Recensioni per
La memoria è uno specchio opaco
di Whatadaph

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
03/01/16, ore 12:55

Non avevo mai letto qualcosa sul giovane Albus, ho amato la saga eppure non riesco ad apprezzare tutte le fan fiction, ma sono stata piacevolmente sorpresa di aver scelto questa.

Ho apprezzato il crescendo iniziale fino al loro primo incontro; hai trovato un espediente interessante per alternare la narrazione e renderla intrigante. Il finale essenzialmente rappresenta molto bene il loro rapporto, le speranze che li hanno portati ad agire, quella volontà tipica dei giovani di voler cambiare, quasi con superbia. È un racconto malinconico, ma davvero ben fatto. In effetti il personaggio di Gellert rimarrà sempre avvolto nel mistero: ne hai data una buona rappresentazione senza sbilanciarti troppo, lasciando che ognuno lo interpretasse da sé.

Un ottimo lavoro dunque, uno scorcio su una vita passata che sembra ancora suscitare in Albus alcune domande e dubbi.
21century
[Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0" del gruppo facebook 'HPeace&Love]

Recensore Master
17/12/15, ore 22:49

Sono il tuo Babbo Natale Segreto 5.0

Premetto è un genere che non seguo, ma sono felice di averlo letto.
Il racconto mi è piaciuto moltissimo. L'ho amato fin dall'inizio.
La trama perfetta, ottima scelta la descrizione degli eventi.
Ni è piaciuta la descrizione di Silente e Gellert. Uno posato e tranquillo e l'altro esuberante e infervorato. E' come se tu ci avessi voluto dimostrare che le loro personalità sono estremamente diverse siano perfette l'una per l'altra.
Entrambi i personaggi mi è sembrato, molto fedeli agli originali.
Ho amato questa storia, mi ha toccato molto in tutto e soprattutto il finale.
Grazie per averci regalato tante belle emozioni.
Auguri Buon Natale
Francesco


Recensione partecipante all'iniziativa "Babbo Natale Segreto 5.0" del gruppo Facebook 'HPeace@Love

