Credo di averlo detto, o forse lasciato intuire nelle mie parole o negli sfoghi: mi sento anche io tanto vicina e affine a Triss.
Sebbene in modo diverso, le somigliamo, in un certo senso, e abbiamo sperato fino alla fine che Geralt... no, un attimo.
Lo abbiamo detto: non la merita. Se desidera una meschina come certe "donne" a me note, va bene, Triss la coccoliamo noi.
Dopo questo mio sproloquio da fangirl con tanto di rimando alla mia vita, divento più seria.
Come sempre, rinnovo a dire che per me è un vero piacere leggerti, ci sono persone che hanno l'angst nell'animo e forse è anche per questo che mi ritrovo catapultata con vivo interesse e viva immedesimazione in ciò che scrivi.
Amo l'angst ed è anche nel mio animo, fin troppo. Ma senza di esso non so stare, è il caso di dirlo.
Qui il tutto è così vivo, chi non ha mai provato sensazioni di questo tipo?
Questo è perché innanzitutto Sapkowski non si è allontanato dalla realtà, ha reso i suoi personaggi vivi, che provano vere emozioni.
Emozioni che anche tu qui hai tratteggiato benissimo.
Ero e sono accanto a Triss in ogni parola, in ogni suo pensiero.
Si possono non condividere, ma riesci a percepire il suo amore, ferito, un'illusione, ma essendo noi umani, spesso ci accontentiamo di un'effimera felicità.
E Triss è dannatamente umana, come te, come me.
Sono davvero felice di averti letta.
Grazie per aver postato questo tuo "esorcismo"; so per esperienza che se può risultare facile scrivere sui nostri avvenimenti, è più difficile postarli, perché si teme qualsiasi giudizio, specie se ammettiamo qualcosa nelle note, ma tu hai avuto anche il coraggio di rischiare.
Grazie di cuore, e non darti pena, ti rialzerai.
Essendo tu la scrittrice della tua vita, queste sensazioni alla Triss saranno solo un lontano ricordo.
Barbara |
