Recensioni per
I kiss your hand. I kiss your lips. Wherever forever is, I will love you
di ValorosaViperaGentile

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Bellissima...Meravigliosa ...Unica!.​
In queste righe trapelano sentimenti che fanno venire tutti i brividi possibili e immaginabili!...Come diavolo hai fatto!!!!!!Sono stupefatta..incantata da tale bellezza...Wow..!
Sei una /uno scrittrice/scrittore(Non so se tu sia femmina o maschio)talentuoso,
Baci baci,
Malfoy  passion
 

Ciao :)
Questo scritto è tanto breve quanto assassino. Nel suo essere breve condensa alla perfezione quell'inesplicabile sentimento umano, conosciuto con il nome di amore, ma sconosciuto per la molteplicità delle sue forme. Dalla letteratura e dai grandi esempi di vita vissuta abbiamo appreso che l'amore non è amore se non custodisce in sé il seme del dramma, della tragedia – a volte compiuta, altre solo sfiorata – ed eccolo qui, dunque, in tutta la sua magnificenza questo amore incomprensibile e incontenibile, amore che è piacere e che è dolore.
Che dirti, se non che hai sfiorato corde delicatissime con questo scritto?
Bravissima, davvero.
Alla prossima!

Salve!
E auguri di buon inizio anno!
Finalmente, riesco a leggere qualcosa di tuo e a recensire per bene. Devo dire che, nonostante la brevità del componimento, le emozioni descritte sono talmente profonde da far percepire anche quello che non è stato detto.
Tutto ruota intorno all'amore che Cesare e Lucrezia hanno vissuto l'uno nei confronti dell'altra e all'epilogo, triste, della loro vicenda.
Forse, proprio perché si tratta di un amore incestuoso, ha in sé i segni del dramma umano nel suo massimo grado: il profondo desiderio verso qualcosa che non si potrà mai avere oppure, se si riesce ad averlo, si avrà la dannazione eterna (qui il riferimento al bambino mai concepito).
Il dramma si consuma anche in tutti i tasselli del mosaico che vanno a comporre la storia personale dei due: Lucrezia che si è ritirata lontano, esiliata da Roma, la città che ha visto lei e suo fratello essere grandi, agiati tra gli sfarzi della Capitale, apprende la notizia della morte dell'amato Cesare.
Il dettaglio che più mi ha colpita è come reagisce alla notizia: non si abbandona a scenate e esternazioni plateali, rimane composta, come la nobildonna che è sempre stata. L'unica cosa che si concede è l'immaginare uno scenario di autentica tragedia, come quando si riporta a casa il corpo del generale caduto in battaglia.
Solennità e regalità sono le parole chiave del lutto, come se esternare di più fosse una cosa da popolani e non degna dei Borgia e delle loro opere.
Il ricordo del loro amore è degno solo di essere espresso con parole altisonanti, come se fossero rubate ad una poesia. Ho trovato molto significativo, quindi, il fatto che tu abbia preso le parole di Cesare in persona e le abbia inserite in modo sapiente in questo componimento.
Sembra una cosa da nulla, ma trovo spesso citazioni messe a caso.
Dal punto di vista grammaticale e sintattico, oltre a non trovare errori, ho riscontrato un piacevole ritmo che ricalca la solennità descritta, con particolare attenzione alle pause e alle parole, scelte con cura e non in sovrabbondanza.
C'è stata una misura in tutto.
Ottimo lavoro, spero davvero di passare nuovamente da te e leggere qualcosa di anche più consistente. È piacevole imbattersi in storie curate come questa.
A presto,
*Halley*

Ok, con questa storia mi hai stesa. Uccisa. Kaputt.
Davvero, non è un modo di dire, ho il cuore stretto, e sono stordita e ubriaca di bellezza e dolore - beltà e sofferenza, come questi personaggi così magnifici, così larger than life.

Parti con una citazione da "Il Gladiatore" e già conquisti la mia piena attenzione, come potrai ben immaginare. E la citazione è perfetta, perché il sogno di Roma non apparteneva solo a Marco Aurelio, ma anche a quel Cesare creatore/distruttore che, con gli antichi imperatori, condivide il nome e gli intenti.
Quanto magnifico e beffardo può essere il destino.
Cesare Borgia - il Valentino - assurge a figura mitica dopo la sua morte, ma agli occhi di Lucrezia è ancora e solo l'amato fratello che le viene strappato - vincitore per sempre, nella cella consacrata che è il suo cuore.
Cesare-creatore che con lei aveva originato un universo privato e segreto, conosciuto solo a loro - unico, bellissimo e grottesco, per citare le tue esatte parole.
Ora Cesare è morto e quell'universo è crollato, sotto il peso di macerie che non potranno più sollevarsi dal cuore in frantumi di Lucrezia. E quelle parole nel titolo... eccolo il vero epitaffio di Cesare - non gli elogi degli alleati o le ingiurie dei nemici, ma soltanto le parole della loro lingua privata, quelle parole rivolte solo a lei.
Quante belle immagini in un pezzo così breve: il cristo deposto sul letto di foglie, il mostro mai dato al mondo, il sole che scompare. Un arazzo di parole preziose che trasudano bellezza, in un contrappunto perfetto con la narrazione.
So che mi rimprovererai per i "complimenti" ma in realtà non lo sono. Mi limito a constatare quello che vedo, e sono pronta a difendere questa mia posizione con le unghie e coi denti. tiè!
Ok, scusa la nota finale virata al ridicolo, era per sdrammatizzare^^ Per farmi perdonare, niente note stavolta, perché non ce ne sono.

Ho fatto bene a darti questo prompt, è la giusta vendetta per il tuo; TUTTAVIA, sei riuscita a far soffrire anche me, tanto che mi sono ritrovata con gli occhi lucidi.

Partiamo dalla lunghezza: penso tu abbia scelto il format perfetto. Abbastanza lungo per dare contesto alla situazione e permettere al lettore di immedesimarsi; abbastanza breve da essere incisivo, un pugno allo stomaco.

Lo stile è pulito, poetico come ci si aspetterebbe da Lucrezia, che, tra l'altro, ho adorato, la qual cosa non mi sorprende: l'ho trovata estremamente IC, estremamente vivida e intensa. Leggendo, si soffre con lei.

Il tocco di classe sono i richiami ai vecchi dialoghi della serie, che danno un senso di continuità con gli eventi passati. Il momento in cui lo vede accanto a sé, poi, scegliendo di ignorare l'immagine cruenta dipinta da Agapito e ricordarlo al culmine come lo ha lasciato, è molto commovente e in linea coi desideri del Cesare della serie.

Cos'altro dire, se non che l'ultima frase mi ha strappato una lacrimuccia? Bravissima. ç_ç