Ho scelto di leggere e recensire questa storia perché mi interessa molto la storia della famiglia Borgia!
Avevo seguito solo poche puntate della serie (per motivi logistici...), ma conoscendo la storia mi sono orientata comunque bene.
Mi è piaciuto come hai descritto Lucrezia e come hai tratteggiato il suo rapporto travagliato con Cesare.
Il paragone poi tra loro e degli uccelli che sbattono le ali contro una gabbia... Quello mi ha davvero colpito in positivo!
Hai uno stile particolare e ho apprezzato la presenza di molte frasi brevi, che hanno dato ritmo alla narrazione.
Non mi pare ci siano errori, il che è sempre un punto molto positivo!
Alla prossima!

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Ogni volta che si tratta di te e delle tue storie, riesco a scegliermi sempre quella di cui non conosco il fandom. E' destino, prima il Gladiatore e poi i Borgia... meno male che sono un tipo che non si lascia intimidire dal ''non sapere''.
Passando ufficialmente alla storia, penso di avertelo già detto: hai uno stile di scrittura che mi fa letteralmente venire i brividi. Non opti per il normale registro, quello classico da ''tutti i giorni'', riesci ad adattare la forma delle tue parole alla storia e ogni volta mi sconvolge. E' come se non stessi scrivendo nel 2016 ma nel tempo della storia stessa e così facendo riesci a dare vita a tutto e fai immergere completamente il lettore.
Non c'è praticamente nulla che non vada bene, hai usato anche qui le note esplicative - che adoro e servono sempre per capire al meglio uno scritto.

La lode. Questa storia vale la lode e penso me la rileggerò molto spesso.

Ah poi mi sono incantata e incartata su due periodi in particolare: “ Ma v'è una sorta di perversa saggezza dietro i loro denti scoperti: il riso è lo scudo che ripara da ogni possibile gravezza, è l'armatura che difende il cuore. E perciò non rimane che ricambiare, con fare idiota, non appena lei gli sorride più ampia, sollevando gli angoli della sua dolce bocca, facendo gonfiare le guance.

Non saranno più amanti – non lo sono mai stati, non col corpo –, pensa mentre si lasciano alle spalle le strette scale: sono ancora più soli, ancora più lontani dalla terra – libera la gonna dalla presa, ma non la sua mano."

Splenditi, assolutamente splendidi. Ed è la tua seconda storia Incest di un fandom che non conosco che mi piace da matti. Complimenti!

Alla prossima,
Ipswich ~

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Ciao.
La seconda storia che ho scelto nel gruppo di recensioni. Sono lieta di essere qui, dato che non avendo mai guardato la serie tivú The Borgias era ciò che volevo vedere da tempo e ora che sono qui a leggere una OS tra Cesare e Lucrezia, bé, sono sicura di passare.
Mi piace il tuo modo di mettere giù questa strana intesa e quindi passione, mentre ballano e cercano di raggiungere quanto prima ciò che vogliono assieme. Lucrezia è felice, balla e balla con lui e poi Cesare arriva con questi pensieri di averla e alla fine può succedere.
Non so cosa accadrà dato che non so nulla della storia tra loro, anche in realtà non mi sono ancora informata sulla sua vita. Anche se ho un libro regalato tanti anni prima, dal titolo Lucrezia Borgia, non l'ho ancora letto.
Però ho letto Rinascimento Privato che parla degli Este. E sono felice di aver letto questa, davvero.
Stile fluido e pulito, mi piace molto.
Molto aperta la frase finale. Profonda.
Dai tanti significati.

Al prossimo scambio.
Au revoir

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Eccomi!
Premetto di non aver seguito questa serie (ne avrò visto giusto un paio di episodi), quindi il mio parere si rifà totalmente al tuo scritto.
Sperando che possa esserti utile, ti segnalo una sciocchezza: i numeri delle note sono un po’ confusi; nel testo si ripete due volte il 2, mentre nelle note, alla fine, è il 3 a essere usato più di una volta.

Passando alla recensione, ho apprezzato molto il paragone con le colombe. Questo modo di dimostrare la purezza, questa provocazione a Cesare. E infine lui cede.
Avevo letto anche un’altra storia sul matrimonio con Alfonso (di theuncommonreader), sulla separazione dovuto alla città di Ferrara.
Certo, è uno dei momenti più malinconici per Cesare e Lucrezia, arriva la separazione, il momento di allontanarsi. Però, come hai detto (o meglio citato), Cesare rimane l’unica costante nella vita di Lucrezia. Nessuno potrebbe prendere il suo posto.

