Ciao! Molto bella questa flashfic, sembra come se fosse davvero il padre di Christiane ad aver espresso questi pensieri, buttati fuori come un monologo in cui lui non si pente della sua vita, eppure sente che qualcosa gli è sfuggito. Descrivi bene la mamma, che anche a me è sempre sembrata una debole e superficiale.

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Ciao! Premetto di non aver ancora letto "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino" (allora cosa ci fai qui? Bella domanda! XD), ma so qualcosina della storia e non mi sono rispiarmata determinati spoiler, ahah. Be', ad essere sincera non avevo idea di chi fosse il Signor Felscherinow prima di leggere questa Flashfic, e ho seriamente pensato che si trattasse di un uomo sfortunato con una famiglia ingrata. Mi ha molto colpito l'osservazione sui bastoni storti, che è azzeccata con la sua superiorità che hai descritto nelle note. Davvero una bella frase!

Anche il tuo modo di scrivere mi piace. Benché sia fluido, non ti risparmi qualche parolone e altre metafore. Inoltre, non ho fatto a meno di notare come dimostri di saper "equilibrare" un punto di vista: quando il signor F. aiutava con i compiti la figlia, be', la storia raccontata da lui fa sembrare proprio Christiane la cattiva delle situazione!

Un'altra cosa che mi ha colpito molto, è il modo in cui hai iniziato e concluso il pensiero del signor F.:
"Conosco mia figlia" - "è come se non avessi mai conosciuto mia figlia".
Non conoscendo granché bene questo personaggio, se non per merito della tua flashfic, non riesco ad intendere se è lunatico, confuso o semplicemente pazzo! Però l'ho trovato un controsenso davvero azzeccato, a giudicare questo personaggio.

Scusa per la recensione povera e frettolosa!
Ancora complimenti. Io mi dileguo, ciao ciao!

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