Recensioni per
I wish i could look into your eyes like you always do with me
di Angie96

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano

Ehilà! Angie!
No, ok, dopo questa drabble mi ritorna in mente tutto l'andamento del manga, sopratutto quando Obito era schiacciato sotto la roccia e Rin gli teneva la mano, niente i feels mi stanno attaccando a quest'ora di notte per colpa tua che mi hai fatto immaginare tutte le scene!

Adesso ho il magone... che tristezza però, loro davvero si meritavano di meglio (well, in Naruto un po' tutti si meritano di meglio), si meritavano la felicità e possibilmente insieme, sposati, con tanti pargoletti che rompono le scatole a Kakashi e -perché no- anche a Naruto.

Ovviamente, è scritta in modo impeccabile (da te me lo aspettavo ad essere onesta...)~
Spero che un giorno, quando te la sentirai, scriverai nuovamente su di loro, perché questo fandom ha estremamente bisogno di cose nuove e non sempre le stesse cose in ripetizione.

Alla prossima recensione~ 😁
Kkeke99


 

Recensore Master

{Uno sguardo vale più di mille parole}
Ottava classificata
I wish I could look into your eyes like you always do with me di Angie96
 
Grammatica: 9.33/10
Dunque, in questo parametro non ho molto da dirti, ho notato solo alcune piccole imprecisioni e qualche segno di punteggiatura mancante, mi riferisco in particolar modo al punto fermo che viene posto a conclusione delle frasi. Indubbiamente possiedi delle ottime basi grammaticali e sai fare buon uso dei segni d’interpunzione, inserendoli nei punti a loro più congeniali.
• Erano anni che aveva imparato a convivere con quelle emozioni: aveva imparato a capire perché le sue guance assumevano un leggero rossore ogni volta che lei s'avvicinava, si era reso conto del motivo per il quale il suo cuore accellerava il battito, ogni volta che era in compagnia della ragazzina. → Trovo che l’ultima virgola sia superflua (quella dopo battito), ed accelerava vuole solamente la “doppia c”. (– 0.05; – 0.07)
• Quella primavera, il vento soffiava in maniera piacevole, ma nessuno dei due sembrava accorgersene: Obito era troppo occupato ad osservare Rin fasciargli il braccio con quella precisione e serietà che tanto stonava con il suo viso delicato → Anche in questo caso trovo la virgola, la prima subito dopo primavera, superflua. Hai anche dimenticato di inserire il punto fermo a conclusione della frase. (– 0.05x2)
• «Dovresti stare più attento» → Hai dimenticato il punto a fine frase. (– 0.05)
• Nonostante fossero le solite raccomandazioni che lei era solita riferirgli, l'Uchiha finiva sempre per ritrovarsi a pensare che, forse, se non fosse stato per quella promessa, la castana non sarebbe così premurosa con lui: in fondo, lei non era obbligata a farlo, ed era ovvio che guardasse Kakashi con occhi diversi rispetto a lui, era una cosa evidente; nonostante tutto, il solo pensare che i suoi sentimenti non sarebbero mai stati ripagati lo spaventavano a morte, mostrando tutte le sue insicurezze. → Personalmente toglierei la virgola dopo in fondo, la trovo abbastanza irrilevante, in questo caso appesantisce solamente il periodo. Inoltre hai sbagliato a coniugare la persona del verbo spaventare: esso fa riferimento a “il solo pensare”, ovvero il solo pensiero (singolare), quindi il verbo diventa spaventava (singolare e non plurale). (– 0.05; – 0.15)
• In lontananza, Kakashi e il loro maestro li stava aspettando: il primo aveva la solita espressione apatica, il secondo stava sorridendo; lui, in quel momento, neanche si era accorto che la ragazza gli aveva preso la mano sinistra, continuando a sorridere → Manca il punto a fine frase. In questo caso quel “li stava aspettando” è riferito a Kakashi ed a Minato, quindi il verbo deve essere coniugato al plurale loro: Kakashi e il loro maestro li stavano aspettando. (– 0.05; – 0.15)
 
