Recensioni per
Al Joneka
di Xebfwalrk

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Eccomi, finalmente! L'avevo detto che prima o poi mi sarei fatta viva di nuovo e alla fine eccomi qui.
Devo dire che stai facendo un ottimo lavoro con questa storia! Mi piace parecchio la cura che hai messo nella presentazione grafica: è sempre un piacere trovarsi davanti un racconto che sia tanto curato (secondo me, denota la passione stessa che ha l'autore per la sua opera). Solo, la dimensione del testo è un po' piccola per i miei occhi anziani :S
Per il resto che dire? Ho letto la storia nella versione originale e corretto questa rivisitata, quindi ti posso solo fare i complimenti per come stai migliorando. L'universo che hai creato è senza dubbio molto originale e i tuoi personaggi mi piacciono, in special modo Demerio (e si, parlo anche dell'immagine che hai scelto xD ) anche se in questo capitolo si vede poco la sua personalità particolare... e mi fermo, perché sennò faccio spoiler!
Spero che continuerai ad aggiornarla regolarmente perché so che varrà la pena leggerla ;) ah, le gioie di aver ispirato belle storie con i contest!
Ora me ne vado a dare un'occhiata alle altre storie pubblicate, nell'attesa. A presto!

Recensore Veterano
09/10/15, ore 00:14
Cap. 1:

Valutazione ricevuta al contest "La sfida dei Dieci" - 4a Classificata

Grammatica: 2,5/5
Lessico: 2/5
Stile: 2/5
Presentazione: 5/5
Nomi e titoli: 5/5
Personaggi: 5/5
Originalità: 19/20
Uso del Pacchetto Difficile: 15/15
- Rielaborazione creativa e uso corretto del pacchetto: 10/10
- Punti sottratti per uso non corretto: 0/9
- Punti bonus pacchetto: +5/5
Gradimento Personale: 15/20

Punteggio finale: 70,5/80

Ciao ;)
Parto col ringraziarti: osservando il word che mi hai inviato ho notato che avevi inserito la funzione di sillabazione automatica, che io non conoscevo nemmeno alla lontana ma che mi serviva, essendo indispensabile quando si usa il giustificato *_* Quante cose nuove si imparano in questo lavoro (?).
Detto questo, parto con quelli che, lo hai notato, sono gli aspetti negativi della tua storia: grammatica, stile e lessico. Innanzitutto, voglio dirti che mi è stato impossibile inserire le correzioni qui, nel forum, perché avrei dovuto riportare praticamente l’intera storia, sforando di molto il limite delle parole :S ho però il file con le correzioni, praticamente betato, che posso inviarti se mi lasci una mail.
Detto questo, passo ad illustrarti quali tipi di errori ho trovato. Innanzitutto, la grammatica: ci sono molti verbi sbagliati nella tua storia, talvolta totalmente fraintesi, più spesso scritti al presente quando dovrebbero essere al passato come il resto del racconto. Sono resti di una prima stesura? Inoltre dimentichi spesso di accentare le parole o lo metti dove non dovrebbe essere (“un” al maschile non è accentato). Questi errori, sebbene non così frequenti, sono abbastanza gravi da far calare di molto il punteggio.
Simile crollo si è verificato nel lessico, voce che comprende anche le ripetizioni di parole. Di queste ultime ne ho trovate molte, spesso di due vocaboli identici (pantaloni tornarono a coprirlo fin sopra le ginocchia, i bracciali tornano al loro posto) che possono facilmente essere individuati con una rilettura attenta e rimpiazzati con dei sinonimi. Inoltre c’è una sovrabbondanza di aggettivi e nomi propri che, seppur non creando vere ripetizioni a volte, risultano ridondanti e, alla lunga, fastidiosi per la lettura (i piedi di Catidio. Aprì gli occhi, la luce era troppo forte per vedere e Catidio troppo stanco per guardare. Un sogno confuso, uomini altissimi che ridevano di Catidio costretto nudo in un angolo. L'impossibilità di Catidio di reagire). Per quel che riguarda il lessico in sé, nella correzione ho dovuto metter mano a parecchie frasi che non erano corrette, facilmente comprensibili o belle stilisticamente, e ciò ha influito molto sul punteggio. Talvolta – e lo capirai meglio fra poco, quando ti parlerò del finale della tua storia – le frasi che crei tendono a confondere la frase, se non addirittura a renderla difficilmente comprensibile; questo porta il lettore a fermarsi, chiedendosi quale fosse il concetto che volevi esprimere, il che rallenta il ritmo di lettura.
