Recensioni per
Quella ragazza è spaventosa!- o Fu allora che...
di Claireroxy

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano

Seconda classificata a pari merito al contest "Most Loved - Il mio personaggio, il tuo personaggio" indetto da Stratovella sul forum di EFP

Grammatica e sintassi: 6/10
- La prima cosa che voglio segnalarti è il titolo. Non capisco bene se si tratti di una doppia opzione o di un titolo seguito da un sottotitolo. A intuito direi più la prima, ma allora cercherei di renderlo meglio separando le due possibilità in maniera più chiara. Quello che più mi confonde è quel trattino attaccato al punto esclamativo della frase precedente. Ho notato che l'hai fatto anche nel testo, per cui ti consiglio di inserire uno spazio ovunque sia presente. Questo perché il trattino “-” non è un segno grafico riconosciuto in grammatica, per cui attaccarlo a una parola è di per sé un errore. Tuttavia, lo si può usare, a seconda delle scelte personali dell'autore, in diverse occasioni, come ad esempio per introdurre un discorso diretto (anche se, a essere pignoli, nessun altro segno andrebbe bene fuorché “«” e “»”, ma parliamo di fanfiction e, detto alla romana, ce po sta che usi qualcos'altro).
Comunque, per darti un consiglio, quando sei indecisa fra due titoli, la scelta che farei io è quella di isolare uno dei due, facendo capire così che si tratta di un'alternativa all'altro e non di un sottotitolo. Esempio: “Quella ragazza è spaventosa! [Fu allora che...]”.
Consiglio 2: te lo dico bisbigliando: a me piace di più “Fu allora che...” e basta: ha un tono più accattivante!;
- "...Una corona?” la parola che segue i puntini di sospensione dev'essere preceduta da uno spazio e la prima lettera va minuscola;
- “Già solo per il modo in cui aveva detto quella frase, Luigi sarebbe corso via. Non s'era dimenticato cos'era successo la prima- e unica- volta in cui ci aveva avuto a che fare” non si capisce bene se il pronome “ci” si riferisca a Daisy o al suo tipo di tono. Lo specificherei per una resa più chiara;
- "Oh, sta zitto!" “sta'” va con l'apostrofo perché è seconda persona del verbo stare;
- “[...] come suo fratello diceva che tutte le femmine facevan...” manca la “o” a facevano. Se invece si tratta di un'interruzione del discorso appare un po' insolita come scelta dato che è il narratore a parlare;
- L'aggettivo “terrorizzante” è strano associato a una persona. Mi è sempre capitato di sentirlo abbinato a concetti astratti. “Uno spettacolo” può essere terrorizzante, un'“atmosfera” o “un luogo”, ma una persona no, non credo...
Forse, per non ripetere “paura”, potresti semplicemente rendere la frase in modo diverso, ad esempio potrebbe essere: “Nonostante lei gli incutesse un certo timore, odiava vedere le persone piangere”;
- “l'idraulico decise d'aspettare che si calmasse prima di spiegarle” manca il punto alla fine della frase e poi c'è un errore di contenuto: in questa flash Daisy ha ancora il ciuccio, quindi deduco che anche Luigi sia ancora piccolo. Mi sembra difficile che lo si possa già chiamare idraulico;
- “anche se all'inizio io non mi osavo” il verbo “osare” non è riflessivo, dunque il pronome non ci va;
- Spesso ho notato che vai a capo per cominciare la frase con “Ma”. Solitamente, il “ma” è preceduto da una virgola e non da un punto. In questo non sono molto rigida, perché a volte capita anche a me di cominciare una frase con questa particella, ma vederlo addirittura a capo crea davvero un effetto strano: quando usi “ma” c'è sempre una continuità tra la frase che stai per scrivere e quella che la precede, punto o virgola che le separi. Andando a capo invece, il discorso cambia; abbandoni completamente la frase che precede per cambiare completamente argomento;
- Ho riscontrato un uso piuttosto frequente dell'imperfetto al posto del congiuntivo, tendenza purtroppo comune nel linguaggio parlato tanto che ormai alcuni hanno finito per tollerarla.
Per quanto mi riguarda, è una delle poche cose mi dà particolarmente fastidio sentire, ma soprattutto vedere. In frasi come “gli amici non si picchiano, ma poteva sempre cambiare idea!” questa scelta verrebbe lasciata passare per giusta (non da me), mentre qui: “Se continuava così, avrebbe richiamato tutta la servitù del castello” è un errore a tutti gli effetti, perché c'è un'ipotesi di mezzo e il congiuntivo ci va per forza.
Per questo errore ho tolto un punto e mezzo;

Consigli (non tolgono punti)

