Un inno al nichilismo, da te espresso con immagini crude e nitide, con lo stile "maturo" che da sempre apprezzo.
La canzone è angosciante di suo, e tu la reinterpreti molto bene in questa ff. Il protagonista si annulla in nome della sua dipendenza... che reputo non solo per le sostanze psicotrope che assume, ma anche per il rapporto intessuto con l'"uomo odioso", che pare una figura astratta, "viva" solo grazie alle parole del tossicodipendente. Che si tratti della sindrome di Stoccolma? in fondo, ogni spacciatore è l'aguzzino del proprio "cliente", con cui sviluppa un rapporto morboso.
Complimenti per l'atmosfera creata in modo chiaro e "visivo" e per la tua capacità di esprimere concetti complessi con uno stile sciolto e fluido.
Buon Natale, caro amico.
Lou |