Recensioni per
Allo specchio
di Adeia Di Elferas

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/01/16, ore 11:59

Incuriosita dalla tua pagina e ammirata dal tuo modo fedele di tratteggiare Oscar, come usualmente si fa poche volte, mi sono lasciata piacevolmente condurre dalle emozioni di questo racconto denso di introspezione e autoanalisi.
Oscar ama Fersen vero ma si tratta credimi di un amore adolescenziale, secondo me, se l'attrazione fosse stata reciproca, lei a tal punto si sarebbe ritirata, non credo assolutamente sarebbe stata in grado di viverlo, questo amore. E'solo una dimostrazione che vuol dare a se stessa, un bisogno quasi fisico di manifestare al mondo la sua femminilità negata.
A parte alcune imperfezioni linguistiche o sbagli di battitura che ti sono state segnalati, vedo che il racconto si presenta scorrevole e lineare...... forse la finale e'un po'indefinibile, ma credo fa parte del'gioco", la nonna che la distrae dalle sue meditazioni interiori riporta Oscar alla realta'alla vita di tutti i giorni che la aspetta con le solite incombenze e doveri militari. Forse sono proprio le sue riflessioni amare di quel primo mattino che sa di sconfitta, che la porteranno poi alla drastica decisione di annullamento e di fuga
(Recensione modificata il 21/01/2016 - 12:59 pm)

Recensore Junior
13/01/16, ore 16:37

Ciao! Eccomi qui a passare come promesso. ^^

Dunque, Lady Oscar è stato uno dei cult della mia infanzia. Ricordo l'episodio del ballo e quanto trovassi bella Oscar e abbia detestato Fersen per averle spezzato il cuore - non li ho mai shippati, avendo sempre parteggiato per il povero cuore André che tutti amiamo.

Tuttavia, Oscar in quel momento non la pensava come me, e posso immaginarla proprio come l'hai ritratta, distrutta dal rifiuto e confusa come dopo la fine del sogno di quanto sarebbe potuto essere.

Ho provato pena per lei, ma sei riuscita a conferirle anche la dignità che le è consona, senza trasformarla in una bambolina piangente. Si sente la sua sofferenza, e il fatto che tu abbia scelto di farle impugnare la spada contro il riflesso confuso nello specchio è coerente con la caratterizzazione originale. Dopotutto, Oscar è un soldato, e la sua spada è un prolungamento di se stessa; è il simbolo di tutto quello che lei è e che vorrebbe tornare ad essere poiché, infine, si è scoperta non solo donna, ma vulnerabile anche con l'arma in mano.

Lo stile del pezzo è scarno ma senza risultare secco e c'è il giusto mix di delusione e no nonsense che associo alla vera Oscar. Molto carino, complimenti. ^^

Come è mia abitudine, ti lascio una serie di note\consigli, sperando di risultare utile. ^^

"Non si pu scappare" --> Piccolo refuso.

"cinturone con la spala" --> Altro piccolo refuso.

"facendo un rumore fastidioso" --> Utilizzando il verbo "fare" sembra che sia Oscar ad emettere il rumore.

"come si sfiorerebbe il viso di un bambino che piange." --> Il passaggio dal passato al presente risulta alla lettura un po' brusco. Utilizzerei qualcosa come "come avrebbe sfiorato..." per armonizzare meglio.

Recensore Master
09/01/16, ore 13:03

Eccomi!
Allo specchio. Titolo azzeccatissimo.
Hai un ritmo che mi piace, trasporta, come in una danza, fino alla fine del testo. Sei riuscita perfettamente a mostrare la sofferenza di Oscar, l’orgoglio che la contraddistingue, ma anche il coraggio di arrendersi.
Perché lei sa che Fersen ama, e può amare, solo la regina.
Mi è piaciuta davvero, la inserisco tra le ricordate.
Anche il contrasto tra gli abiti di Oscar, il vestito da ballo e la divisa, sembrano “rispecchiare” (altro riferimento al titolo) il suo desiderio di essere donna, quando in realtà lei si vede come un uomo. Hai mostrato bene quanto, il suo arrendersi, la confini negli abiti maschili che sempre ha portato.
Anche pensare a Maria Antonietta come sua unica amica è giusto. Perché Rosalie era più una sua protetta, una specie di sorella minore. Mentre la regina, per Oscar, era qualcosa di diverso. Qualcuno da cui farsi ammirare, qualcuno con cui non poteva/voleva sfigurare.
L’ultima immagine che ci regali, quella delle dita che accarezzano con delicatezza lo specchio, e quindi un bambino, sono tenerissime. Di nuovo, riveli l’animo ferito di Oscar, che vorrebbe essere trattata con la stessa dolcezza che riserva alla sua immagine riflessa.
Brava!

