia è originale, si attiene perfettamente alla traccia-prompt, è piacevole da leggere e regala un perfetto quadro psicologico della protagonista. Trovo anche una bella idea quella di far pronunciare a Rin le battute che nel manga erano state di Obito, rendendo tutto ancora più credibile e gradevolmente doloroso, con punte di Angst ben piazzate. “Allora perché non ho totalizzato il punteggio pieno, qui?”, ti starai giustamente chiedendo. Perché sento che manca qualcosa. Ad esempio, mi sarebbe piaciuto saperne di più su quei due anni che intercorrono tra la morte di Obito e l’ambientazione della fiction, magari con qualche flashback. Soprattutto, avrei volentieri letto di come la Nohara si sia resa conto che in realtà colui che amava era Obito, e non Kakashi; ecco, la presa di coscienza, il momento del più acuto rimorso della sua vita, forse: sarebbe stata una splendida stoccata al cuore. Solo questo, perché per il resto hai scritto una fiction emozionante, breve ma sicuramente intensa. Totale: 54.1/60 (Recensione modificata il 27/10/2015 - 12:56 am) |
Terza classificata |
Direi che il premio "Miglior Rin" è ampiamente meritato. Certo, non ho ancora letto le altre fics, ma dato il contesto in cui hai inserito il personaggio direi che te la sei cavata alla grande. Ce la vedo proprio a chiedere quali saranno le garanzie dello Tsukuyomi Infinito, con gli occhi determinati dalla disperazione di voler riavere indietro Obito. E' un'immagine molto bella, così come è perfetto il finale! Mi piace e mii pare rispetti perfettamente il prompt (stupendo) che hai scelto! :) Quindi non posso che farti i miei complimenti! Non sono un'amante della seconda persona, m sembra sempre che invece che coinvolgermi nella lettura mi metta a una certa distanza rispetto al/alla protagonista. Però, dopo un primo momento di poca convinzione, andando avanti con la lettura l'ho apprezzata e anche parecchio! Bravissima!!! |