Recensioni per
L'albero del male
di Bab1974

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/10/15, ore 11:08

Totale: 60/100 - IX classificata

Grammatica e Lessico: 7/10
Purtroppo gli errori ci sono, niente di enorme, però sono presenti svariati refusi e varie ripetizioni. Un errore poi che reputo grave è sbagliare il nome del protagonista, che chiami Thomas la maggior parte delle volte, abbreviato in Tom, ma che due volte identifichi come Tommaso.
Non ti tolgo punti per la punteggiatura dei dialoghi, ma c’è un modo canonico di farlo (l’ho appreso a mie spese perdendo punti in un contest), troverai spiegazioni, sicuramente migliori delle mie, su internet, ti basterà digitare: “punteggiatura discorso diretto”.

Stile: 10/15
La tua storia presenta un po’ di problemi alla lettura, non sempre si capisce di chi si sta parlando e i cambi di scena a volte sorprendono. Manca poi la parte descrittiva che riduci al minimo tanto che al lettore sembra che i personaggi si muovano in luoghi difficili da visualizzare. Per esempio il recinto in cui stanno i bambini e i ragazzi con i tatuaggi “malefici”, prima è un recinto, poi la donna apre e chiude una porta come se fosse una stanza. Descrivi lo spazio come ampio con casette e posto per molte attività però quando Thomas esce ha una sensazione di libertà, come se fosse stato in un luogo soffocante e chiuso. Insomma tutto ciò mi ha obbligato a riprendere la frase più volte per vedere se mi ero persa qualcosa e ciò va a discapito della storia.

Uso della Citazione: 5/20
Non ho trovato la citazione. La paura è parte integrante della storia, i locali temono i loro bambini “diversi” e il protagonista ha paura di tornare sul suo pianeta di origine. Però mai rendi l’idea della frase di Roosevelt e cioè che l’unica cosa che dobbiamo temere è la paura. Non che non ci sia spazio per questo concetto nella storia, anzi i locali, in particolare le famiglie dei bambini, hanno fatto un percorso: combattendo quel senso assurdo di paura del diverso però non hai effettivamente portato a termine il concetto, perdendo l’occasione di inserire la citazione. Per questo non vai a zero però ho dovuto toglierti un sacco di punti.

Uso dell'Immagine: 15/20
Il mondo dei Triton è quello dell’immagine, anche sul finale parli degli alberi millenari in cui loro hanno edificato le loro case però… non utilizzi quasi per nulla il potenziale dell’immagine. Tu descrivi i Triton come un popolo arretrato eppure nell’immagine si vedono palloni mongolfiera e gru, che andrebbero anche bene con l’arretratezza del pianeta se tu ne facessi almeno accenno. Ma nell’immagine non c’è solo la città sugli alberi, c’è anche una navetta che può essere spaziale o semplicemente volante. Immagino che tu l’abbia interpretata come il mezzo di trasporto dei terrestri e del protagonista, ma nella storia non la descrivi in alcun modo. Per questo non posso darti più di quindici punti.

Originalità: 10/15
Non ho trovato molta originalità nella storia… Alieni identici a noi non è un gran problema, serviva alla tua storia e va bene; anche i tatuaggi, che sono un gran classico, servivano ai tuoi scopi e posso capirli, però la storia del rapimento della terrestre per salvare il bambino alieno e la sceneggiata della finta morte è davvero un classicissimo.
I due padri gay potrebbero essere un elemento originale, ma accenni appena a loro e solo per dire che non sono ancora molto accettati, anche in un mondo terrestre ipoteticamente futuro.
Originale è che ritrovi i genitori! Ero sicura che fossero morti, o almeno la madre, e invece no. Anche l’accettazione immediata dei genitori del pianeta non me l’aspettavo.

Gradimento Personale: 13/20
La storia c’è e se sviluppata avrebbe avuto del potenziale, invece purtroppo troppe volte ci si pone delle domande che non hanno risposta o la trama presenta delle semplificazioni eccessive.
Thomas torna sul pianeta natale pieno di paura e in qualche ora cambia completamente la mentalità dei locali a cui impone la sua visione del mondo con l’autorità di chi? Della Terra? Ok che ai Triton serve la tecnologia più avanzata dei terrestri, ma non dovrebbero rispettare le tradizioni dei locali (che hanno già modificato in parte per entrate nella Confederazione)?
Ci sono altri punti che non vanno, non starò ad elencarli tutti, quello che voglio dire ancora è che la storia sembra correre. Tocchi dei punti e poi via su altri, Petris e il suo innamoramento, accenno e via, la sua “zia” che gli racconta tutto tre secondi e via di nuovo. Arriva il primo locale e voilà è il padre e via discorrendo. Anche il titolo non è molto appropriato, perché l’albero del male? I bambini maledetti sono su un albero in particolare? Non lo dici mai…
Probabilmente la tua trama meriterebbe una long. Dandole respiro e spazio avresti scritto una bella storia, così è un peccato.