Recensioni per
This is love
di Jade Tisdale

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/04/16, ore 11:52
Cap. 1:

OH MIO DIO IL PRIMO BACIO, OH MIO DIO IL PRIMO BACIO. È una cosa così dannatamente awwww che io non sono sicura di poter commentare alla perfezione.
Va beh, ok che ho letto solo tre delle tue Nyssara, ma questa è in assoluto quella che mi è piaciuta di più: pensare a loro due da sole che scoprono assieme un mondo nuovo è bellissimo, è fantastico, è dolce. Perché in fondo Nyssa non si è mai lasciata andare ai sentimenti, è proprio per questo motivo che Ra's odia tanto Sara: she changed her life. Non che il caso della bionda sia diverso: rivede in Nyssa una figura femminile forte e presente, certamente diversa da una fraterna ma altrettanto amorevole; difatti, il paragone con Laurel è amabile, perché sia quest'ultima sia la bella assassina si sono prese cura di lei incondizionatamente.
Anche l'idea che sia la stessa Sara a baciare Nyssa è veramente originale e comprensibile: per la prima volta nella sua vita, l'Erede del Demone non sa che pesci prendere. Povera cucciola. E HA PAURA DEI RAGNI, wtf-- 
Credo che i personaggi ti siano riusciti perfettamente IC e ho amato leggere questa piccola Shot.
Ti faccio notare giusto due erroriniiniini: il primo già lo sai, visto che la fic è vecchia e nel frattempo io tihorottolepalle te l'ho già spiegato, ma te lo segnalo comunque "Non mi pentirò mai di averti salvata pensò"; il secondo, invece, è sempre un fatto di virgole: "La mora si maledisse mentalmente per il complimento troppo affrettato e diretto, ma all'improvviso, Sara si sporse in avanti" penso che dovresti togliere la virgola dopo all'improvviso.
Detto questo, ti saluto baby. Complimenti ancora!
Bye, sweetheart.

Recensore Master
16/12/15, ore 17:21
Cap. 1:

Recensione premio

Mi piace leggere storie scritte da te, perciò anche se le protagoniste non mi fanno impazzire, sono rimasta incuriosita. Sarah è il personaggio che apprezzo di meno in Arrow, anzi, non l'apprezzo per niente, però questa storia mi è piaciuta. Mi sono sempre chiesta come abbiano fatto lei e Nyssa ad avvicinarsi, considerata l'indole della figlia di Ra's, e devo dire che ho trovato la scena da te proposta molto realistica. Credo che Nyssa non abbia mai avuto una relazione, perciò la delicatezza e l'innocenza con cui hai gestito il momento di romanticismo sono perfette. Anche Sarah mi è sembrata convincente e in questo contesto ce la vedo a "prendere le redini" della situazione.
Una lettura piacevole che esprime tutta la dolcezza di cui è portavoce: oserei dire che è un perfetto Missing Moment. Brava!

Recensore Veterano
30/11/15, ore 13:01
Cap. 1:


