Recensioni per
La terra è scura come i capelli di mia moglie
di Flora

Questa storia ha ottenuto 8 recensioni.
Positive : 8
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior

12^classificata al contest "Secondario a chi?" sul forum di EFP con un punteggio totale di 33.6/42.5

Punti Bonus
+1 sfiga-pg nella storia (proprio sfiga, visto che l’unico momento in cui si vede, quasi, è quando muore xP)

+0.5 non essendo molte le ff nel fandom era “facile” avere il punto, per questo all’inizio non ero molto propensa a dartelo. Ma, alla fine, apprezzo molto anche chi popola gli “spopolati”, quindi un piccolo merito ti va.
GRAMMATICA 5/5
Forse mi son sfuggiti, o forse semplicemente sei stata molto brava perché non ho visto neanche un errore, nemmeno una svista.
STILE E LESSICO 4.1/5
-Le introspezioni ci sono e sono anche molto (forso troppo? xD) profonde, però mi davano l’idea che ti perdessi in parole su parole, ma alla fine di veri pensieri ce ne fossero pochi. All’inizio è stato molto bello le sensazioni che prova Massimo quando arriva, però del fulcro della storia (l’incontro con Clelia, la morte di Tiberio) ho percepito poco. Mi ha come dato l’idea che non provasse quasi niente (non proprio niente niente, qualcosa c’è). Insomma, mi sarebbe piaciuto riuscire a “leggere meglio la sua testa”, soprattutto per questo primo incontro. +0.7
-Stile più che concorde con l’opera originale, sembrava davvero di leggere un romanzo storico, con la sua aria “narrativa” (oggi non so spiegarmi, via -.-) e tutti quei termini tecnici. Mi piace un sacco come l’hai reso, penso non sia facile riuscire in qualcosa del genere. +1
-Le descrizioni erano accuratissime, belle veramente. Ogni particolare è riempito di importanza e cattura l’attenzione e l’effetto è quello di riuscire a respirare a pieni polmoni l’aria di quel tempo e di quel posto. L’unica pecca secondo me è che a volte sono un po’ “prolisse” e poco coinvolgenti, finiscono un po’ con l’annoiare. +0.8
-Il Lessico, lasciatelo dire, è veramente perfetto. Ho amato il fatto che tu abbia utilizzato tutti quei termini tecnici, come detto anche prima ricorda molto il vero romanzo storico ed è bellissimo. Ma non sono solo i termini tecnici che hanno catturato la mia attenzione, ma anche tutte le altre parole, si vede che hai ricchezza di vocabolario. Brava. +1
-Sulla scorrevolezza ho qualcosa da ridire… mi dispiace, ma non l’ho trovato molto piacevole su questo punto di vista. L’ho percepito un pochetto pesante e difficoltoso, poco fluido. E’ bello sotto molti punti di vista, è un tipo di stile in fondo, non è la prima volta che lo trovo, però secondo me parecchio impegnativo. Ci sono state un paio di parti in cui dovevo fermarmi per mettere in ordine le informazioni, perché magari mi perdevo qualcosa, oppure un paio di periodi li ho trovati eccessivamente lunghi. +0.6
CARATTERIZZAZIONE 6/10
Parto subito con il spiegarti il perché di questa votazione così bassa, non c’entra il tuo testo in sè e la resa, quanto le regole del bando.
Chiedevo di parlare di un personaggio secondario e tu hai detto di aver scelto Clelia, mi stava bene, il problema è che in questo testo di Clelia c’è ben poco. E’ tutto dal punto di vista di Massimo, i sentimenti sono i suoi, le azioni sono le sue, i pensieri, i ricordi. Questo testo parla di Massimo che incontra Clelia, non il contrario, quindi tecnicamente il protagonista è Massimo, che non è un personaggio secondario (proprio no xD). Quindi, purtroppo, mi sono sentita in dovere di attribuire una penalità. Comunque sia resti all’interno della “sufficienza” perché in minima parte riusciamo a vedere anche Clelia: i suoi gesti delicati, il dolore che nasconde con tanta forza, la bellezza. E’ una donna forte e bella, è questo che viene trasmesso.
TRAMA E ORIGINALITà 10/10
E ciò che perdi nella caretterizzazione, lo recuperi qui xD
Mi è piaciuto molto il fatto che tu abbia voluto dare un passato a quella donna che noi nel film, purtroppo, vediamo poco prima di trovarla morta. Il fatto che Massimo fosse amico del suo ex marito, che sia stato lui a portarle la notizia della sua morte e lì l’ha incontrata la prima volta, è molto carino e anche un po’ originale, secondo me (poi non conosco molto riguardo a quel periodo e i romanzi che ne parlano, quindi non so se lo sia effettivamente o meno xD). Certo, si potrebbe ribadire con un “scopri che ti è morto il marito e la prima cosa che fai è provarci con l’amico?”, ma qui cadiamo nell’etica e non mi interessa u.u e poi secondo me, proprio perché “provocatorio” in questo senso, vale ancora di più eheh
Poi io sono una gran romantico, perciò sì, questo primo incontro mi è piaciuto tantissimo.
Brava.
GUSTO PERSONALE 7/10
Il testo è molto bello, la resa è magnifica, tralasciando il fatto che possa essere un po’ pesante secondo me e poco fluido in certi punti, ma alla fine è un bel testo. La trama è molto bella, ha acceso la “Ray Shippatrice compulsiva” e questo basta e avanza per considerarlo bello xD
Mi dispiace però per la storia del personaggio secondario, che non hai centrato appieno, ma non è tanto questo che ha abbassato un pochetto il punteggio qui, ma mi sono concentrata molto sulle emozioni che mi hai trasmesso. Il fatto è che il testo era molto descrittrivo, molto pieno di informazioni, di tipo storico alla fine, ma emozioni vere e proprie ne ho provate poco. Questo, che doveva essere un primo incontro, doveva essere caratterizzato da forte carica emotiva, mi ha lasciato un po’ poco. Quando Massimo è uscito di casa mi son detta “mbè? Tutto qui?”. 
Mi dispiace xP


