Scusa se lo scorso capitolo non ho recensito, irrevocabili impegni scolastici sopratutto verifiche ed interrogazioni. Quindi per rimediare ti recensisco questo e forse quando ho tempo anche quello prima.
“Ci si rivede Shinichi” disse l’uomo, “da quanto tempo…”. Avrebbe riconosciuto quella voce roca e penetrante tra mille: Vodka.
Non fece in tempo a scansarsi, che l’uomo lo prese per il braccio e lo trascinò con sé in un vicolo.
- “Stai fermo..”
Shinichi cercava di divincolarsi dalla presa ferrea dell’uomo alle sue spalle,invano. Vodka lo aveva colto di sorpresa e l’aveva condotto in un luogo isolato e buio; con una mano gli serrava la bocca, impedendogli di urlare, mentre con l’altra gli bloccava il braccio dietro la schiena, impedendogli anche i più semplici movimenti. Il ragazzo cominciava ad agitarsi: era tornato adulto da pochissime ore, possibile che l’Organizzazione l’avesse già scovato?
- “Ti ho detto di stare fermo!” ripeté l’uomo, stavolta con tono minaccioso, ma Shinichi non sembrava arrendersi.
- “Non mi lasci altra scelta…” Vodka prese dalla tasca una siringa e iniettò tutto il contenuto nel braccio del ragazzo, che lentamente sentì le forze abbandonarlo.
E’ già finita? fu il suo ultimo pensiero, prima di perdere i sensi.
Quando l'ho letta ho sbiancato, letteralmente, peggio di un vampiro, muhahahha ti verrò atrovare.
Shinichi schiuse gli occhi: la prima cosa che vide fu il paesaggio che correva veloce fuori dal finestrino. Le luci dei neon e delle auto creavano linee colorate e rendevano l’atmosfera quasi futuristica.
- “Dove mi trovo?” sussurrò Shinichi, dimenticando momentaneamente l’incontro con Vodka.
- “Buongiorno principessina!”
Shinichi si voltò e vide il giovane Hattori alla guida. Subito si accorse che portava gli stessi indumenti scuri che aveva visto indossare a Vodka poco prima e, per di più, un piccolo farfallino rosso gli pendeva ancora dal collo.
- “Prima che tu mi uccida…” Heiji cominciò a preoccuparsi , notando la faccia prima confusa, poi furiosa dell’amico.
Shinichi si sollevò, il volto si era tinto di rosso per la rabbia e le sue mani fremevano dal desiderio di strangolare quel collo scuro e sottile. “Hattoriii!!” urlò talmente forte che con tutta probabilità anche gli abitanti dello Sri Lanka sentirono la sua voce. “Hai idea dello spavento che mi hai fatto prendere? E che bisogno c’era di sedarmi?”.
Un pugno in faccia ad Hattori non glielo toglie nessuno, forse è meglio chiamare Ran per questo peccato che sia arrabbiata con Shinichi.
Bacioni ojiosama
S:) |