Lessico e Stile: 4.95/10
Cosa posso dire? Già nella prima frase si può notare una ripetizione, tuttavia essa – voluta o meno – è da intendersi adatta in relazione alla sintassi che hai elaborato: utilizzare un sinonimo di imparato avrebbe potuto ledere, anche in minima parte, alla struttura della frase ed al significato che si cela in essa. Il tuo stile narrativo è piuttosto essenziale e questa non vuole essere una critica, bensì una nota positiva: mi è piaciuto. Nella sua semplicità sei riuscita ad incatenarmi al foglio elettronico sino alla fine del testo, facendomi divorare con un po’ di ingordigia le parole, sperando di potere carpire maggiormente con il proseguimento della lettura. In questo caso, la scelta da te effettuata è stata oltre che degna di nota, anche perfetta per il contesto.
Per quanto riguarda il lessico, mi è piaciuto il tuo volere rimanere in linea con la scelta stilistica, utilizzando un vocabolario semplice, ma d’impatto.
Per quanto riguarda il ritmo della storia, sono rimasta colpita dalla presenza di una sorta di vento che cala dolcemente attorno a loro, creando una sorta di bolla attorno ai due personaggi.
C’è un appunto che devo farti, non è un errore, altrimenti te lo avrei segnalato prima, tuttavia la frase mi suona leggermente strana: “Nonostante fossero le solite raccomandazioni che lei era solita riferirgli, […]”, ecco, credo che potresti sostituire solite con abituali, in questo modo eviteresti una ripetizione, che in questo caso non disturba, e renderesti la frase un pochino più fluida.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9.98/10
Dunque, dunque, dunque.
Partiamo, innanzitutto, dai personaggi che richiedono poche e brevi righe.
Minato e Kakashi, sebbene siano accennati, mi danno l’impressione di essere loro, ricordando l’episodio, mi paiono identici. Per quanto riguarda il secondo, anche venendo nominato da Obito, mi pare essere ben caratterizzato, per quel poco che riusciamo a percepire dalle tue frasi.
Rin Nohara è senza alcun dubbio, per quanto noi possiamo saperne date le sue brevi apparizioni all’interno dell’Opera originale, lei. Con la sua dolcezza, la sua preoccupazione ed il suo osservare i compagni di squadra, anche se in modo differente.
Obito Uchiha. Un ragazzo che somiglia parecchio a Naruto Uzumaki, pensa che quando avevo qualche (molti) anno di meno pensavo fosse il biondo che si era tinto i capelli di nero (oddio, quanto sono stata… baka!), eppure, allo stesso tempo, si dimostra diverso. Ecco, per quanto riguarda il moro ho trovato che tu lo abbia ben delineato a partire dalla sua cotta adolescenziale, che è già diventata un innamoramento vero e proprio, nei confronti della compagna di team, a finire con i pensieri che rivolge a Kakashi, il quale è al centro dei pensieri di quest’ultima.
Eppure, nonostante ciò, Obito, come si percepisce chiaramente dalle tue parole, non si arrende e si ripromette che riuscirà a leggerla come lei pare fare con lui.
Veramente un’ottima caratterizzazione!
 
Titolo: 4.98/5
I wish I could look into your eyes like you always do with me.
Il primo appunto che ti faccio è che dovresti usare la maiuscola anche per il secondo “I”: I wish I, come vuole la regola inglese.
Se non erro, il titolo significherebbe: Vorrei poter guardare nei tuoi occhi come tu fai sempre con me.
Devo ammetterlo: è un titolo d’impatto, uno di quelli che lasciano il segno. Non solo richiama il tema cardine della tua storia, anzi ne pare quasi la traccia, ma ci permette di riflettere sul significato che gli è insito dentro. Come spesso accade, o quando ci dicono che siamo dei libri aperti, o normalmente, vorremmo poter vedere attraverso gli occhi, che in teoria sarebbero la residenza dell’anima, le sensazioni che scuriscono il colore delle nostre iridi, fanno tremare le nostre pupille, o semplicemente i pensieri che ci stanno attraversando.
Insomma, un’ottima scelta!
 
Introspezione: 4.95/5
Dunque, hai per la maggior parte centrato l’obiettivo del Contest, e l’introspezione si sente all’interno delle parole che hai adoperato.
La possiamo chiaramente vedere, no, non sono impazzita, quando Obito osserva tutti i movimenti di Rin, quando ne coglie la sensazione di un affetto diverso – confrontando le sue azioni con se medesimo e con l’amico Kakashi. L’avvertiamo quando fa le sue considerazioni, quando giunge alle sue conclusioni sui motivi per cui ella arrossisce in presenza di determinate persone, i motivi che l’hanno portata a compiere quella promessa. Insomma, è un elemento presente all’interno della flashfic, anche se mi sarebbe piaciuto che avessi approfondito maggiormente alcuni momenti, per esempio quello in cui Rin fascia la mano di Obito. Mi sarebbe piaciuto sapere quali sensazioni provasse l’Uchiha al tocco della ragazza. Certo, le possiamo immaginare, ma avrei anche voluto vederle scritte su carta. Ad ogni modo: sei stata bravissima!
 