 

Recensore Master

Ciao Flora!
Non so se ti ricordi di me, ma dopo aver letto la tua "Totentanz" mi sono ripromessa di dare un'occhiata al tuo profilo per leggere altro di tuo e, a quanto vedo, ho fatto benissimo.
Ho notato che ami la storia dell'Antica Roma, ma siccome non sono molto ferrata in materia ho scelto questa fanfiction sul "Gladiatore", film che rivedrei mille e altre mille volte ancora per poi commuovermi come se fosse la prima.
Questo missing moment mi è piaciuto moltissimo e non solo per ciò che hai narrato, ma per come lo hai fatto: il tuo stile è solenne, antico, dello stesso sapore di uno scritto di Cesare o su giù di lì. Mi hai ricordato per certi versi i romanzi di Simon Scarrow che mi sono decisa di rubare a mio fratello per leggerli, ma con un retrogusto più "delicato", molto più "poetico", molto più alla Terenzio, ecco.
Il primo incontro tra Massimo e Clelia mi è sembrato perfettamente in linea con il film e, per certi versi, mi sembrava proprio di rivedere la scena finale davanti agli occhi, quando ferito a morte Massimo "ritorna a casa".
Una piccola perla, la tua.
Sei restata coerente non solo con il carattere di Massimo, ma anche con quello dell'epoca. I discorsi sono verosimili, quasi strappati davvero dalle labbra di una donna del 174 d.c., la sua reazione credibile e che ho molto apprezzato.
Il modo in cui Clelia gli chiede di ritornare, il modo in cui si sfiorano le mani senza cedere a veri e propri contatti, i loro occhi che si cercano...
Poesia romana, ecco cos'era.

Bravissima anche stavolta!
Bandierina stra-verde, of course!
Alla prossima!

