Salve. ù_ù Finalmente trovo un attimo di raccoglimento per recensire come si deve questa vostra fatica a quattro mani e scrivere una recensione degna di questo nome (più tardi passerò al secondo episodio, impegni permettendo).
Per prima cosa, vi faccio i complimenti per come siete riuscite ad amalgamare insieme il vostri due stili. Io che vi conosco bene capisco dove avvengono le cesure, ma da un punto di vista oggettivo, il testo risulta unitario, fluido e scorrevole. Una collaborazione assolutamente riuscita! Restando in tema di stile, non ho appunti da fare. Il brano non ha toni particolarmente aulici, se non in certe immagini poetiche e preziose che però non risultano leziose e non lo appesantiscono affatto. Ho trovato delle immagini molto belle (in primis, quella delle creature che cambiano pelle per rafforzarsi e delle altre che, come Commodo, sono destinate a morire perché non possono adattarsi al clima). Trovo che esse siano funzionali a far comprendere la relazione tra Commodo e Lucilla, mai superflue o esagerate.
Tuttavia, è proprio il rapporto tra i due fratelli a essere la chicca di questo brano. Si propende a vedere la situazione dagli occhi di Commodo - Lucilla è la parte, dei due, che dovrebbe essere razionalmente compatita, eppure non si può fare a meno di comprendere il "cattivo", compatirlo. Oggettivamente, che Commodo non sia uno stinco di santo è evidente dal trattamento che riserva a Marcia, oggetto dei suoi sfoghi; mentre le motivazioni della sua rabbia verso Lucilla possono anche essere comprese, le maniere che usa con la sua schiava sono ingiustificate, e cattive. Ma Lucilla entrando, vede la ragazza, non le riserva che gentile indifferenz. Se prova empatia in quanto donna, non viene rivelato; un comportamento che ho trovato molto in linea con gli usi del tempo, per cui gli schiavi non sono che oggetti semoventi privi di sentimenti (o almeno, così ci dice la mora comune. Ironico: sono proprio queste figure, Massimo nel film e Marcia nella Storia, a portare alla rovina Commodo. Proprio loro, così palesemente ritenuti inferiori).
La contorta, malata relazione tra i due fratelli è ben spiegata nel testo: basta questo episodio per svelare la persistente cecità di Lucilla, che non vuol vedere oltre il proprio naso perché i sentimenti di Commodo verso di lei sono una verità troppo scomoda da poter accettare; e, per contro, i tentativi disperati di Commodo di mostrarle il proprio animo, un po' per mancanza di autocontrollo, un po' perché, inconsciamente, desidera "essere svelato". Che sia per allontanarla da sé, o per smuoverla in qualche modo dalla situazione di impasse che lo sta facendo impazzire.
La mente di Commodo non conosce un vero riposo, e l'inazione a cui Lucilla lo costringe sta deteriorando la sua sanità mentale. Massimo, qui, non è oggetto di invidia per il suo valore oggettivo - magari, quella giungerà dopo quando Commodo si renderà conto che anche suo padre, che pure lo rimprovera tanto spesso e ancora non lo ha dichiarato suo erede, guarda il soldato con occhi ammirati - ma per il valore che assume allo sguardo di Lucilla.
La tragicità di tutto ciò sta nelle due tipologie di sentimento - affetto fraterno e amore di uomo - che non possono districarsi né conciliarsi davvero, un po' come acqua e olio; possono solo ribollire in un paiolo che finirà per scoppiare, di cui l'episodio non è altro che uno semplice sbuffare di una pentola a pressione che lentamente si avvicina al limite.
Bello, bello, bello. Mi sono piaciuti, li ho trovati IC e sicuramente il testo è più storicamente accurato di quanto non sia tutto il film a cui è ispirato. Il lavoro che c'è dietro si percepisce perfettamente, le note sono utilissime, e niente. Brave. Brave, brave, brave.
Vi lascio le solite noticine finali (avevo detto di non averne, ma temo di essere troppo addormentata mentre leggevo il pezzo la prima volta. ù_ù), nella speranza di essere d'aiuto:
"Legno" / "Legno" --> Ripetizione del sostantivo a distanza ravvicinata.
"Incidere" / "incisa" / " marchiatura" --> La marchiatura è il processo di imprimere il marchio, piuttosto che il marchio stesso. Dunque si può dire che, per Commodo, assistere alla scena tra Massimo e Lucilla sia stato come subire una marchiatura, ma non che la "marchiatura" gli si sia incisa - tra l'altro, qui compare la ripetizione del verbo "incidere" - nella memotria. Più corretto è parlare di "marchio".
"L'emicrania gli ha martellato le tempie tutto il giorno, sperava" --> Sostituirei la virgola con un punto e virgola.
". “Stavi" --> Un doppio spazio tra il punto e "stavi".
" le dita sbiancate dal freddo e dalla tensione" --> In realtà le dita sì, si sbiancano con la tenzione, ma per effetto della temperatura si arrossano, non si sbiancano. Se illividiscono, rimangono comunque soffuse di un leggero rossore.
"grande azione" --> "Grande impresa" mi pare più calzante.
"coppe" / "coppa" --> Ripetizione.
gli è stato imposto --> Refuso: si riferisce a Lucilla, dunque "le è stato imposto".
"le unghie graffiare la pelle. “Credi" --> Di nuovo un doppio spazio birichino.
"sue stanze" --> Qui potrei aver capito male io, nel caso correggetemi: ci troviamo in un accampamento, e anche Lucilla abita all'interno del castro, è così? Allora perché parlare di "stanze" se di fatto Lucilla abita in una tenda?
"sbucci" --> Più corretto "sbucciature".
"sentimento" / "sentimento" --> Ripetizioncina. Sostituirei il secondo con un "ma esso è dentro...".
"Non è mai stato bravo a nascondere i suoi sentimenti – a controllare i suoi impulsi – suo padre l'ha sempre redarguito per questo, ricordandogli che un imperatore deve imparare il valore della temperanza, in ogni cosa – ma per quanto abbia tentato non c'è mai riuscito." --> Gente, troppi trattini. Perché non sostituite la prima coppia con una virgola e un due punti prima di "suo padre"?
"quando crescerai un po'" --> Utilizzerei "poco", mi pare più adatto alla voce parlante.
"silenzio" / "silenziosa" --> Che ne dite di "tacita" al posto di "silenziosa"?
per il quale non ha nome --> Non è che sia scorretto, ma qualcosa di simile a "a cui non sa dare un nome." mi suonerebbe più elegante. (Recensione modificata il 04/12/2015 - 05:01 pm) |