Originalità: 9.90/10
È inutile girarci attorno: questo tema è stato usato varie volte e con le poche fanfiction ObiRin che ci sono all’interno del Fandom, è abbastanza difficile, prendendo il medesimo avvenimento come riferimento, essere originali.
Eppure tu ci sei riuscita: attraverso la genuinità di questa flashfic. Hai descritto l’ambiente circostante permettendoci di poterlo osservare, pareva quasi di guardare un episodio dell’Anime – oppure quell’episodio. Eppure, al tempo stesso ci hai permesso di capire cosa provava Obito in quel momento. Da una semplice azione, quale fasciare la mano del ragazzo, sei riuscita a creare qualcosa d’introspettivo a tal punto da riuscire a differenziare, a fare spiccare, la tua storia dalle altre. Ed è bastato raccogliere solamente l’essenzialità del momento, senza inserire troppi riferimenti velati, o meno, alla KakaRin, senza che altri personaggi abbiano potuto intervenire all’interno di un momento totalmente dedicato ad Obito e Rin. Ottimo lavoro!
 
Gradimento personale: 10/10
Adoro le ObiRin, soprattutto quelle scritte bene; e la tua rientra in questa categoria.
Devo confessare che non ho mai tifato per la KakaRin, anzi, ho sempre sperato nella ObiRin, a parte il momento in cui Obito è morto – o è quello che è sembrato a tutti – ed allora ho cominciato a pensare che Kakashi sarebbe stato bene insieme alla compagna di team, solo che quando l’ha rifiutata – perché è quello che ha fatto – ho capito quanto era profondo il legame che univa i due. Ed in un certo senso mi sono sentita anche molto, molto, molto sollevata: insomma, ho sempre avuto una cotta per Kakashi Hatake, quindi… oddio, devo andare a nascondermi, vero? Ora sapete qual è il mio punto debole!
Tornando in me, e cercando di non perdermi più ad illustrare ad ogni essere vivente quanto sarebbe bello avere l’Hatake come marito, ho veramente apprezzato questa tua flashfic; non solo per la semplicità che traspare in ogni frase, ma anche per la dolcezza che riusciamo a riscontrare in Obito, mentre parla di Rin, mentre la osserva, mentre le parla, mentre… insomma, sei riuscita a concentrare tutto ciò in così poche parole e, sì, adoro la ObiRin.
Sicuramente, quando avrò un po’ più di tempo, passerò dalla tua pagina d’autrice, intanto ti ringrazio per avermi dato l’opportunità di leggere tale meraviglia, arigatou!
 
Totale: 54.09/55

Buonasera cara Angie!
Stavo spulciando sul fandom proprio questo pomeriggio e mi è stato praticamente impossibile non cliccare sulla tua storia leggendo quell' "ObiRin".
Allora, partiamo dal tema centrale, lo sguardo (che immagino fosse anche il tema cardine del contest).
Hai saputo condensare in poche righe il turbinio di sentimenti che travolgono l'ancora giovane Obito alla sola presenza di Rin, e non solo: dato che dovevi concentrarti soprattutto sul gioco di sguardi, hai reso la loro vicinanza ancora più pregnante di significato quando descrivi di come le iridi color cioccolato di Rin si posino delicate sul dolce viso del giovane Uchiha. Obito teme che Rin lo tenga d'occhio solo "a causa" di quella promessa, e addirittura ad un certo punto si ritrova a pensare che la dolce Nohara non potrà mai ricambiare il suo amore perchè gli sguardi che lei rivolge a Kakashi sembrano essere così maledettamente diversi.
Ma Minato sorride alla vista di Rin che, ancora una volta, fascia la mano di Obito con premure che non riserva a nessun altro e questo lo fa sperare: permettimi di aggiungere che l'ultima immagine lascia un non so che di malinconico e feeloso.
Il quadro che hai dipinto è giocato ineramente sugli sguardi: dal maestro agli allevi, tra compagni ed amici, tra due giovanissimi amanti(?).
Non aggiungerò altro se non rinnovarti come sempre i miei complimenti cara Angie,
un abbraccio

bridgetvonblanche