A livello stilistico, invece (voce che racchiude anche l’uso della punteggiatura e gli errori di battitura) devo segnalarti l’assenza, in quasi tutto il testo, dei punti fissi alla fine di un dialogo. L’uso che fai della punteggiatura è spesso deleterio: crei incisi che non chiudi e separi periodi che non sono in diretta relazione fra loro con le virgole anziché con i punti fermi. Scarso è anche l’uso del punto e virgola e dei due punti, che ti aiuterebbero a creare delle pause e a scandire con maggior precisione il ritmo della lettura, donandole quella cadenza che desideri; inoltre spesso le virgole vanno a sostituire le congiunzioni dove non dovrebbero. (Quando fu solo Catidio pianse ancora, non si presentò per il pranzo, bensì, mentre i marinai mangiavano Catidio indossò la cavigliera di stoffa, uno sguardo determinato lo pervase.)
Per quanto riguarda gli errori di battitura, ho trovato alcuni spazi doppi e delle parole scritte male. Non sono moltissimi, in verità, e non hanno pesato tanto nel totale. Fra questi, però, devo segnalarti la parola “Terra” (intesa come il nostro pianeta) scritta minuscola nella parte iniziale e l’uso della forma “vocale + d prima di una parola che inizia con una vocale” (Ed Ora, Ed Adesso…): è una forma arcaica che, a oggi, è consigliata solo per parole che iniziano con la stessa vocale che le precede (Ed Ecco, Ad Andare…). Non l’ho considerata errore perché è, comunque, ciò che a scuola insegnano essere corretto.
Lo stile e il lessico, a dispetto di quanto detto finora, sono di base buoni: hai una capacità di coinvolgimento tale da far bypassare quasi tutto quel che ti ho detto finora alla prima lettura, tanta è la curiosità di andare avanti. Il vocabolario stesso è ampio, sebbene imperfetto: ti consiglio di riguardare la storia con attenzione e capire quali sono gli errori in maniera da correggerli definitivamente perché, te lo assicuro, è l’unica cosa che ti manca ;)
Ti parlavo prima del finale: più si procede nella lettura e più quel che ti dicevo appare evidente, a mio parere. I concetti passano da una precisione quasi minuziosa per i dettagli a frasi veloci, frettolose a volte. La scena dell’epilogo è la conclusione di questo percorso leggermente in discesa: alla televisione parlano del ritrovamento di due cadaveri, uno morto affogato, l’altro con un ramo conficcato nel petto. Ecco, ho dovuto leggerla un paio di volte per capire cosa volesse dire: inizialmente avevo pensato che avessero trovato entrambi i giovani morti per annegamento e feriti dalla tempesta, poi ho realizzato che Catidio doveva essere sopravvissuto e che, probabilmente, nel delirio aveva immaginato la scena finale, quella del suo ultimo incontro con Demerio… probabilmente. La sequenza di chiusura è poco chiara e andrebbero riviste le frasi e spesa qualche parola in più.
Bene, passiamo alle cose belle :D
Per quanto riguarda la presentazione, ho trovato che la storia che mi hai inviato fosse particolarmente bella! Hai curato tutto fin nei minimi dettagli: le pagine numerate, la sillabazione automatica, il testo giustificato (che sei stato uno dei pochi ad usare *_*), i divisori che separano la parte di racconto che segue Catidio da quella incentrata su Demerio, la presenza di una copertina, la cornice… tutte cose che rendono bella a vedersi la tua storia, conferendole anche quel tocco di professionalità che personalmente apprezzo. Si vede che hai lavorato molto sul tuo racconto e che ci tieni, e questo l’ho apprezzato.