Sesta classificata al contest The Perks of being in a relationship
Grammatica e sintassi: 15/15 
Stile e lessico: 13,7/15 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 9/10 
Rispetto del tema: 9,5/10 
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom: 29/30 
Eventuale bonus: +2 
Totale: 78,2/80 
Grammatica e sintassi: 
Grammatica e sintassi non hanno la minima imperfezione: non ho trovato alcun errore nella storia, né errori grammaticali veri e propri né errori di battitura. In generale, la storia è perfettamente curata dall’inizio alla fine, senza alcuna svista. Lo stesso vale per la sintassi: la costruzione delle frasi è precisa e accurata, del tutto corretta. 
Hai fatto un ottimo lavoro anche per quanto riguarda la punteggiatura: in generale, le frasi risultano ben equilibrate e la lettura procede sempre al giusto ritmo, mai troppo veloce e mai troppo lenta. I segni di interpunzione sono gestiti in modo da rendere le frasi immediate, mai contorte, e sono posizionati in modo corretto ed efficace, in ogni punto della storia. Non è affatto facile trovare il giusto equilibrio, soprattutto data l’atmosfera “unica” della storia (argomento che approfondirò nelle prossime voci, per spiegarmi meglio), e non posso che farti i miei più sinceri complimenti. 
Stile e lessico: 
Lo stile è certamente equilibrato e chiarissimo: non ci sono mai passaggi “oscuri”, mai frasi che risultino contorte o intricate. I periodi sono costruiti in modo da agevolare il più possibile la comprensione, attraverso una diretta e chiarissima formulazione delle frasi. Non ci sono mai passaggi difficili da seguire, mai periodi che risultino troppo elaborati e che rallentino la lettura. Non capita mai, per l’intera durata della storia, che una frase non risulti chiare o che sia troppo lunga e dunque costringa il lettore a “tornare indietro” per poterla capire a fondo. Tutto è molto diretto, semplice, immediato. 
Lo stile, inoltre, risulta anche molto, molto scorrevole: la storia fluisce a un ottimo ritmo, senza mai “bloccarsi” o rallentare inutilmente. Sei molto brava, infatti, a fare in modo che la storia proceda sempre alla velocità più adatta per ogni passaggio, variando dove necessario, in modo da creare una narrazione dinamica e varia che mantiene alta l’attenzione del lettore. 
Tuttavia, lo stile risulta ancora un pochino “artificiale” a tratti, un pochino troppo costruito e distaccato quando invece potrebbe essere un po’ più personale e “sentito” (dedicando, magari un pochino di spazio in più a considerazioni più riflessive, senza rendere la storia totalmente introspettiva ma accompagnando le azioni a qualche riflessione in più, laddove questo è possibile, per rendere allo stesso tempo la storia più completa e lo stile più “emotivamente carico”). Manca un pochino di partecipazione emotiva che sia trasmessa dallo stile stesso, ecco. 
Questo è strettamente legato anche al lessico, poiché alcune espressioni risultano un po’ colloquiali, a tratti, o un po’ troppo tecniche. Un esempio del primo tipo è “per i successivi venti secondi”: se intesa in senso letterale, risulta precisa in modo superfluo, non necessario; se intesa in senso metaforico, come iperbole, risulta un po’ troppo colloquiale, più del linguaggio parlato che di quello letterale. Invece, esempi del secondo tipo sono espressioni come “tempo indefinito” o “innumerevoli sguardi”, che risultano molto tecniche e per questo tendono a dare l’impressione di “prendere le distanze” dalla storia, rendendo il tono della narrazione un pochino troppo distaccato per esprimere tutta la propria carica emotiva. 
Un’altra cosuccia che non mi convince fino in fondo sono, a tratti, i dialoghi. Risultano leggermente poco incisivi, un pochino “piatti” per come sono formulati. Cioè, non hanno sempre quella “forza” nel modo di esprimersi che le due donne dovrebbero avere, e risultano così un pochino sottotono. 
Ciononostante, il lessico risulta curato e vario, e soprattutto utilizzato a proposito: sai scegliere le parole sfruttando a fondo il loro significato, mostrando di essere sempre consapevole del valore di ciascuna. Inoltre, sia lo stile sia il lessico non risultano mai ridondanti o pesanti, mai troppo ricercati. Sono sempre lineari, e questo sicuramente contribuisce a rendere la storia fluida e piacevole da leggere. 
Sviluppo della trama/originalità/gradimento personale: 
Mi piace moltissimo l’idea alla base della storia; la decisione di prendere due personaggi così complessi, con alle spalle (e nel loro immediato futuro) una storia così complicata e, per certi versi, oscura, e mostrare un istante al di fuori di tutta questa oscurità, splendido nella sua semplicità, è eccellente. Le rendi incredibilmente umane, in questa storia, senza mai renderle deboli. 
Hai, infatti, il merito di riuscire a mostrare, per tutta la durata della storia, la forza di entrambe le donne, mettendole tuttavia in una situazione assolutamente normale. Riesci, insomma, a fondere benissimo ciò che le due donne sono, senza mai dimenticare il loro background e il contesto in cui si trovano, e a “ritagliare” da questo contesto un istante di magnifica normalità e umanità. Potrebbero essere due donne qualunque, con dubbi ed errori imbarazzanti e rimpianti, e allo stesso tempo sono loro, assolutamente loro, perché sono i loro dubbi e i loro errori e i loro rimpianti. E quello che viene messo alla luce è il loro rapporto, unico in ogni sua sfumatura, anche quando emerge in momenti del tutto normali. 
