Recensioni per
La statua che venne dagli inferi
di Mirella__

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/12/15, ore 16:10

Confesso che l'universo alternativo in cui è ambientata la tua storia poteva essere più articolato, più chiaro, ma non calcherei la mano su questo contesto, piuttosto voglio partire dal vero protagonista della storia: L. Questo Ryuzaki che delinei è molto umano, vulnerabile, con paure, apprensioni, ansia, emozioni di incredibile umanità ed anche abbastanza lontane da lui; sarebbe stato forse meglio se il personaggio fosse stato più fedele alla sua personalità, avresti guadagnato punti in caratterizzazione, ma confesso che non mi dispiace totalmente questo suo lato inedito e forse – chissà – in un contesto diverso sarebbe anche potuto essere credibile. Mi lascio il beneficio del dubbio.
Hai una buona grammatica, uno stile forse non accattivante, ma nel complesso la tua narrazione sa come creare elementi suggestivi, riesci a costruire bene la tensione e ad accrescere un'aura di mistero interno alla vicenda; se ti conoscessi potrei dire che hai preso forte ispirazione da Lovecraft e questo sarebbe un complimento davvero importante, ma non voglio esagerare su delle suggestioni, quanto non voglio sminuire le tue capacità, ma quest'analogia mi ha sfiorata mentre leggevo.
Tra elementi gotici urbani arriviamo all'inquietante ed affascinante statua di Light, un elemento che mi ha elettrizzata, incuriosita, su cui avevo desiderio di scoprire di più, ma un forte nonsense (non stilistico) mi ha resa insoddisfatta. Quel Padre Lucifero (Light, per gli amici) poteva anche essere un elemento geniale, ma personalmente non è riuscito a convincermi, avrei preferito che il contesto fosse più chiaro così come la storia dei personaggi, penso ne sarebbero usciti sviluppi interessanti e che non mi avrebbero lasciato l'impressione di una stesura frettolosa e di una trama abbozzata, non completa. La storia funziona come racconto del mistero dai toni gotici, l'universo alternativo c'è, il prompt è stato sviluppato senza infamia né lode, i personaggi sono rivisti sotto una chiave interessante, ma non c'è la fiamma che mi ha infervorata nella lettura; avrei voluto che fosse puntata l'attenzione sul cuore della vicenda, sulla storia dei personaggi, un lavoro più articolato mi avrebbe dato più testo da gradire e più spunti di riflessione, mentre – al momento attuale – sono in dubbio se L ha risvegliato il demone o se esso è stato svegliato per il sacrificio dei genitori, forse non è nessuna delle due, per questo prendo le distanze da qualsiasi discorso sui contenuti.

Scheda punteggi.

Grammatica: 9.
Punteggiatura: 8.
Sintassi: 8.
Stile: 6.
Originalità: 8.
Caratterizzazioni: 6.
Trattazione generi horror/thriller/mistero/dark: 9.
Sviluppo prompt: 8.
Gradimento personale: 6.
Punteggio totale: 68/90.

Nuovo recensore
15/10/15, ore 17:07

Finalmente, eccomi qui a lasciare una recensione a questa storia!
Dunque, dunque. Ero un po' combattuta quando l'ho aperta (disegnini a parte XD), perché in genere le storie in cui i personaggi principali sono qualcun altro, ovvero non rivestono i panni originali, non mi fanno impazzire: però l'avevi scritta tu, e poi io adoro il genere horror... quindi mi sono buttata! E non sono affatto rimasta delusa. :D
Innanzitutto, lo stile: intimistico quanto basta, aulico in alcuni punti. Personalmente, adoro le descrizioni, e lascia che ti dica che quando L accarezza la spalla della statua, l'ho proprio visto davanti agli occhi.
Per quanto riguarda i personaggi, mi è piaciuto molto il modo in cui hai tratteggiato L, dando delle spiegazioni ad alcuni suoi modi di essere: "Era stato un giorno particolarmente stressante quello in cui aveva deciso di portarsi le ginocchia al petto. Inizialmente aveva trovato non poche difficoltà ad accucciarsi su quella sedia girevole in un equilibrio precario, ma poi ci aveva fatto l'abitudine e piano piano i muscoli si erano riabituati a quella posizione adatta più a un infante che ad un uomo di venticinque anni." Questa descrizione potrebbe tranquillamente entrare nel canon: ovviamente qui ti riferisci a qualcos'altro, ma io ce lo vedo L che, da detective, durante un caso particolarmente stressante si ritrova a rannicchiarsi senza sapere il perché.
Inoltre: "L era sempre stato curioso.
Da piccolo, tra le mura di casa sua, tra un'ora di studio e un'altra di gioco, trovava interessante osservare i fedeli che con passo svelto si recavano a messa. Sarebbe stato considerato irrispettoso, ma voleva capire a chi si rivolgessero quegli uomini, da chi andassero." E' dannatamente vero, L è curioso: è una persona che vuole conoscere anche a costo di risultare indelicato, blasfemo o disumano. I metodi di indagine che utilizza nel manga spesso sono al limite della legalità; in questo caso, non ho problemi a immaginare il piccolo L andare da un fedele e interrogarlo sulla natura di Dio, senza preoccuparsi che le sue domande possano risultare offensive.
Ora, veniamo alla caratterizzazione di Light: mi è venuta in mente l'immagine di un angelo asessuato, soprattutto con quel "Era bello – o forse bella?", che ne mette quasi in dubbio il sesso. Lo hai descritto come un essere che è al di sopra del mondo umano e, contemporaneamente, al di sotto, lontano da Dio. Trovo sia particolarmente azzeccata l'idea di Lucifero: l'angelo che si vuole ergere da portatore di Luce a Luce stessa. In fondo, Lucifero era l'angelo più bello del Paradiso, prima di ribellarsi. E Light fa qualcosa di simile: era uno degli umani più intelligenti e affascinanti del Giappone, ma lo possiamo prendere come emblema dell'umanità. E si ribella, rompe gli schemi, vuole oltrepassare il suo semplice essere un uomo e ergersi a Dio: Lucifero, da angelo, non ci riuscirà, ma neanche Light, nel manga. A questo punto mi sarebbe piaciuto sapere se Light ci sarebbe riuscito, nella tua storia!
Alla prossima :*
(Recensione modificata il 15/10/2015 - 05:14 pm)