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Questa flash l'avevo trovata deliziosa la prima volta che l'avevo letta, e la trovo deliziosa ora, in una rilettura più attenta.
Un gioiellino delicato e raffinato, narrato in punta di penna.
Dipingi una scena molto visiva, par di vederli mentre salgono le scale, ridendo e danzando leggeri, Cesare che la solleva in mille giravolte e lei che risponde con i piccoli cinguetti della gioia e dell'amore.
C'è letizia, c'è passione, c'è malizia innocente, struggimento e desiderio. E' tutto molto palpabile, e lo ritrovo nelle immagini che dipingi, nei loro gesti così eloquenti.
Molto bello il continuo accostamento con l'immaginario legato agli uccelli - nella mia mente le due figure perdono i connotati umani e diventano due splendidi uccelli del paradiso, nell'ultimo maestoso volo prima della caduta.
Avrei voluto sentirli "parlare" di più, parlarsi tra loro nel loro linguaggio privato - il canto che diventa parola - non fermarmi ai soli pensieri, ma credo di capire che sia la descrizione di una scena della serie, e dunque ti sei probabilmente attenuta a essa. Mi piacerebbe ancor di più vedere ciò che accade dietro la porta che si chiudono alle spalle, ma a quello posso sopperire con l'immaginazione. :)
Ti segnalo un piccolo refuso e un consiglio:

ma nemmeno allora l'abbandonerà, si corregge, perché perché non v'è distanza fra loro (ripetizione di "perché")

Ma non hanno occhi per nient'altro che non sia l'amore mentre salgono in alto, però, senza scambiarsi una sola parola. (sia "ma" che "però" sono avversative, dunque una è ridondante, eliminerei o l'una o l'altra)

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oddio, questo meraviglioso fill mi era sfuggito *_* è incantevole, davvero, e sono molto felice di come hai sviluppato il prompt. mi piace molto come sai interpretare il carattere di cesare, e poi anche tutto l'amore che prova per lucrezia... è tutto così /troppo/ che ti faccio davvero i complimenti per come l'hai saputo gestire *_*
(oh, volevo farti sapere che ho apprezzato la quasi totale assenza di dialoghi, il 'silenzio narrativo' è una cosa che amo molto.)

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Dicevi che questo pezzo non ti soddisfaceva, ma io lo trovo molto bello.

A parte lo stile - su cui ormai conosci la mia opinione - grammatica e lessico sono perfetti per il pezzo e per il messaggio che desideravi mandare.
Il richiamo agli uccelli è molto ben fatto, e l'uso della colomba come simbolo di Lucrezia Madonna-Venere rispecchia perfettamente i pensieri del Cesare della serie sulla sorella. Trovo la tua descrizione del tuo sguardo su di lei molto realistica e molto IC.

Anche l'ironia, prima fra tutti quella su Giulia, è molto da lui; trasmetti la sua malinconia dolce, ma la certezza di restare sempre il primo nel cuore della sorella, possedendola come i suoi mariti non potranno fare mai - mariti che è lo stesso Cesare a darle, per ragion di stato e per farla felice.

Il Cesare della serie - e anche il tuo - sa di non poterci essere, per lei, come lo sa anche Lucrezia; se deve stare in una gabbia, meglio che sia la più bella possibile, ma nessuna gabbia è senza confini.

Quindi è stato bello, anche solo un'unica volta, vederli riuscire a superare quella soglia, e il vincitore sconfitto. ç_ç

Un sacco di feels. <3

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Ciao! Oh, sono contenta di aver scoperto questa storia!
Mi Piace molto lo stile e il linguaggio un po' volgare, non nel senso di sessuale eh, che hai usato.
Lo padroneggi molto bene.
Mi piace soprattutto perché sei riuscita Ad inserire una scena di amore incestuoso con un linguaggio, un ritmo, un modo molto leggero e ben ponderato.
Hai strutturato bene la storia.
Ho adorato la parte in cui vuole sentirla ridere e allora la fa volteggiare e roteare, ancora e ancora.
Davvero complimenti.
Un abbraccio forte,
Juliet

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