P.S.: ho solo una critica, ma non prenderla come tale. Il mio vuole essere uno spunto a migliorare un testo che va benissimo così.
Parlo dell'impaginazione. Aumentare il carattere, andare a capo più spesso, possono essere trucchi per far apprezzare maggiormente un così bel lavoro.
Spero di non averti offeso, e se avessi bisogno (anche per l'impaginazione) scrivimi pure!

Recensore Master
21/12/15, ore 22:43

Che bella, adoro Lady Oscar, ho guardato l'anime un sacco di volte, da piccola è stato un trauma il finale drammatico di André e Oscar... Bella one shot, hai descritto perfettamente la delusione di Oscar e le sue riflessioni mi sono piaciute, avrei voluto che questa storia non fosse così breve, è scritta davvero bene! Brava! A presto Ladyhawke83

Recensore Master
16/12/15, ore 17:05

Ciao, eccomi qua, come promesso ^^
Non ho scelto questa storia perché è corta eh, sia chiaro, ma perché AMO Lady Oscar! *_* Ho anche l'action figure in camera e quando ero piccola guardavo i'anime in sella al cavalluccio a dondolo fingendo la carica.
Sì, ehm, uscivo di senno ogni volta che la vedevo :p Ma di solito non leggo molte ff sull'argomento, più che altro perché non ci capito... ok, veniamo a noi! ^^
Ma sai che hai ragione, alla fine Maria Antonietta è stata l'unica amica di Oscar, sebbene in modo particolare. Ma forse s può dire che sono state le uniche due ad essere state amiche in maniera sincera, in fondo nel manga e nell'anime anche la Polignac a un certo punto taglia la corda. Mi hai dato uno spunto di riflessione sul quale non mi ero mai soffermata!
Ricordo bene la scena di quel ballo, paradossalmente ero in ansia io per lei! Probabilmente perché sono molto emotiva, quindi non ho potuto fare altro se non annuire a ogni tua parola.
Bello il punto in cui crede di rinunciare per sempre all'amore: è totalmente ignara del suo futuro con Andrè (futuro si fa per dire), dell'evoluzione che avranno i loro sentimenti, o meglio del fatto che lei prenderà consapevolezza dei suoi. Questo sentimento è sempre stato celato dalla natura inculcatele durante gli anni dell'addestramento militare, ma mi è sempre sembrato che la rivoluzione fosse quasi una metafora che accompagna la presa di coscienza della vera natura di Oscar. Questo piccolo atto di ribellione - indossare l'abito e dirigersi alla festa - si accompagna se non erro ai primi tumulti - le vignette satiriche sulla regina, per esempio -, alle prime crepe della realtà finta di Versailles, dell'etichetta, lo stesso principio imposto dal padre di Oscar a lei stessa, non so se riesco a spiegarmi - sì, io sono quella che nota ste cose, faccio i film sui film.
Si odia Oscar, qui inizia a capire di aver fatto l'errore di sottostare agli ordini di suo padre, che le ha rubato la femminilità e la possibilità di una vita normale. Ho sempre pensato che fino a una certa età non avesse sentito la differenza per una questione di abitudine, ma dopo lo sviluppo deve essere stato terribile per lei vivere in quel modo, soprattutto dopo aver incontrato Fersen.
In questa OS ci fai notare che i dubbi riguardo al suo stile di vita iniziano proprio da qui: ha seguito il suo istinto indossando un vestito e mettendosi nei panni di ciò che avrebbe dovuto essere fin da piccola, questo l'ha fatta soffrire per il rifiuto di Fersen ma anche perché probabilmente si è resa conto che è troppo tardi tornare indietro. Forse non vuole continuare a vivere da soldato, ma si rende conto che è l'unico modo in cui è stata addestrata a vivere e questo le fa istintivamente male perché va contro la sua natura.
C'è un'esaltazione dell'istinto molto bella in questa ff, un piccolo combattimento tra esso e la razionalità che intrappola la sua essenza.
Molto bello ^^
Alla prossima

- A.

