Recensioni per
Le vent nous portera
di Francine

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/04/17, ore 13:24

Indovina chi ha tanta voglia di lavorare, questo lunedì? Non io! Quindi vengo a prendermi una lezione di saggezza dalla prugna secca.

Cerchiamo le certezze, perché sono rassicuranti, perché sulle certezze speriamo di poter edificare il resto. Gli epistemologi forse ci diranno che le certezze sono cose complicate; qualcuno, che bisogna ridimensionarle a "cose molto probabili", ad aspettative ragionevoli. Il problema, comunque, è che la certezza è effimera, è fragile, è spesso il frutto di un'ostinata operazione di autoconvinzione o di stolta cecità – e magari, se si è fortunati, con un po' di stolta cecità si campa pure meglio, tirando dritto e senza preoccuparsi; magari, con tanta fortuna, le fondamenta della certezza non ci si sgretoleranno sotto i piedi. Fino alla fine. O almeno finché il destino non decida di buttare all'aria tutto e cambiare le carte in tavola.
Ora, Dohko, residuato bellico di un altro tempo e di un'altra guerra, magari – duecent' anni e passa or sono – aveva anche lui le sue certezze, i suoi piani di vita (breve): va', fa' la tua guerra, auspicabilmente vincila, muori gloriosamente nel fiore degli anni, e buonanotte ai suonatori – in fondo, è tanto facile morire, e misera cosa è la vita dell'uomo, no? E invece no. Invece 'sto poveraccio se ne è stato – duecento anni e passa – vivo (?) o mezzo vivo, vivo a rilento, seduto sopra a una cascata. E chi avrebbe potuto ascoltare, se non l'acqua che scroscia e il vento? Ma lo scrosciare dell'acqua è costante, non si quieta, non tace mai, forse sembra non poter mai tacere; il vento, invece, dà l'illusione dell'effimero, di avere qualcosa di speciale da dire, di valore, a bassa voce. Dopo duecento anni e passa, forse l'effimero inizia a sembrare quasi desiderabile, o almeno qualcosa da considerare, da contemplare – in fondo, è un lusso della giovinezza credersi immortali. Dopo duecent'anni e passa, forse, si comincia davvero ad ascoltare le cose che non è facile sentire, come il vento contro il rumore roboante della cascata.

A me l'improbabile Demetrios – oltremodo smargiasso! – fu quasi simpatico, almeno in proporzione al ciechissimo e secchionissimo Shyriu.... Ecco, Ohko mi sembra uno che, alla faccia della saggezza e del vento, tira dritto e se ne infischia. Stoltezza? Probabilmente. Ma, d'altro canto, è comunque altrettanto probabile che si muoia male in ogni caso.

Recensore Veterano
14/06/16, ore 17:54

«Ascoltare quello che il vento ti sussurra all’orecchio.»
E avere il coraggio di raccoglierlo, senza far finta di non aver sentito.
Perchè abbiamo un gran bisogno di rispote e certezze. Schemi che ci spieghino le cose e diano alla realtà una dimensione facile da digerire ed accettare.
Il vento invece muta forma ad ogni istante, e le sue risposte sono sempre diverse.
La vera saggezza non è ancorata a punti fissi e risposte sempre vere.
Il vero saggio è colui che lo sa accettare...
Bello questo istante che potrebbe sembrare semplice ma ha una seconda lettura più profonda.
p.s. Posso essere profondamente nerd per 2 minuti? Continuo lo scambio tra le nostre due serie elettive, e ti dico che il vento è la voce di Tenku, e la saggezza è la virtù di Touma... Non aggiungo altro! ^___-

Recensore Master
05/10/15, ore 15:15

Queste tue drabble - troppo pigra per contare le parole - mi piacciono per l'essenzialità delle parole, e per questo della cura che ci metti nel dipingere i vari contesti.
Come questo, in cui Dohko - che non sappiamo se è già diventato quella prugna rattrappita che abbiamo visto nella serie originale o un Dohko alla Lost Canvas con un po' di rughe in più x) - elargisce una perla del suo criptico sapere ai suoi allievi.
Bellissima la riflessione sul destino, e sulla precarietà dell'uomo. una riflessione che si accorda tanto a questi personaggi quanto a noi umani del mondo reale.
Non conosco la canzone che ti ha dato l'ispirazione, ma non vuol dire che non la ascolterò, prima o poi ;)
Alla prossima!
Stellaskia (che si è persa i cosplayers di Paperino, Paperoga e Gastone al Romics, parlando di destino...sigh!)

