Allora...*si sfrega le manine*
Come tu ben sai, questi due fanno parte del mio Pantheon di OTP *supremi* (subito dietro alle loro reincarnazioni più famose: Alessandro e Efestione), e dunque sono sempre molto sospettosa verso quei tentativi di piazzarmeli in AU varie, in contesti moderni e variamente assortiti...
Ebbene, ti confesso che mi sono letta tutto il pezzo con un sorriso ebete stampato sulla faccia - il mio QI, peraltro già basso, è sceso di parecchi punti - mentre li vedevo vivere e agire in questo contesto scolastico, mantenendo *intatte* tutte la caratteristiche che tanto me li fanno amare, e che li rendono, ai miei occhi, così incommensurabilmente *loro*.
Hai compiuto una piccola magia - non esagero - e ora sono tutta contenta, mi sembra di averli spiati davvero, in questa loro vita così quotidiana (e così poco ordinaria, data la loro natura) attraverso gli occhi del narratore onnisciente che hai scelto di adottare - e che è davvero la scelta perfetta - per questo pezzo. Mi ha dato un piacere deliziosamente voyeuristico, ecco.
Achille è.... Achille: rissoso, arrogante, e così odiosamente perfetto - famiglia perfetta, fisico perfetto, atletico, talentuoso, e chi più ne ha più ne metta. Eppure, quella sua irruenza un po' infantile lo rende tenero - perlomeno lo rende tenero in questo contesto, perché con uno scudo e una spada in mano lo sarebbe molto meno - come io troiani tutti possono testimoniare.
Patroclo è forse un po' più "azzardato" (chi sa se sarebbe davvero stato un nerd, ai nostri tempi^^), ma ho adorato che tu abbia mantenuto la sua sensibilità - e il fatto che sia più grande e protettivo verso Achille, dato che per me questa è la versione "canon".
Adorati tutti i rimandi al mito - il piè veloce, il talento musicale, il tallone pruriginoso, e tutti gli altri deliziosi riferimenti, che sono quello che rende veramente ghiotta un'AU ben riuscita.
Altro da dire non ho se non che mi hai fatto gorgogliare felice come un bebé col suo nuovo sonaglino. ^^
p.s. Un paio di noticine:
Non mi piace molto la ripetizione di ecco, ecco e, alla fine, hai scritto lunghe dira, invece di lunghe dita. |