Nessuna recensione…
...Questo è un crimine, lo sai?
Non è assolutamente possibile che una storia del genere non abbia ricevuto una singola recensione, dannazione!
Sono veramente indignata, sono… *respira profondamente*
Riprendo le facoltà delle mie azioni, altrimenti rischio di spaventarti, e non è questo quello che voglio, no? ;)
Non dopo le bellissime recensioni che mi hai lasciato *^*
(a tal proposito, mi prostro ai tuoi piedi per non averti ancora risposto. Mi auguro di farlo al più presto >.<)
Parliamo della storia, anche se si descrive praticamente da sola.
Sul serio, ho troppa paura di rovinare la bellezza e la complessità della trama con una mia stupida recensione.
Non hai idea dei sentimenti contrastanti che mi hai lasciato mentre leggevo, dell’immane tristezza che ho provato nell’immedesimarmi in Ace.
Una piccola parte di me, ha sempre pensato che Ace si fosse sentito in colpa per non essere andato a salvare Sabo quando poteva: lo dimostra quando scoppia a piangere sulla scogliera, lo dimostra il tatuaggio sul braccio. Ecco, durante il primo spezzone, mi sono tornati in mente questi sospetti.
E quando Ace scaccia le lacrime, le lacrime che sono solo pioggia, mi è venuta in mente la frase di un altro anime – Full Metal Alchemist, non so se lo conosci… - e sono letteralmente scoppiata a piangere.
All’inizio, quindi immagina in che condizioni ero alla fine.
Dio, la parte di Ace che si immagina Sabo, quando spera con tutto se stesso di poterlo ricontrare, che crescendo sia proprio come lui l’aveva immaginato, costringendosi a rivivere la scena della sua morte, mi ha distrutto. E non c’è altro da aggiungere, porcaccia la miseria! T^T
«Tutto bene?»
«Sì, tutto a posto,» rispose Ace, facendogli una piccola linguaccia.
«Avvicinati a Rufy. Manda un sacco di calore.»
«Mh.» Ace non era per nulla convinto. Sabo dovette strattonarlo con un braccio perché fossero tutti e tre più vicini e più al sicuro.
«Sai, sono molto felice, Ace.»
Ace non fece in tempo a guardar male Sabo che il suo fratellone biondo s’era già riaddormentato.
Per questo spezzone ho solo una domanda… PERCHE’?
Perché deve fare male ogni volta? Ci provi gusto a far soffrire la gente?
*si soffia il naso e si ricompone*
Sabo non beveva alcolici. Koala lo aveva preso in giro dicendo che l’acqua è per i perversi: eppure non riusciva ad assaggiare neanche il miglior alcolico in circolazione. Lo stomaco gli si chiudeva e non c’era nulla da fare per rimediare.
Tempo dopo si sarebbe ricordato di tutto e avrebbe capito il motivo per cui non era in grado di bere: la sua mente aveva dimenticato, mentre il suo corpo aveva da sempre ricordato i loro tre bicchierini e il loro essere fratelli.
Il corpo ricordava, ma la testa, quella—quella gli aveva fatto un male del diavolo, quando aveva ricordato ogni singola cosa.
Anche qui, Sabo…
Se penso a quanto dolore deve aver provato, tutto in una volta, nella consapevolezza che si era dimenticato di loro, delle due persone più care nella sua vita, mi viene da piangere.
E tu sei riuscita a descrivere la cosa perfettamente, santo cielo: perché, in fondo, una piccola parte di lui sapeva chi erano quei ragazzi sui volantini, del perché si rifiutava di bere alcolici.
Il finale è stato bellissimo e devastante allo stesso tempo. Sembra quasi come se Ace continui a coltivare la speranza che Sabo sia vivo, che si dispiaccia quasi di non poterlo rivedere; almeno, però, sa benissimo che con Rufy ci sarà un altro fratellone a proteggerlo.
Poi, LA CANZONE!
Non potevi scegliere canzone più adatta, e non posso fare a meno di ascoltarla anche adesso che ti sto scrivendo.
Io sono proprio un caso perso con questa band, oramai quasi ogni canzone è legata a One Piece :’)
Questa storia è davvero stupenda, e ancora mi stupisco di non trovare alcuna recensione. Mi auguro di poterti lasciare un’altra recensione all’altra storia, che ho letto e ti anticipo che mi è piaciuta da morire *^*
Ancora tantissimi complimenti, il tuo stile di scrittura mi piace da impazzire <3
Sempre e comunque FOB :’3
_Lady di inchiostro_ |