Recensore Master
24/09/15, ore 04:24

*abbraccia e porge caffè caldo*

Bentornata! ♥♥♥♥♥

*spupazza*

Non vi è alcuna certezza nella vita dell'uomo (e quelle che ci sono non bastano mai)
Viviamo sull'orlo della fine e non ce ne rendiamo neppure conto (e quando lo facciamo ci sentiamo mancare e, come hai scritto nella drabble, è allora che imbrigliamo la realtà in ruoli e confini predefiniti - per dare un'impressione di ordine)

Mi piace che tu abbia usato proprio Shiryu per esprimere questo concetto (l'emblema della calma e dell'ordine e dell'elenco mentale) e ciò che hai espresso nella chiusa - segui il vento e ascolta le sue parole, mutevoli, incostanti, proprio come il cambiamento stesso. 
Nella sostanza, preparati a cavalcare la tigre e a domare gli eventi che ti si presenteranno davanti. 

Al solito, non deludi mai. ♥♥♥
♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

*abbraccia più forte* 

Recensore Junior
23/09/15, ore 20:21

Sembra quasi il racconto di una nonna di fronte al fuoco di un caminetto. in queste lune di Mabon. Una verità tanto semplice quanto terribile, che prende le fila di un discorso più ampio ed eterno. Ché vorresti ancora avere l'illusione di poter scegliere e dai per scontato ciò che ci sarà domani. Ma in realtà le briglie che abbiamo tra le mani non sono altro che nastri colorati.
E alziamo la testa, gli occhi infuocati, la determinazione nei gesti e nei pensieri. Ma tutto gira. E noi, forse siamo esattamente chi dovremmo, dove dovremmo essere.
O forse no?
E a te, cosa dice il vento stasera, sorellina?

Recensore Master
23/09/15, ore 18:07

Ebbene, eccomi qui!
Riesco finalmente a commentare questa drabble che ho adocchiato immediatamente dopo la sua pubblicazione: te ne faccio i complimenti, è semplicemente stupenda. Non ho altro da dire se non che sia assolutamente adorabile. Sono rimasta veramente colpita dalla tenerezza che sei riuscita a ricreare servendoti di poche parole. Sebbene nel componimento regni sovrana la filosofia orientale e gli insegnamenti che Dohko impartisce con pazienza e costanza, si intravede il buon rapporto che ha con i suoi discepoli e quanto questi siano diversi l'uno dall'altro.
Mi è sempre piaciuto il personaggio di Ohko. Mi piaceva il suo vissuto personale, il suo carattere, il legame spezzato con il proprio maestro e la sua rivalità con Shiryu. Penso che sarebbe stato interessante trovarlo anche nel manga. E sono quindi davvero felice che tu lo abbia inserito in questa drabble. Hai reso un poco di giustizia a questo personaggio così aspramente bistrattato.
Complimenti, dunque!
mughetto

Recensore Master
23/09/15, ore 14:52

Ben tornata ^^.
Una drabble che ha il sapore di quei racconti zen che racchiudono massime esistenziali in poche parole. E il Maestro insegna ad ascoltare il vento, che il vento ne sa tante di cose e le porta tutte con sé, quindi se si conoscesse il linguaggio del vento, allora si apprenderebbero tutti i segreti del mondo.
Un abbraccio.

Recensore Master
23/09/15, ore 13:37

"Shiryu attende, Ohko si annoia" e chi meglio di Ohko sa quanto ride il Destino di chi si crede al di sopra di ogni cosa? D'accordo che l'adattamento italiano l'ha reso un cretino dei peggiori (e quel nome tipicamente cinese, poi... XD)
Tornando seria, mi piace l'atmosfera della fic, che dà quell'aura di saggezza a Dohko: quest'ultimo mi piace immaginarlo così, saggio ma non pressante e pesante, con le sue parole pregne di saggezza orientale.
Vale^^