Riesci davvero a prendere vicende “ordinarie” (scherzare insieme, perdersi nei ricordi, il primo bacio) e renderli unici, isolandoli dal contesto di Nanda Parbat e allo stesso tempo inserendoli in esso in modo del tutto naturale. Si percepisce, infatti, che il momento avviene all’interno di una situazione molto più complessa (grazie ai richiami impliciti alla solitudine di Nyssa e a quelli espliciti al salvataggio di Sara), e allo stesso tempo è un momento speciale nella sua normalità, così diverso dalle situazioni che certamente Nyssa e Sara vedono ogni giorno (situazione di morte, di sofferenza, di perdita). 
L’unica cosa che non mi convince fino in fondo è il fatto che la storia non risulti del tutto compatta. Mi spiego: il momento è splendido, ma è articolato in modo un pochino vago, senza che ci sia un vero “picco” nella storia. Cioè, la narrazione si divide in tre momenti distinti (l’incipit, il dialogo sui ricordi, il bacio alla fine), ma questi tre momenti non sono totalmente compatti fra loro, risultano sì collegati ma non uniti in modo da formare una situazione completa fino in fondo, ecco. La storia risulta un pochino spezzata, senza che ci sia un vero momento che costituisca il punto di maggiore interesse della storia (che certamente avrebbe potuto essere il bacio, ma essendo trattato alla fine perde un pochino di centralità.) Ciononostante, la storia risulta sempre molto, molto coinvolgente, e l’idea di base è davvero magnifica, oltre che molto originale nella sua trattazione. 
Rispetto del tema: 
Hai senza dubbio mostrato un momento estremamente significativo della loro relazione: in parte perché si tratta dell’”inizio” di ogni cosa, dell’istante in cui si avvicinano davvero per la prima volta, un missing moment che sicuramente è accaduto e che hai costruito e sviluppato molto bene, e in parte perché mostri delle dinamiche molto significative fra le due donne. In particolare, ho apprezzato moltissimo il modo in cui mostri, con grande naturalezza, che Nyssa si fida di Sara e solo di Sara, essendo disposta a confidarsi con lei senza alcuna remora, immediatamente, in un modo che non sarebbe possibile per lei con nessun altro. E lo stesso vale per Sara: essere disposta a parlare della propria famiglia in un luogo del genere non dev’essere facile, per lei. Non dev’essere facile parlare della sua vecchia vita dopo aver rinunciato ad essa, ma con Nyssa può farlo, con Nyssa ci riesce. 
E anche solo il fatto che Nyssa, davanti a Sara, sia in grado di mostrarsi piü “normale”, meno “convinta”, come dice Sara, è sicuramente molto, molto significativo. 
In generale, attraverso piccoli momenti, riesci a trasmettere molto bene l’unicità del loro rapporto e mostrarci il momento in cui tutto, fra loro, è cambiato (e, per una volta, in positivo). 
Caratterizzazione dei personaggi/IC/Attinenza al fandom: 
Mostri una grandissima abilità nel gestire i caratteri di questi due personaggi, riuscendo sempre a mostrarle in modo completo ed esauriente in qualunque cosa facciano. In questo caso particolare, poi, dimostri di essere in grado di gestirle anche in un momento “normale”, non solo nell’oscurità e nel dramma. Riesci a muoverle in modo molto naturale nonostante la serie ci abbia dato pochissimo materiale per scrivere di momenti “leggeri” su di loro, e questo è probabilmente ancora più difficile di quanto lo sia scrivere angst e momenti cupi su di loro (che rimane comunque difficilissimo, ma in questo caso avevi ancora meno materiale su cui basarti e il modo in cui sei riuscita a gestirla la caratterizzazione è davvero, davvero notevole). 
Con la grande fiducia che mostrano l’una per l’altra, con l’intesa che si percepisce a ogni riga, queste due donne dimostrano di essere loro stesse, dall’inizio alla fine, sia singolarmente sia nel modo di interagire. Il fatto che Nyssa abbia un rapporto speciale, unico, con Sara è evidentissimo: le permette di dire cose che nessun altro oserebbe dirle, permette a se stessa di aprirsi con lei e di ascoltarla. E in questo momento “rubato” alla vita di Nanda Parbat, le due donne sono mostrate in tutta la loro umanità, senza mai apparire deboli, ma anzi sembrando ancora più forti davanti alla consapevolezza che, nonostante tutto ciò che hanno passato, sono esseri umani: e questo rende ancora più ammirevole la forza che hanno dimostrato per affrontare ogni singola difficoltà. 

Recensore Master
27/10/15, ore 15:23
Cap. 1:

Eccomi qui :-) Allora ho trovato questo racconto su Nyssa e Sara davvero molto bello e tenero, mi è piaciuto molto come hai tratteggiato le due protagoniste e come Nyssa, nonostante faccia parte della Lega degli Assassini, abbia una paura che la rende piú umana, ovvero l'aracnofobia, mi ha incuriosito molto come ognuna domandi all'altra che cosa stesse pensando e Nyssa afferma senza ombra di dubbio che Sara è bella quanto a sua madre e di come entrambe si supportino e si amino, nonostante l'oscurità cerchi di ghermirle. Sono davvero adorabili insieme. Davvero molto brava, i miei complimenti :-)