Recensioni per
In Memoria di Benjamin
di hanabi
Ho riletto questa storia dopo anni e, pur ricordandone la trama, mi ha sconvolta come la prima volta. Sono sicura di non aver mai letto niente di più bello su questo sito, la trama è assolutamente da brividi, ti lascia con il fiato sospeso, è un colpo dritto nello stomaco ed è straziante ma al tempo stesso così perfetta. Il modo in cui hai caratterizzato Benjamin è perfetto, nonostante non sia un racconto molto lungo si riesce esattamente a capire quali sono i suoi pensieri al punto tale da comprendere la sua scelta finale, la sua omosessualità e la sua omofobia che si scontrano e lo spezzano fino alla morte. La descrizione del mondo Messicano è molto realistica, cruda, animalesca, mi ricorda qualcosa che ho ritrovato ne i segreti di Brokeback Mountain e soprattutto un'atmosfera che ho rivisto in molti libri di scrittori sudamericani che ho letto in questi anni dopo questa storia. |
Ciao :) |
Sono abbastanza sconvolta da questa storia. Sconvolta dal mondo così verosimile che hai saputo tratteggiare. Tutta la cultura latino-americana racchiusa in queste righe, senza cadere negli stereotipi. Quello che ne emerge è il quadro a tinte fosche e sanguinose insieme di un popolo contraddittorio, che proprio nei suoi controsensi affascina e lascia di stucco. Violenza, sesso, vita, morte si agitano come vermi ben nascosti sotto la superficie altolocata delle feste di società, delle convenzioni, dei balli, dell’essere civili. Sotto gli abiti ricercati, sotto i toni di questa lingua squillante che sembra non conoscere tristezza o risentimento, covano le passioni più basse e più violente dell’animo umano. Amano troppo, odiano troppo – non esistono mezze misure. Sono così simili ai cavalli selvaggi che amano così tanto, al vento spietato della loro terra che sa essere così ospitale e così impietosa allo stesso tempo. E’ il contrasto che mi affascina in questa cultura, come nei personaggi della tua storia. Personaggi che sono così veri che mi sembra di conoscerli tutti, uno per uno. Don Josè, che incarna la figura del vecchio patriarca autoritario che tiene in maggior conto i suoi cavalli che i suoi uomini e ne sostituisce uno morto con uno vivo con impassibile indifferenza, disposto a ogni sacrificio perchè la sua famiglia abbia solo il meglio, protettivo nei confronti di ognuno dei suoi membri, sinceramente affezionato al nipote, pupilla dei suoi occhi. Francisco, il personaggio sul quale hai maggiormente giocato, secondo me: all’inizio sembra solo un essere ignobile della peggior specie, ispira disgusto, voglia di ucciderlo; te lo immagini, questo burino grezzo e scuro, rozzo, senza cultura e senza rispetto, con la profondità di un cucchiaio – ma poi arriva il colpo di scena, si viene a sapere che Francisco era solo un povero cristo come tanti, giocherellone e facilone come un grosso cane ma in fondo non peggiore di tanti altri suoi compaesani, unito da un contorto, perverso gioco al figlio del padrone. Insomma, vai a vedere che non lo faceva per cattiveria; il sadismo era apprezzato da entrambi; era un contratto, più che un sopruso. E questo cambia le cose, si può ancora vedere il “bastardo” Francisco con gli stessi occhi di prima? Mi ha fatto pietà anche lui, per la fine che ha fatto, come una bestia portata al macello per aver mangiato un filo d’erba. |
Mi chiedevo se qualcuno mi avrebbe mai fatto piangere... o almeno provarci, su EFP, se qualcuno avesse mai scritto un drammatico con rating rosso essendo riuscito a portarlo avanti... sì, esiste. |
Anche se ho il cuore spezzato, devo dirtelo, sono felice di aver recuperato la tua storia. |
Hanabi sono anni che devo lasciare questa recensione e non so perché lo sto facendo solamente adesso. |
(Preferenza espressa per il concorso 'Storia coi migliori personaggi originali') |