Recensore Junior
18/11/15, ore 11:49

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Solo due recensioni, che peccato…
Questa storia merita, sul serio: il Silente che hai ritratto è un personaggio che non si vede spesso è che è molto fedele alla rappresentazione che Rowling ne ha fatto, sia nei suoi libri che con informazioni aggiuntive. Non sono un'esperta di questa coppia, ma entrambi i personaggi mi hanno sempre affascinata: Albus e Gellert sono due facce della stessa medaglia proprio come lo sono Harry e Tom Riddle, ma in modo più idealistico ed umano: Voldemort rincorreva il potere e basta, per cui Harry è stato modellato per bilanciare un antagonista del genere, mentre Gellert viene dipinto più come un antieroe, che come un malvagio tiranno. A conti fatti, il suo regno del terrore si è esteso su tutta l'Europa e ha terrorizzato una più vasta popolazione dei maghi, ma la sua politica era basata su un ideale, al contrario di quella di Voldemort: poteva anche essere nel torto e colpevole quanto Hitler, ma la sua dottrina di un "Bene Superiore" e il suo desiderio di creare un mondo dove i maghi non dovessero più nascondersi hanno reso Grindelwald un personaggio più umano, nonostante il suo utilizzo delle Arti Oscure.
Se si analizza il personaggio di Harry, la stessa anima di Voldemort è "marcia" e lo ha reso un 'cattivo' in piena regola, senza alcuna qualità, trasformando il suo rivale in un paladino della giustizia che accorre in aiuto del prossimo senza preoccuparsi di se stesso. Anche quando Harry lancia una Cruciatus su uno dei Carrow, nei "Doni della Morte", lo fa perché questi aveva letteralmente sputato in faccia ad una persona a lui cara: se ci si pensa, questo episodio evidenzia ancora una volta il contrasto tra il cuore vuoto di Tom Riddle è quello straripante di amore di Harry.
Silente, però, è un eroe buono con dei difetti ed un passato alle spalle che non è proprio immacolato: sua sorella è morta per colpa di un suo errore di valutazione e in gioventù ha compiuto molte scelte sbagliate, cosa che tu hai ricordato e descritto con molta maestria. In particolare, ho apprezzato molto come tu ti sia focalizzata sui suoi sentimenti per Grindelwald, che gli hanno impedito di vedere oltre: J.K. Rowling ha detto, da qualche parte, che il duello sfociato tra Gellert e Aberforth era nato da un diverbio in cui il secondo aveva accusato il fratello di trascurare lui e Ariana. Al che, il mago oscuro aveva reagito con una Cruciatus e Silente sinera intromesso per difendere Aberforth: Ariana sarebbe morta a seguito di un incantesimo mal indirizzato. Sempre secondo la Rowling, Silente ha vissuto tutta la vita nella paura di essere il colpevole, scegliendo di non chiedere a Gellert riguardo la morte di sua sorella e rimandando il loro scontro finale all'ultimo momento: questo lato del suo carattere mi ha affascinata sin dalla prima menzione e tu lo hai reso perfettamente, nel modo in cui rivive i suoi ricordi di ragazzo. Strappandomi un sorriso ammirato, però, non ti sei nemmeno fermata qui: hai saputo introdurre il Silente anziano e saggio che è diventato preside di Hogwarts e mentore di Harry Potter, descrivendo un uomo che ha accettato i propri errori e ne ha tratto insegnamento, diventando una valida guida per le generazioni future: le sue nostalgiche riflessioni di quando ha in mano alle lettere e la sua finale decisione di chiuderle nel cassetto riassumono molto efficacemente la sua maturazione da ragazzo a uomo e ne scolpiscono un bellissimo ritratto a tutto tondo.
Sull'IC di Albus e Gellert non ho nulla da aggiungere a ciò che è stato già detto dalla giudice: non potrei essere più d'accordo nel dire che entrambi i personaggi sono estremamente fedeli agli originali.
Una scelta che non mi ha convinta molto, invece, è stata la cornice che hai scelto per descrivere le opinioni di Albus sui propri ricordi: a mio avviso il testo sarebbe più elegante senza parentesi, perché sono portata ad interpretarle come un commento non importante del personaggio o dell'autore, piuttosto che come un mezzo per racchiudere un'intera riflessione. In ogni caso, capisco perché tu hai scelto di servirtene e non mi ci soffermo troppo, perché è una scelta stilistica che, tutto sommato, non ha niente a che fare con le mie abitudini.
Concludo qui, facendoti ancora i complimenti per la storia e sperando di sentirti presto.
Un bacio,
Ele

Recensore Master
11/10/15, ore 10:58

Prima classificata al contest "Sette giorni, due obblighi, un personaggio"


STILE: 9.5/10
Mi è piaciuto moltissimo, lo reputo in equilibrio tra sobrietà e ricercatezza; alcune metafore sono davvero d'effetto, impreziosiscono ulteriormente il testo. Il ritmo è serrato, come se tu volessi porre l'accento su ogni riga, tuttavia la pressante meccanicità delle frasi non stona affatto in questa storia, poiché riflette il dolore di Silente, come di qualcuno che ha il respiro spezzato mentre rivive i ricordi più significativi. Le frasi brevi, spezzate, appunto, divengono portavoce di questo dolore, lo rendono tangibile, anticipando l'esito finale della vicenda. Le immagini che hai evocato rimandano costantemente a un tramonto morente. Questa associazione tra stile, genere e protagonista appare estremamente vivida e naturale, grazie all'efficacia espressiva del primo. Le righe iniziali, in un certo senso, racchiudono il cuore della trama stessa, con quel pugno che, bussando alla porta, annuncia anche il bussare di Silente ai suoi ricordi, al passato, a una vita mai dimenticata. Complimenti!



TITOLO: 5/5
L'ho amato sin dal primo momento. A parte il fatto che lo trovo perfetto per la trama, perché credo che la rappresenti efficacemente, l'ho ritenuto intrigante in sé, a prescindere dalla storia stessa. È una metafora d'impatto, che sprigiona malinconia e suggerisce un'intima, profonda sofferenza. Non potevo non rimanerne attratta.
Ottima scelta.