Recensore Veterano

Ommioddio, io adoro questo film e il personaggio di Massimo... La tua storia mi è piaciuta così tanto che non so dire quanto!
La storia d'amore tra il Gladiatore per eccellenza e sua moglie già mi aveva colpita molto nel film, ma questa tua storia mi ha stesa definitivamente.
Lo stile è ottimo e le immagini che hai creato sono veramente belle. La parte che ho preferito è stata quella, diciamo, centrale, in cui Massimo spiega le circostanze della morte di Tiberio e poi il sospiro di Clelia...
Davvero, complimenti, non so che altro aggiungere.
Ho apprezzato anche molto il fatto che tu abbia usato termini precisi e latini per indicare cose come il fodero della daga o i nomi delle città... Insomma, una storia veramente ben scritta e che merita. Sono proprio felice di averla scoperta ^^
Alla prossima!

Recensore Veterano

Ciao :)
Inizio col dirti che ho trovato molto piacevole questa lettura.
Per tutta la narrazione ho percepito il netto contrasto tra l'ambientazione – che rasserena, ti sfiora con le sue spighe dorate, ti regala il brio del vento e profumi perduti – e lo stato d'animo dei personaggi, indubbiamente triste e tormentato. Il risultato finale è una malinconia di fondo, che esprime nello stesso momento dolore e speranza, senza esagerare propendendo verso l'uno o l'altra in maniera decisa, ma ondeggiando tra l'uno e l'altra con la lentezza di un pendolo – ritmo che collima perfettamente con l'atteggiamento compito di entrambi.

Indubbiamente sai di cosa stai parlando – non mi riferisco ai personaggi in sé, ma al mondo in cui li collochi – e lo dimostri attraverso piccoli, ma fondamentali, dettagli che rendono credibile e realistica la storia e che indicano la cura che hai impiegato per la stesura.
Il Gladiatore è una delle pellicole che guarderei e riguarderei infinite volte, perciò di ringrazio per aver dato vita a questa sorta di prequel/missing moment che mi ha permesso di sentire l'eco della voce di Massimo e di camminare con lui verso casa. Il parallelismo che hai creato è forte – leggendo l'incipit non può non tornare in mente il film – e molto, molto bello.

Non sono solita offrire dritte o pareri sul piano sintattico/strutturale/linguistico, perché non ne sarei affatto in grado, quindi, solitamente, faccio affidamento al piano emotivo, alle sensazioni che provo durante la lettura, alle riflessioni che lo scritto mi induce a elaborare e, sotto questo aspetto, posso assicurarti che hai fatto un ottimo lavoro.
C'è solo una cosa, che si colloca nella sfera delle preferenze personali e non è quindi da considerare un errore, che vorrei farti presente.
Verso la fine scrivi: "La sua pelle è morbida contro la sua". Quel "sua", ripetuto a distanza così ravvicinata, disturba un po' l'armonia e l'equilibrio dello scritto. Forse sostituirei con "La pelle di lei" o anche semplicemente "La pelle", perché si capisce ugualmente il senso vista la precisazione che fai dopo.

Ti rinnovo i complimenti e spero di poter leggere presto altri tuoi scritti.
Alla prossima!