Solitamente non lascio recensioni, perché non so mai cosa dire, o scrivere, ma la tua storia è troppo bella per essere lasciata così. Hai uno stile di scrittura che ti fa entrare nella storia, anzi, ti fa sentire parte integrante del mondo creato dalle tue parole, tanto da poterla quasi vedere quella vecchia hacienda. Il fatto che sia raccontato in prima persona, non fa altro che migliorare la sensazione. Mi è piaciuto soprattutto il fatto che la storia non è incentrata solo e unicamente sui due protagonisti, ma si estende a tutto quello che hanno intorno a loro, dando ai personaggi una realtà in cui vivere. Inoltre sei riuscita a parlare di un argomento delicato senza sfociare nella banalità, o nel ridicolo. Mi sono davvero emozionata a leggere. Ho sorriso, ho pianto, soprattutto pianto e davvero un sacco. L'unica cosa, sono i termini specifici. Certo, leggendo si può intuire di cosa si sta parlando, ma prendendo per esempio un'ignorantona come me, alcune cose le ho capite solo dopo un aiutino della rete. Per il resto, che dire? È semplicemente magnifica ^^ |
Ho appena finito di leggere. Quando sono arrivata all'ultima riga, non potevo credere che non ce ne fosse ancora, e sono finita sulla scritta "Vuoi inserie una recensione?" "Sì!" ho gridato contro lo schermo. Le tue storie ti tirano a forza via dall'apatia, non ci posso fare nulla, quando leggo te, non ho tempo per pensare a nient'altro. La storia ti assorbe completamente, non puoi fare altro che lasciarti condurre mano nella mano dalle parole. Quindi, adesso sono immensamente triste =.= Come al solito la trama non è nulla di banale, ed anzi pur nella sua "ristrettezza" di capitolo unico riesce a dire tante cose, tutto il necessario, pur avendo dovuto raccontare due intere vite. -BD si asciuga un attimo gli occhi dietro gli occhiali- Buuuh... oh, che altro dire? I personaggi hanno tutto un loro mondo, non solo Esteban e Benjamin, troppo, assolutamente strappacuore nel loro riscoperto amore, soffocato dalla società in cui vivno... ecco, qua si vede chiaramente quanto bene sai scrivere: riuscire a descrivere l'essere dilaniato dei protagonisti, senza contraddirti, riuscendo a far capire perfettamente come sono fatti, come se fossero veri e li stessimo conoscendo di persona. Ma anche Francisco, pur venendo raccontato solo da altri, ha il suo spazio per essere compreso e per amarlo, così come don Josè, più pacatamente. Se non te l'ho fatto sapere prima, sono assolutamente ultrafelice che tu sia tornata, niente oggi avrebbe potuto darmi più gioia dello scoprire per caso che hai ripreso "la penna" =) Se non ti ricordi, sono quella ragazza appassionata di quell'altra tua storia, che ti ha subissato di mail ad ogni capitolo che aggiornavi =P Rora o kuroideji, non so come mi firmavo... Tra l'altro, sarebbe utile un qualche vocabolarietto prima o dopo per spiegare tutti i termini che hai usato (maricòn lo conoscevo però ^^''), che pure loro, accidenti, danno uno stampo unico alla narrazione. Ma come fai?! >.< Sayonara |
Mi sono ritrovata a leggere la tua storia quasi per caso ed ha avuto su di me un impatto micidiale. E' quasi, se mi permetti, brutale e realistica ma forse è per questo che è così ben riuscita. La fiction rispecchia appieno non solo la realtà del Messico ma quella che in generale vi è ancora in molte parti del mondo riguardo ai gay. Gli stupri sono ormai all'ordine del giorno sia che si tratti di gay o solo di povere ragazze. A volte mi domando che senso ha restare sulla faccia della terra se devi soffrire così. Ho letto che hai dei figli e ne sono felice, è bello sapere che anche persone con una vita piena riescono a trovare il tempo per scrivere fiction così belle e così coinvolgenti. Bel lavoro, ciao e buona fortuna. |