IC: 10/10
Silente e Gellert vengono descritti attraverso significative diapositive di ricordi. Ti sei servita di pochi aggettivi essenziali per entrambi, senz'altro appropriati. Mi piace molto il fatto che tu abbia posto l'accento sopratutto sulle differenze dei due: l'uno posato e tranquillo, l'altro esuberante e infervorato, è come se avessi voluto dimostrarci che le loro personalità diverse, accomunate dalla genialità, siano perfette l'una per l'altra, e mi pare quasi anticanonico sostenere il contrario. Allo stesso tempo, sottolineando queste differenze, hai evidenziato anche le spaccature che intercorrono tra i due, il tutto con efficacia. Mi è venuto automatico collegare la mutevolezza del tempo all'animo di Gellert. La pioggia che cade in presenza del sole, un cielo nuvoloso che si affaccia su un ricordo felice, il mare burrascoso: la natura stessa sembra volerci ricordare chi è quest'uomo.
"Dentro di sé, nei recessi più segreti del suo animo, qualcosa si scuote ancora. Nelle profondità, il ragazzo che era continua a bramare quell’ebbrezza di vento e fuoco, ancora smania, ancora freme…
Una volta di più, il vecchio ha paura, quell’ansia sommessa e ancora inconscia che si ha di un sogno lontano, ma mai dimenticato".
Stupendo. Credo fermamente che Silente, sotto sotto, abbia continuato a desiderare ciò che lo aveva affascinato in passato anche da vecchio. Hai reso molto bene questo suo aspetto caratteriale. Ottimo lavoro!



UTILIZZO INDICAZIONI: 20/20
La coppia slash è protagonista dall'inizio alla fine e il perno rotante su cui essa si posa è l'angst; l'ho respirato in ogni riga, al punto tale che giunta a fine lettura mi sono sentita male. Sicuramente trattando questa coppia, la cui vicenda canonica può classificarsi già di per sé come portavoce di angst, ti ha avvantaggiata, ciò nonostante è il modo in cui hai fatto trasparire questo dolore che ti ha premiata. Sei riuscita a essere originale, a coinvolgermi completamente nella lettura con le immagini da te proposte. Il mare in burrasca, la scogliera, il campo di grano, il cielo nuvoloso mi hanno rimandato a immagini di sofferenza, di malinconica riflessione e di nostalgica consapevolezza del tempo perduto. Direi che sei riuscita a sfruttare quest'obbligo al meglio.



ORIGINALITÀ: 10/10
Ho letto molte Albus/Gellert, ma penso sempre che il modo in cui qualcosa viene raccontato determini l'originalità piu del contenuto stesso. Ciascuno di noi può raccontarci una storia e questa può essere riproposta da altre venti persone; se ognuna di queste saprà imprimperci un tocco personale, una nota diversa nello stile, e saprà amalgamare questi aspetti ai personaggi in maniera rispettosa, dirà sempre qualcosa di nuovo rispetto alle altre.
Al di là di ciò, personalmente non ho mai letto storie in cui Albus paragona Gellert al suo specchio, né in cui la personalità di quest'ultimo viene riflessa dall'ambiente circostante. Trovo originale, inoltre, la riflessione su Silente, la sua inconscia attrazione verso le idee passate anche da anziano, verso quel Bene Superiore che forse l'ha affascinato un poco a prescindere da Gellert.



GRADIMENTO PERSONALE: 5/5
L'ho riletta tre volte di fila e la rileggerò senz'altro. Questa storia ha avuto un forte impatto emotivo su di me, a partire dalle prime righe. Mi è piaciuto tantissimo l'incipit con l'immagine di quel pugno che bussa a una porta, il perché l'ho già specificato. Per i motivi sopra elencati ho amato questa storia. Mi ha toccato molto il finale, col suo brusco ritorno alla realtà; l'ho trovato doloroso, dopo tutto l'intenso mondo che ci hai fatto scorgere. Grazie per avermi regalato tante emozioni in poche righe.

Recensore Master
02/10/15, ore 14:00

bella bella bella, mi è piaciuto moltissimo, molto lineare lo stile e, allo stesso tempo ricercato, mi è piaciuto è interessante poi, l'introspezione è il mio genere preferito :)
bello anche il titolo