Recensore Master

Ciao!
Per cominciare, ti faccio gli auguri di buon anno!
mi sembra doveroso dire che non ho mai avuto l'occasione di guardare questo film, nonostante sappia il suo valore e mi piaccia come recita Russel Crowe. Evidentemente, è una lacuna che, prima o poi, colmerò.
Devo dire, però, che nonostante non conosca bene i personaggi, attraverso questo racconto, dipinto con pennellate vive di colore, tanto da farmi immaginare chiaramente la campagna dell'Andalusia ed i suoi colori (davvero non ho fatto alcuno sforzo), sono riuscita a comprendere bene le dinamiche che ci hai presentato.
Il contrasto dell'armatura lucente di lui con la stoffa ruvida e opaca del vestito di lei è stato un dettaglio che può sembrare irrilevante, invece ha arricchito molto la composizione cromatica del quadro.
Per tutta la durata della storia c'è stato un senso di attesa che ha trovato - giustamente - compimento nelle ultime righe. Per chi conosce il film è stato un racconto a posteriori, ripercorrendo all'indietro le vicende, ma anche per me la sensazione è stata la medesima.
Ciò significa che hai fatto un ottimo lavoro nel presentare come Massimo e Clelia si sono conosciuti.
Il fatto che lei fosse moglie di un caro amico di lui è l'elemento che dà maggiormente peso a tutto il racconto e anche alla loro relazione in sè, credo.
Ho avvertito che qualcosa di bello stava nascendo dal dolore dato dalla scomparsa di Tiberio, come quando nasce una nuova piantina da una terra che è stata troppo tempo arida e privata dell'acqua.
Il senso della storia è pregno di malinconia e di dramma, dramma umano come può esserlo solo la scomparsa di una persona che per noi è importante, ma all'interno di questo dramma c'è anche il germoglio di una serenità più lieta che verrà dopo.
Ogni gesto, ogni parola mi sono sembrate misurate, composte, proprio come prescriverebbe il modo di fare di un soldato dell'Antica Roma e di una moglie di un guerriero. Rigidità che viene a scigliersi nelle lacrime silenziose di Clelia e nel commiato muto di Massimo.
Sembra quasi di assistere ad un quadro del Rinascimento, in cui anche il momento di maggior dramma viene reso nell'eleganza della compostezza della disciplina. Mi è piaciuta molto questa accortezza che hai usato.
Anche le note che hai inserito, oltre che a facilitare il lettore nella lettura, dimostrano che tieni molto a quello che scrivi e che tieni anche a far arrivare ogni singolo dettaglio che hai impresso nel racconto.
Come a dire che nulla è messo lì a caso ed è una cosa che mi piace molto, quando la ritrovo nelle fan-fiction. Dice molto sulla precisione e sulla serietà dell'autore.
Dal punto di vista grammaticale, non ho notato alcun errore ed i miei complimenti vanno fatti anche in tal senso.
Sono stata davvero contenta di aver avuto modo di leggere questa storia, ben scritta sotto tutti i punti di vista, ormai è quasi una rarità su questo sito.
Spero davvero di leggere altro di tuo.
A presto,
*Halley*

Recensore Junior

E finalmente riesco a recensire questo pezzo – scritto appositamente per me: la breve, essenziale e pur commuovente dedicata lo prova al mondo intero!!!
Mi spiace tanto di non aver potuto commentare prima, ma, lo sai, il tempo non è un mio gran amico... e, in ogni caso, spero di poter rimediare degnamente ora.
Massimo è uno di quei personaggi perfetti – se possiamo definirlo tale, poi – che – maledetti chi li sceneggia! – sono appositamente creati per esser eroi intramontabili: umani, sì, perché pieni di sentimenti forti e debolezze inarrivabili, eppure, insieme, così distanti da noi che siamo tanto miseri a confronto.
E il nostro caro, futuro generale, per l'appunto, è già per buona parte quel Massimo che incontreremo nel film, circa dieci anni dopo: hai saputo ottimamente interpretarlo in questa sua declinazione "giovanile" – l'ho avvertito subito, quel suo modo di pensare e comportarsi come Massimo il Grande, già dalle prime righe, non appena rivolge l'amica consolazione a Scarto.
Come sempre, è bello leggere di personaggi affascinanti e di quelli che, spesso, restano relegati in seconda fila, quasi fusi con lo sfondo, e tuttavia pur sempre importanti – per quanto senza nome e priva persino di una misera battuta, la moglie di Massimo resta un elemento importante della sua storia e, di conseguenza, di quella dell'intero film.
Quando hai pubblicato la fic, ero ormai satolla di interesse per questa coppia, prima mai nemmeno considerata – ma, grazie a te, l'ho riscoperta, e la sto apprezzando.
Clelia, naturalmente, è una vera, inedita rivelazione: privata di una qualsiasi personalità dalla brevità del film, che preferisce concentrarsi sul marito e sulla coppia di augusti fratelli, è praticamente terra vergine, se si esclude la sua evidente affettuosità di madre; tu le hai conferito una maggiore dignità umana e, sì, mi ha persino sorpreso un poco – cosa la spinge, con esattezza, a chiedere se si rivedranno?
Le descrizioni dell'ambiente hanno saputo richiamare perfettamente quelle visive della pellicola: sono molto belle e, come già scritto, assolutamente calzanti.
Come sai, non sono un'esperta dell'epoca, ma, al solito, confido nel tuo diligente lavoro di ricerca! E, per l'appunto, sempre con amore sono accolte le note!
Ti ringrazio moltissimo per questo pezzo, molto apprezzato.
Mi piacerebbe leggere ancora dei lavori sulla pellicola, perché amo l'epoca in cui – pur con tutte le sue imprecisioni – il Gladiatore è ambientato, e poi i personaggi sono riusciti ad entrarti dentro perfettamente, anche se ti sono ancora relativamente nuovi... :3
Un bacio e a prestissimo!!!

