Prima classificata al contest "Sette giorni, due obblighi, un personaggio"
STILE: 9.5/10
Mi è piaciuto moltissimo, lo reputo in equilibrio tra sobrietà e ricercatezza; alcune metafore sono davvero d'effetto, impreziosiscono ulteriormente il testo. Il ritmo è serrato, come se tu volessi porre l'accento su ogni riga, tuttavia la pressante meccanicità delle frasi non stona affatto in questa storia, poiché riflette il dolore di Silente, come di qualcuno che ha il respiro spezzato mentre rivive i ricordi più significativi. Le frasi brevi, spezzate, appunto, divengono portavoce di questo dolore, lo rendono tangibile, anticipando l'esito finale della vicenda. Le immagini che hai evocato rimandano costantemente a un tramonto morente. Questa associazione tra stile, genere e protagonista appare estremamente vivida e naturale, grazie all'efficacia espressiva del primo. Le righe iniziali, in un certo senso, racchiudono il cuore della trama stessa, con quel pugno che, bussando alla porta, annuncia anche il bussare di Silente ai suoi ricordi, al passato, a una vita mai dimenticata. Complimenti!
TITOLO: 5/5
L'ho amato sin dal primo momento. A parte il fatto che lo trovo perfetto per la trama, perché credo che la rappresenti efficacemente, l'ho ritenuto intrigante in sé, a prescindere dalla storia stessa. È una metafora d'impatto, che sprigiona malinconia e suggerisce un'intima, profonda sofferenza. Non potevo non rimanerne attratta.
Ottima scelta.
IC: 10/10
Silente e Gellert vengono descritti attraverso significative diapositive di ricordi. Ti sei servita di pochi aggettivi essenziali per entrambi, senz'altro appropriati. Mi piace molto il fatto che tu abbia posto l'accento sopratutto sulle differenze dei due: l'uno posato e tranquillo, l'altro esuberante e infervorato, è come se avessi voluto dimostrarci che le loro personalità diverse, accomunate dalla genialità, siano perfette l'una per l'altra, e mi pare quasi anticanonico sostenere il contrario. Allo stesso tempo, sottolineando queste differenze, hai evidenziato anche le spaccature che intercorrono tra i due, il tutto con efficacia. Mi è venuto automatico collegare la mutevolezza del tempo all'animo di Gellert. La pioggia che cade in presenza del sole, un cielo nuvoloso che si affaccia su un ricordo felice, il mare burrascoso: la natura stessa sembra volerci ricordare chi è quest'uomo.
"Dentro di sé, nei recessi più segreti del suo animo, qualcosa si scuote ancora. Nelle profondità, il ragazzo che era continua a bramare quell’ebbrezza di vento e fuoco, ancora smania, ancora freme…
Una volta di più, il vecchio ha paura, quell’ansia sommessa e ancora inconscia che si ha di un sogno lontano, ma mai dimenticato".
Stupendo. Credo fermamente che Silente, sotto sotto, abbia continuato a desiderare ciò che lo aveva affascinato in passato anche da vecchio. Hai reso molto bene questo suo aspetto caratteriale. Ottimo lavoro!
UTILIZZO INDICAZIONI: 20/20
La coppia slash è protagonista dall'inizio alla fine e il perno rotante su cui essa si posa è l'angst; l'ho respirato in ogni riga, al punto tale che giunta a fine lettura mi sono sentita male. Sicuramente trattando questa coppia, la cui vicenda canonica può classificarsi già di per sé come portavoce di angst, ti ha avvantaggiata, ciò nonostante è il modo in cui hai fatto trasparire questo dolore che ti ha premiata. Sei riuscita a essere originale, a coinvolgermi completamente nella lettura con le immagini da te proposte. Il mare in burrasca, la scogliera, il campo di grano, il cielo nuvoloso mi hanno rimandato a immagini di sofferenza, di malinconica riflessione e di nostalgica consapevolezza del tempo perduto. Direi che sei riuscita a sfruttare quest'obbligo al meglio.
ORIGINALITÀ: 10/10
Ho letto molte Albus/Gellert, ma penso sempre che il modo in cui qualcosa viene raccontato determini l'originalità piu del contenuto stesso. Ciascuno di noi può raccontarci una storia e questa può essere riproposta da altre venti persone; se ognuna di queste saprà imprimperci un tocco personale, una nota diversa nello stile, e saprà amalgamare questi aspetti ai personaggi in maniera rispettosa, dirà sempre qualcosa di nuovo rispetto alle altre.
Al di là di ciò, personalmente non ho mai letto storie in cui Albus paragona Gellert al suo specchio, né in cui la personalità di quest'ultimo viene riflessa dall'ambiente circostante. Trovo originale, inoltre, la riflessione su Silente, la sua inconscia attrazione verso le idee passate anche da anziano, verso quel Bene Superiore che forse l'ha affascinato un poco a prescindere da Gellert.
GRADIMENTO PERSONALE: 5/5
L'ho riletta tre volte di fila e la rileggerò senz'altro. Questa storia ha avuto un forte impatto emotivo su di me, a partire dalle prime righe. Mi è piaciuto tantissimo l'incipit con l'immagine di quel pugno che bussa a una porta, il perché l'ho già specificato. Per i motivi sopra elencati ho amato questa storia. Mi ha toccato molto il finale, col suo brusco ritorno alla realtà; l'ho trovato doloroso, dopo tutto l'intenso mondo che ci hai fatto scorgere. Grazie per avermi regalato tante emozioni in poche righe. |