- “s'era dimenticato” “d'obiettare” “d'essere” “s'avvicinarono” quella di elidere le parole anche quando non strettamente necessario non è una scelta che amo; rimanda molto al linguaggio parlato, cosa che non dovrebbe mai accadere in un testo, se non per uno scopo preciso.
In riferimento a quest'ultimo punto, riconosco che il tuo racconto ha un tono di voce molto simile a quello della fiaba, dove questo tipo di troncamento è frequente. Per cui, se la scelta è un rimando al mondo fiabesco posso anche dartela per buona, altrimenti ti consiglio di scrivere sempre per esteso ove possibile;
- “Non ci aveva mai parlato!
Beh, però non aveva mai nemmeno detto d'essere il suo migliore amico.” non andrei a capo, semplicemente perché il discorso non cambia, anzi: la seconda frase è il seguito di quella che la precede;
- Questo punto riguarda l'uso delle parentesi. Credo che questo segno grafico non sia adatto a un testo narrativo. Preferisco, se non usati per i dialoghi, i trattini “-” quando vuoi esprimere un pensiero del personaggio, altrimenti, ancora meglio, userei il punto e virgola.
"N-niente!" tentò di minimizzare Luigi; l'aveva appena incontrata, e già faceva la figura del fifone!”, “Non sapendo come procedere - arrampicarsi sull'albero no! Non era bravo - le chiese “Perché piangi?””;

Una nota positiva voglio fartela per il buon uso dei dialoghi. Si capisce sempre chi stia parlando, senza dover ripetere ogni volta chi disse cosa. Sei davvero portata per questo tipo di stile molto dialogato, e anche se può sembrare più semplice rispetto ai testi più descrittivi, ti assicuro che non lo è affatto.

IC Mio Personaggio (Luigi): 10/10
Intanto ti faccio i miei complimenti perché non avrei mai pensato di scrivere nulla su Luigi da bambino. È un'idea molto carina e si adatta bene a quello che è il fandom: un videogioco che rimanda all'infanzia e su cui sì si può scrivere qualcosa di serio, ma fino a un certo punto. L'ho trovato molto calzante con il Luigi che conosciamo: timido, pauroso e un po' maldestro, ma in realtà pieno di molte virtù quali la bontà d'animo e l'altruismo. È un eroe atipico che ho sempre amato proprio per questo suo carattere così umano, molto più realistico del più banale Mario. Mi sembra che tu abbia saputo rendergli giustizia, attribuendo alla sua versione infantile le stesse caratteristiche che lo contraddistinguono da adulto ma con quel pizzico di ingenuità in più che è proprio dei bambini.

IC Tuo Personaggio (Daisy): 10/10
Daisy è il maschiaccio che tutti conosciamo: l'anti-eroina, se così si può dire. Anche da bambina, hai saputo renderla al meglio con questo carattere peperino e un po' permalosetto, gettando le radici di quello che sarà da grande: una principessa decisamente anticonvenzionale, molto più affascinante della più scontata Peach (non ce l'ho con i protagonisti, giuro! Semplicemente, ho un debole per i personaggi secondari).

Originalità situazione trattata: 8/10
Tutte e tre le flash sono scorci della vita di questi personaggi in età infantile, un'idea che francamente non mi aspettavo e che ha saputo cogliermi sì di sorpresa, ma in maniera solo positiva. Sono scene molto precise quelle che hai trattato, momenti della loro vita in cui, alla fine, nasce sempre qualcosa di nuovo. Forse avrei preferito che la distanza di tempo fra l'una e l'altra situazione fosse più chiara, in modo da avere ben presente anche l'aspetto fisico dei personaggi, e anche più ampia (sono rimasta un po' sorpresa di vedere che nella seconda flash Daisy aveva ancora il ciuccio, mi aspettavo un Age Gap più estremo), ma ho saputo comunque coglierne la tenerezza.

Gradimento personale: 6,5/10
La raccolta è molto carina, ma non è esattamente il genere che prediligo. Come ho già detto anche sopra, ho trovato l'uso dei dialoghi impeccabile, ma non mi basta un botta e risposta fra due personaggi a farmi entrare in empatia con loro. Il tuo racconto è, nel complesso, un'ottima fiaba, sicuramente un genere che si presta molto a un fandom come quello di Super Mario, una saga che dopo vent'anni non smette di affascinarmi per i suoi elementi ludici e senza età.
Ci tengo comunque a dirti che è stata una lettura molto piacevole, e che quindi l'ho gradita nonostante preferisca testi un po' più descrittivi e ricchi di elementi che mi permettano di immedesimarmi al meglio con i personaggi.

Giudizio globale: 40,5/50