Recensore Veterano

Clelia... Un nome antico, un nome nobile. Una massa di capelli colore dell'ebano. hai immaginato come loro due si possano essere conosciuto, mi piace. Lui è come nel film, molto come si dice, in character.
Grazie per averci regalato le tue parole. C'è sempre bisogno. Forse insegnerò di loro, forse, dei vari gradi gladiatori, forse. Non lo so ancora. tieni le dita incrociate per me.
Erika
(Recensione modificata il 20/12/2015 - 03:38 pm)

Recensore Junior

Eccomi qui a commentarti anche questa, cercando di farlo prima di tutti. ù-ù

Dunque, ammetto di aver sempre shippato Massimo più con la moglie di quanto abbia mai fatto con Lucilla; una donna di cui si sapeva poco, ma che ho sempre guardato con gli occhi del nostro Gladiatore, e, dunque, con amore incondizionato.

Ciò detto, non avevo mai neppure pensato di darle una voce, di darle una storia - e sono felicissima che lo abbia fatto tu, perché sei riuscita a creare uno dei tuoi usuali gioiellini.

Il pezzo è breve, eppure riesci in poche righe a raccontare tutta un'amicizia; tutto un dolore e tutta l'ironia della sorte, che vede Massimo e il suo amico Tiberio tanto simili che potrebbero essere uno. Ho apprezzato i parallelismi, sia quelli compresi da Massimo, sia quelli evidenti solo al lettore, quasi ci fosse un dialogo segreto tra il Fato e chi legge, quasi ci sussurrasse un segreto sorridendo a mezza bocca.

La descrizione dell'ambientazione è perfetta. Ho rivisto l'ondeggiare del grano nel film, la terra nera, il sole che accieca impunito; è tutto così vivido che sembra di essere lì, insieme a Massimo, correre con lui verso la bella casa. Sembra di essere lì, e grevi quanto il clima è lieto, la terra feconda (ma, come l'estate porta in sé la premessa dell'autunno, Massimo porta in sé per Clelia la promessa di un futuro felice, per quanto di una felicità breve). Massimo è splendidamente IC: dal suo rivolgersi al suo destriero come a un fedele amico, al tributare all'amico perduto i più grandi onori; dall'elmo che preme a sé al rispetto per il dolore di Clelia e quel pudore di cui questo incontro è soffuso, pudore nello scoprirsi estraneo eppure vicino a questa creatura che conosce e non conosce insieme.

Anche il personaggio di Clelia mi è piaciuto davvero moltissimo: la sua forza è quella del grano che si piega al vento e non si spezza, della terra che lascia che il ghiaccio la soffochi, che il sole la scortichi, ma, anno dopo anno, continua a dare frutto. Il dialogo con Massimo, per quanto di poche parole, è splendido nelle occhiate, nei gesti. Nello sfiorare di dita sulla daga, che parla più di mille discorsi. E si somigliano, questi due, si prendono da subito, ed è semplice vedere come Massimo possa scivolare nel vuoto nel petto di Clelia e viceversa.

Ship.

In ultimo, ho amato la ricercatezza dei particolari, l'evidente cura per i dettagli storici e le mie amiche note, che mi piacciono tanto.

Davvero un gioiellino. <3<3<3

Questa volta, ho solo un paio di note:

"nello stesso giorno in cui l'imperatore gli fece dono della sua" --> In questa frase è un po' difficile capire la dinamica, essendo le parti in causa tre soggetti maschili. Magari dovresti rendere più chiaro chi fa cosa, in modo che risulti evidente alla prima lettura.
"fresco" / "fresco" --> Unica, piccola ripetizione.