Eccomi qui.
Conosco poco della storia di Alice, lo ammetto; avevo letto qualche estratto o mi era stata raccontata, ma non l'ho mai letta; e forse per questo qualche passaggio mi è sfuggito, comunque sia... bella shot.
L'ho trovata originale e ben descritta, come sempre, con quel pizzico di surrealismo che a me piace tanto (ma che non so se sarei in grado di riprodurre).
Ho trovato molto intense le parole del Bianconiglio, che ricostruisce la figura di Alice e i suoi ricordi con meticolosità, partendo dai piccoli dettagli e condensando le scene in poche righe, ma facendole subito immaginare.
Naturalmente, non mi aspettavo il finale: dal titolo pensavo fosse o un ricordo lontano dell'avventura passata insieme, oppure che, ahi ahi, parlasse dopo la morte della ragazza.
Sinceramente, ritrovarlo sul lettino di Freud mi ha lasciato basita, mentre mi ha messo molta tristezza il fatto che Alice, di punto in bianco, si disinteressasse completamente. C'è una frase che mi ha fatto riflettere, è quando il Bianconiglio dice che se lei lo sta ignorando, forse è perché è cresciuta: mi ha fatto un po' pensare a "Il Piccolo Principe", e sul fatto che quando lo lessi per la prima volta, a diciannove anni, trovai tante cose che avevo perduto - innocenza e stupore, in particolare -, e che per questo ero più povera.
Brava. Ben ritornata sul sito.
Manto |