Recensore Master
01/11/15, ore 12:35

Buona domenica!
Che dire, ricordare quel momento dove Oscar cerca per la prima volta essere donna nel senso più comune della parola per piacere al conte è particolare e vivido nella mia mente e penso che sia esattamente quello che accadrà dopo a farle rendere conto del fatto che Fersen ama qualcun altro e non è interessato a lei, se non come ad un'amica fidata, la sua migliore tra l'altro.
Dicono che osservandoci allo specchio osserviamo o un riflesso che è lontano dalla nostra realtà oppure qualcosa che ci dà l'impressione di essere questo o quell'altro, se non qualcosa che, nel migliore dei casi, ci rende fieri di noi stessi e del nostro percorso.
Quello che avviene nella testa di Oscar è uno spogliarsi ulteriore dopo la delusione, anche perché ricordiamoci che Fersen non l'aveva proprio riconosciuta seriamente, per cui la delusione effettiva è stata doppia per lei.
Lei sente di capire cosa sia l'amore con Fersen perché è fondamentalmente uno dei pochi uomini che avrebbe potuto vederla come qualcuno di tosto, di fidato e di non tipicamente rarefatto com'erano un po' le donnine e le duchesse di corte della corte di Versailles.
Ma la scena che hai descritto allo specchio è molto interessante e ben riuscita proprio perché Oscar vede prima di tutto i suoi occhi azzurri tristi e fragili per la prima volta dopo tanto tempo, dietro la corazza dell'uniforme che porta a la rende un'abile comandante e capisce cosa significhi il peso di soffrire, di portare la medaglia dell'amore.
In più le immagini che passano sono molto intime e particolari anche perché il disegno effettivo di Oscar è molto bello e come le donne scoprono incondizionatamente quando Oscar partecipa al ballo di sera lei è affascinante anche in abiti femminili.
Il guardare di Oscar al vestito è di fondamentale importanza per capire come rispetti il dolore e quello che Fersen senta per lei e riesca proprio ad andare avanti, decidendo che non tanto l'immagine ma il suo essere comandante delle guardie reali sia quello a cui debba andare incontro per vivere e sentirsi viva, per non autodistruggersi e colpirsi, sentirsi una nullità effettiva dopo questo smacco.
Ma Oscar non è una persona vuota e senza speranze dietro la sua essenza e la sua immagine e fortunatamente questo, con l'arrivo di Marron-Glacé ritraspare e permette a Oscar di andare avanti: la sua presenza, il ricordarsi che è sempre stata per lei la rende finalmente fiera e pronta a sfidare il dolore a modo suo, senza portare rancore o sentire umiliazione.
La storia è bella anche per lo stile di scrittura, che ho trovato molto scorrevole e preciso, che va dritto al punto e molto introspettivo, carico di pathos per lo sguardo di Oscar che man mano si rifà più crescente e si ridesta dalla delusione di essere stata rifiutata per la prima volta per una donna che Oscar ha imparato a conoscere bene.
Il fatto di non aver trovato errori grammaticali arricchisce sicuramente la bellezza del componimento, facendo trasparire Oscar nella sua vera essenza di donna, con l'amore dentro il suo cuore e la volontà di esistere nei suoi occhi alla fine e fino alla fine.
È molto carica, sentita e ponderata come visione del tutto e rende sicuramente la tua caricatura di Oscar fedele e coraggiosa, caratteristiche che l'hanno sempre contraddistinta.
Complimenti, un'analisi distinta e che rende umani e vivi immedesimandosi in Oscar.

Un abbraccio,
 
Watashiwa

Recensore Master
10/10/15, ore 09:59

che bel momento introspettivo!
"Appoggiò la punta affilata al vetro, facendo un rumore fastidioso, simile a un piccolo urlo di dolore" complimenti davvero una bella immaginare - quando non puoi urlare succede che trovi altri modi e succede che tutto il mondo sembra farlo per noi.
Mi è piaciuta molto.

Recensore Master
29/09/15, ore 22:55

Una Oscar che sa reagire al dolore dopo averlo elaborato..guardandosi dentro è pronta ad alzarsi ad andare avanti.

Recensore Master
27/09/15, ore 10:46

La differenza, l'aria abbattuta. Basta per dare l'intensità del cambiamento, la potenza del dolore anche su chi pare inaffondabile.
Poi torna il dovere, con la frase finale, il rispondere al richiamo e il fare finta di nulla.
Tutto riassunto in poche righe.

Recensore Master
27/09/15, ore 10:46

Il dolore per la delusione subita è forte, ma Oscar reagisce con il suo cipiglio militaresco, la sola cosa che la può aiutare a rialzarsi.