Recensioni per
In conflitto
di _sonder

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
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Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/11/15, ore 15:44
Cap. 1:


Recensione premio per essersi classificata prima al contest “Make it simple, make it memorable, make it inviting to look at, make it fun to read” indetto da Stratovella sul forum di EFP

Non mi capacito di come una riflessione di tale profondità e delicatezza possa non aver ancora ricevuto l'attenzione di cui è degna. Partendo dal presupposto che ho un debole per i personaggi inutili e sfigati, talvolta anche fastidiosi nel loro perenne vittimismo, non ho potuto che trovare nella tua storia il tipo di racconto che amo di più. Hai dedicato a questo personaggio uno spazio sorprendentemente ampio, in grado di abbattere il confine imposto dalla regola base di una flashfic, tramite uno stile tutto giocato sull'abilità di modellare ogni frase in modo che ogni parola si accosti perfettamente all'altra nel compito di dar forma non ai tuoi pensieri, ma alle tue emozioni: alle sensazioni incredibilmente vere che i personaggi provano.
Il tuo racconto parla di depressione, ma non quella che oggi si tende a nominare fin troppo spesso e con fin troppa superficialità: qui c'è molto di più. C'è la sofferenza repressa dell'uomo che non riesce a superare il dolore più grande, che cerca la sopravvivenza nell'alientante sollievo di un mondo fittizio, fatto di suoni e colori fasulli, di soddisfazioni e felicità illusorie; c'è lo sconforto dell'improvviso precipitare nel grigiore di quel mondo reale che non ha mai fatto così paura, perché chi ci proteggeva ora non c'è più e più non potrà tornare. Quel “game over” non segna altro che la fine del gioco e l'inizio della vita reale, il boss finale più arduo, perché per batterlo non hai né armi né combo speciali: hai solo te stesso, un essere umano privo di alcun potere se non quello di potersi considerare vivo. Ed è proprio questo essere vivi che ci spaventa tanto: il fatto di avere ancora tanto tempo e non sapere come sfruttarlo al meglio, di non avere idea di come investire il nostro respiro in qualcosa che ci faccia sentire realmente desiderosi di andare avanti in un percorso in cui ormai sappiamo di poter inciampare in qualsiasi momento. Il mondo reale è quell'universo in cui suoni e colori sono veri, così come le soddisfazioni e la felicità che possiamo raggiungere. Ma, proprio come quei personaggi 3D, anche chi affronta questo universo ha dei livelli da superare, dei nemici da sconfiggere per giungere alla vittoria finale, che è forse quella di morire consapevoli di aver portato a termine tutte le missioni previste dalla nostra trama.
Yosuke la sua missione non l'ha completata. Sapeva di non avere più vite a sua disposizione, eppure ha lasciato che quella scritta si ingigantisse anche sui suoi occhi. Non è riuscito a trovare il conforto della madre in quella seconda figura femminile che adesso rimpienge, e si avvia inconcludente verso la sua vera fine.
“La primavera è guerra di resistenza e la finestra di una camera la trincea per un rifiuto estremo ai suoi venti.” questa frase è l'immagine perfetta di come Yosuke debba essersi sentito dentro, di ciò che realmente vedeva prima di porgere gli occhiali a terra per rifugiarsi al sicuro nella miopia.
Chissà perché le storie così tristi, che mi fanno stare così male, sembrano darmi tanto sollievo.

Strato.