Per quanto riguarda i nomi, nonostante fossi condizionato dal pacchetto alle iniziali sei comunque riuscito a tirare fuori qualcosa che è decisamente innovativo, dato che non avevo mai letto di personaggi con nomi tanto particolari e, allo stesso tempo, plausibili. Hai legato gli appellativi ai luoghi di nascita e questa è una cosa che mi piace molto. Il titolo, poi… racchiude in sé il finale, l’epilogo tragico, l’essenza del legame profondo che si è venuto a creare fra i due ragazzi. Quando ho visto il nome dell’isola e ho capito il senso del titolo ho subito confermato il punteggio pieno. Bravo!
Restando in tema, parliamo dei tuoi personaggi: innanzitutto sei stato l’unico a popolare davvero il tuo universo, riempiendolo di genti che parlano, agiscono e si muovono in completa autonomia rispetto ai protagonisti principali. La tua storia è densa di personalità, delle più disparate: assurde come Darma, la vedetta della nave che non si accorge della tempesta perché occupata a mettere lo smalto, o di una normalità piacevole come Al, l’oste. Ho davvero amato tutta la… beh, la vita che ho visto nel tuo racconto, e il modo in cui i personaggi secondari sono si funzionali alla storia ma non esclusivamente come aiuto ai protagonisti – e ognuno di loro ha un nome, una personalità e un’occupazione, che a volte aiutano e a volte ostacolano, anche involontariamente, i tuoi protagonisti. Credimi, questo è ciò che contribuisce a rendere vera e plausibile una storia: i dettagli ben curati!
Catidio e Demerio sono ben diversi fra loro: il primo è ligio alle regole che la sua famiglia e la società impone, un poeta sognatore che tenta un atto eroico e finisce per perdere tutto, anche la dignità. Demerio è un ragazzino nell’anima, vive senza regole e affronta tutto ciò che gli accade con la semplicità e l’umore leggero di chi non abbia mai avuto un solo pensiero per la testa. È deciso, al contrario di Catidio: e questa sua forza nascosta e proprio ciò che spinge il giovane de Manar a cercare di rialzarsi e andare avanti, provando a superare quello che la sua avventura gli ha causato. Sono due anime gemelle e due possibili migliori amici, e ciò è affascinante. Mi sono veramente piaciuti entrambi – tutti, sarebbe meglio dire, perché ho amato forse ogni singolo essere umano presente nella storia :D
Per quanto riguarda l’uso del pacchetto, nulla da dire se non: bravo! Ti sei cimentato in uno dei pacchetti che, oltre il “giustizia”, presentava una tematica delicata come il non-con, che hai gestita in maniera davvero diversa di quanto avevo pensato io scrivendo il pacchetto. Il tuo mondo è tanto bello per quanto pieno di violenza e pazzia: e ciò che accade a Catidio sulla nave ha un retrogusto innegabile di follia, una violenza che travolge e stravolge il tuo protagonista senza lasciargli alcuno scampo. Il momento è forte, senza dubbio, ma ho apprezzato che tu non abbia calcato molto la mano e non sia stato troppo esplicito, data la tematica più che delicata.
Per il resto, il pacchetto è stato inserito alla perfezione, tanto che perfino il titolo è presente e riconoscibile. La citazione, che era l’altro altro elemento di difficoltà che avevo pensato per il pacchetto, è stata gestita in maniera ottima: suona estranea, romantica e lussuriosa al tempo stesso, e ciò mi è piaciuto molto :D
Insomma, bravo!
