Ciao, mio caro Watashiwa! Con un ritardo immane di cui mi scuso, eccomi qua.
Ad attrarmi mentre scorrevo il tuo profilo, è stata la trama di questa storia. Ho trovato un che di raffinato, di classico che non stanca mai, prima nel titolo e poi nell'introduzione. A proposito di questo ci tenevo a farti un piccolo appunto, nulla di che, proprio a riguardo del titolo: trovo che avresti potuto utilizzare un carattere più elegante per scrivere il titolo, in modo da far risaltare meglio i colori... Come ad esempio il Georgia, o metterlo in corsivo, non so; la scelta dei colori (può sembrare banale, ma non lo è affatto, anch'io amo colorare i miei titoli per dare un tocco di vivacità in più) è azzeccata, ma con poco avresti potuto renderlo più carino a primo impatto e dare un effetto diverso. Ovviamente è solo un piccolo consiglio, in fondo l'estetica è una cosa puramente secondaria; ho letto moltissime storie dallo stile splendido in cui era del tutto assente, o altre scandentissime dove gli autori si erano divertiti troppo a giocare con l'editing.
Grazie a questa storia, mi hai fatto scoprire il nome dell'ispettore Zenigata, che prima mi era del tutto ignoto, tant'ero abituata a chiamarlo in quel modo!
Ho apprezzato particolarmente la descrizione di Fujiko, anche se con poche parole sei riuscito a cogliere tutti i suoi punti di forza e rendere il perché sia una donna così affascinante. Spesso è sufficiente usare poche parole, ma scelte con cura!
Sinceramente non avevo mai fatto caso al rapporto di Fujiko e Zenigata, tant'è morbosa la fissazione che Zenigata ha per il suo amato Lupin. Per cui è stato curioso leggere di uno Zenigata che viene messo in soggezione come tutti gli uomini dal fascino provocante di Fujiko. E' stato geniale, poi, che a "raccontare" ciò sia proprio l'assistente di quest'ultimo (non avrei mai saputo anche questo in quanto non ho seguito le prime serie, se non l'avessi specificato nell'angolo autrice) [inizio a chiedermi che aspetto abbia questo Oscar, credo che farò ricerche in merito]. Non ho idea del rapporto originale che abbia con il nostro commissario, tuttavia non mi riesce difficile immaginare una persona che nutra ammirazione per lui e non veda l'ora di aiutarlo ad acciuffare il ladro più famoso della storia. Come tu stesso hai sottolineato, si limita ad assistere passivamente, forse perché teme un giudizio di Zenigata. Ma a mio parere lui si limiterebbe a negare imbarazzatamente, senza sgridarlo o che so altro, ritenendola una cosa ridicola. Comunque, come ho detto prima, l'ho trovata un'idea molto curiosa e carina.
Passando al tuo stile, è fluido e usi come sempre parole molto ricercate e che si adattano al contesto in maniera perfetta. Non ho alcun errore da segnalarti o qualcosa che potrei consigliarti di cambiare, perché secondo me va perfettamente bene così com'è. Più cose tue leggo, più amo il tuo modo di scrivere!
Purtroppo penso di aver esaurito le cose da dire e se continuassi verrebbero fuori parole forzate, immagino che non sia questo che vuoi. Come hai detto la lunghezza non conta ma conta il contenuto! Se lo riterrai opportuno, passerò anche da qualche altra storia per "equità di tempo".
Comunque spero che il mio commento ti abbia fatto piacere, sappi che è stata una lettura molto piacevole!
Alla prossima
-H.H.-
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