QUARTA CLASSIFICATA al contest "E lasciatemi divertire!"
Grammatica: Nel tuo sonetto non ho trovato nessun errore di ortografia o grammatica, brava!
5/5
Stile: Innanzitutto, ho notato e apprezzato il tuo grande impegno dal punto di vista puramente formale e anche dal punto di vista del contenuto che hai voluto trasmettere. Se posso partire da quest’ultimo, ti dico subito che mi sono piaciute molto le note in cui spieghi cosa hai pensato e come interpretare determinati tuoi versi, inoltre ho trovato anche molto profondo e ben ragionato il titolo che hai scelto. Le metafore sono molto belle e significative.
Non c’è nessun problema per quanto riguarda le rime e la suddivisione in versi e strofe (solo qualche imperfezione di cui parlerò successivamente, nella sezione “punti bonus” dove analizzo la metrica. L’unico difetto, che avevi notato anche tu, è che le terzine appaiono un poco “sospese”, e secondo me le anche le quartine a tratti, per un motivo che può sembrare stupido ma mi è saltato all’orecchio: mancano gli articoli. Per rispettare rigidamente la metrica , hai eliminato pressoché completamente gli articoli determinativi e indeterminativi, e così espressioni come “ventre rigonfio affabile sfiora”, “ma quando buio adagio si sfuma” e molte altre sembrano sospese perché non poggiano su nulla. Così facendo, le parole appaiono anche “spezzettate” e separate le une dalle altre, creando quell’effetto di sospensione. A parte questo, che non è davvero un errore grave, hai fatto un ottimo lavoro.
Per quanto riguarda i consigli che hai chiesto, io lascerei tutto così ma metterei “verità cruda dall’acqua affiora”, che mi pare più incisivo. Per quanto riguarda le terzine, trovo che, data la già elevata presenza di anastrofi nel testo, mettere l’ultimo verso per primo costituirebbe un’inversione un po’ troppo forte, quindi il mio suggerimento sarebbe quello di lasciarlo così.
12/15
Originalità: Hai scelto di parlarci di un tema attuale e di cui si è discusso molto, ma l’hai fatto a mio parere con una notevole originalità, data soprattutto dall’immagine iniziale delle carezze che il mare concede a questo povero corpo. L’ho trovato un argomento insolito per un sonetto, di certo poco tradizionale, ma ho apprezzato anche la scelta della forma, come quella delle figure retoriche. Non mi aspettavo un tema del genere, e tu hai saputo trattarlo adeguatamente e rielaborarlo in maniera personale.
3,5/5
Gradimento personale: Hai scelto di proporre un tema molto forte e, ripeto, per me insolito, ma hai saputo trattarlo in modo davvero poetico, tanto che il tuo testo mi è apparso gradevole nella forma e capace di far riflettere, perciò mi è molto piaciuto. A parte i lievi difetti nel ritmo, che a volte corre un po’ troppo, ho trovato buono il tuo stile e secondo me sei riuscita nell’intento che ti eri proposta e che hai esposto nelle note: anche se hai dovuto eliminare alcuni dettagli, come i vestiti, il complesso appare completo e l’immagine che hai dipinto risulta esauriente. Forse a causa della struttura un po’ “scolastica” che hai usato, il tuo sonetto nonostante il tema non mi ha suscitato forti emozioni tramite le parole, ma è stato piuttosto un calmo e triste riflettere su questo avvenimento che mi hai presentato. Complimenti!
11/15
Eventuali punti bonus: Posso assegnarti tutti i punti bonus perché hai pienamente rispettato la struttura del sonetto. Come ho già scritto precedentemente, hai fatto un buon lavoro per quanto riguarda la metrica (ti sei addirittura premurata dell’accento sulla quarta sillaba, ma in realtà nell’endecasillabo si può variare tranquillamente la sede degli accenti), ma un consiglio che ti posso dare è il seguente: i tuoi versi possono essere tutti contati come endecasillabi e non c’è nessun errore di metrica, tuttavia, come hai scritto anche tu, il numero di sillabe è un concetto abbastanza relativo, e soprattutto la sinalefe tende ad essere letta non solamente quando una parola comincia con la stessa vocale con cui termina quella che la precede, ma sempre quando due vocali sono adiacenti. Per cui, ho fatto fatica a leggere come endecasillabi versi quali, ad esempio, “cielo rischiara come all’aurora”, perché la tendenza è quella di leggere comeall’ nella stessa sillaba, e il verso spezza un po’ la musicalità complessiva, come ho già detto, perché appare più breve. Ad esempio, ti consiglierei di modificare questo verso in particolare ponendo: “il cielo rischiara come all’aurora”, così da risolvere anche il problema di articoli di cui ho parlato sopra: gli articoli monosillabici si possono tranquillamente aggiungere considerando la sinalefe.
Questo ovviamente è solo un consiglio, si vede che ti sei impegnata molto e hai ottenuto un ottimo risultato con la metrica!
2/2
Per un totale di 34/42 punti |