Ora, passerei al gradimento personale e all’originalità… iniziando da un paio di piccole incongruenze che mi sono saltate agli occhi :S
«È stata decretata la tua espulsione dal regno di Sander. Demerio, l'unico modo che hai per rimanere è dare tre figli con un matrimonio. Hai tempo fino alla conclusione della missione, se a esito positivo riceverai un compenso extra per alloggiare la o le consorti.» > letta così, sembra che Demerio abbia tempo fino alla fine della missione per generare tre figli… cosa comunque abbastanza lunga da fare: non è detto che riescano al primo tentativo, e in ogni caso ci vuole qualche settimana prima che si possa sapere se una donna è incinta o meno. Demerio è quasi alla fine della missione, deve compiere un tragitto in barca e poi avrà concluso… la vedo complessa quindi fare dei figli nel mentre :D ti consiglio di cambiare la frase così “Hai tempo fino alla conclusione della missione per accompagnarti a una o più donne. Se l’esito dell’incarico sarà”
Non dovette attendere molto, dopo quelle che parvero ore tornò l'uomo con due macchinisti > A me “non attendere molto” e “quelle che parvero ore” mi sembrano stonare terribilmente tra loro. Consiglierei di modificare così “Non dovette attendere molto il ritorno dell’uomo, in realtà, ma a lui parvero ore intere. Ad accompagnare il marinaio stavolta c’erano anche due macchinisti.”
i pantaloni tornarono a coprirlo fin sopra le ginocchia > immagino volessi dire sotto, visto che poco prima se li è sollevati… e che ha poco senso, dato che così sarebbe nudo :D
Bene, passata questa parte voglio dirti che ho apprezzato molto la vena ironica che permea il racconto: anche nelle scene più crude, come quella dello stupro sulla nave, c’è comunque una sorta di ridicolo che, se da una parte dona un macabro sarcasmo alla vergogna che Catidio prova, dall’altro ridicolizza in parte la scena, alleggerendola. Hai creato una storia che ha il retrogusto d’allegoria, e riesce sempre a tirare fuori quel sorriso che, a metà del racconto, si spera veder comparire sul volto di Catidio. Mi è piaciuta questa comicità che hai delineato – o che magari è tua? L’ho trovata anche nelle storie che partecipano al contest a turni e nuovamente apprezzata!
La tua storia è senza alcun dubbio originale: un racconto “on the road” (c’è una definizione per le storie che trattano di viaggi e ricerche ma non me la ricordo al momento :S) che ha il sapore di un’avventura classica e che si snoda, attraverso un universo dai nomi familiari e riconoscibili eppure totalmente alieno, fino alla drammatica conclusione – che ho apprezzato moltissimo: avevi l’obbligo di una sola morte ma hai preferito finire entrambi, cosa che ho trovato assurdamente poetica :D Hai descritto l’antefatto in maniera precisa e l’hai usato per giustificare il tuo mondo a metà tra il vecchio e l’ultramoderno, una dualità che si apprezza dai dettagli che riemergono di tanto in tanto (l’automobile, le targhette elettroniche sulla barca, il Paskeyer… e quanto mi è piaciuta l’idea di questo documento/carta di credito!). Hai giustificato la condizione della Terra, dicevo, ma non l’hai dimenticata: di tanto in tanto, infatti, emergono dei richiami ai Lunari, che non abbandonano mai la storia e ricordano al lettore che quel che già sa è vero e reale, che continua. Ancora, attenzione ai dettagli, che continua anche nella descrizione di cose apparentemente inutili come il prurito alla gamba - e io la adoro, perché è fondamentale per la buona riuscita di un racconto!
Par quanto riguarda l’ambientazione, ho trovato in te la capacità di creare bellissimi paesaggi con poche parole, a volte: il tuo mondo è facilmente immaginabile dunque verosimile, e ciò dipende anche dal fatto che la geografia descritta è precisa, le rotte plausibili, i luoghi diversi dagli attuali per cultura e ambiente ma vicini. Credimi, solitamente apprezzo poco le storie di genere fantastico ambientate sulla Terra, ma questa mi è davvero piaciuta!
Purtroppo le correzioni da attuare di cui ti ho parlato nella prima parte hanno abbassato un po’ il gradimento personale, perché mi hanno reso nel godibile la storia… ma sono sicura che, con una buona revisione, saprai aumentare il potenziale di questo racconto e renderlo perfetto sotto tutti i punti di vista ;)