Potrà sembrarti assurdo e insano da parte mia, ma ho l'impulso di stringerti la mano congratulandomi e ringraziandoti. Per un solo, un unico motivo: quello che hai scritto. Non per come lo hai scritto, che è un altro discorso: per ciò che hai scritto, perché scriverlo significa aver strisciato volutamente negli angoli sudici delle strade, alzarsi in piedi e sputare. Schiaffeggiare.
I cannibali. La fame nera. Il gelo. La puzza. Il buio. La sporcizia. La fame.
Schiaffo, schiaffi dati con gusto, con decisione, con le parole giuste. Avrai anche descritto una piccola parte di vita di due clochard, vista da un'angolazione in basso a sinistra (così la interpreto), ma più che altro hai anche toccato un grosso tema... filosofico? sociologico? Be', qualcosa di grande su cui riflettere: la fame.
Il cibo: che è indispensabile per il nutrimento di un essere umano, e che in qualche modo comporta la morte di un altro essere vivente. Il sacrificio umano: presente in tante religioni, non solo le più antiche, ma anche quelle moderne, perché la stessa eucarestia lo richiama. Il sacrificio, il cibarsi del corpo di un individuo: è un atto di appropriazione, dunque un atto di amore... Così ha detto la mia professoressa di filosofia, almeno; e dal momento che è un po' una delle guide "spirituali" di questo periodo della mia vita, accredito abbastanza quello che dice.
Cosa dicevo prima di divagare come al mio solito?... Gli schiaffi. Ne hai tirati tanti in quelle che alla fine sono poche righe, davvero poche per fotografare quello che avevi l'intento di immortalare. Eppure c'è tutto: non manca nulla. E' sufficientemente conciso, cattivo, maledettamente disturbante. Un enorme pugno nello stomaco.
...L'ammonimento a ricordarci che sono esseri umani. Cara ragazza, proprio in questo periodo in cui non puoi accendere il radiogiornale senza sentire la parola "stupro" e "Rumeno" nella stessa frase almeno due o tre volte. Che tempismo. Ma io adoro il tuo modo di spulciare con gli occhi e con l'anima quegli angoli bui dove di solito non si ha il coraggio di mettere il naso (per via della troppa puzza, ovviamente). Tu sbirci, torni indietro da chi non ha osato farlo e gli sputi in faccia quello che hai visto.
La distanza fisica costituisce un problema in questi casi: devo pregarti di fingere via web, per poterti stringere la mano. Con la bocca tesa e il polso che trema. |