Oh oh oh, buon Natale a me! **
*s’infila in bocca un’intera fetta di pandoro*
Okay, fatta l’entrata in scena stupida che avevo programmato, possiamo iniziare con la parte seria della recensione.
Tanto per cominciare, GRAZIE!
Grazie di aver pubblicato questa storia nonostante le mie inutili pressioni, grazie di avermi fatto un regalo di Natale/Pasqua/promozione agli esami/compleanno insieme (?); ma soprattutto, grazie di avermi dedicato questa piccola perla – che, non si sa per quale ragione, a te fa particolarmente schifo…
Poi, be’, ti devo sempre ringraziare della pubblicità che mi fai e di tutto il sostentamento che dai alle mie LawLu. Sai bene quanto ci tenga a diffondere il loro ammoreh (?) per il fandom, ma non ritengo di meritare una valanga di recensioni come dici tu :’)
Ma lo sai, sono abituata a sottovalutarmi, non è una novità!
Questa storia, invece, merita una valanga di recensioni, e lo dico perché sai benissimo che cosa io ne pensi! La amo, in pratica! <3
Partiamo dall’inizio.
Loro due a letto. E già questo per me è un motivo di gioia, giacché io potrei stare ore a immaginarmi loro due che fanno i cretini sotto le coperte <3
(lo vedi quanto io sia instabile mentalmente?)
Ti confesso una cosa, nel mio headcanon Law odia il freddo, gli porta troppi ricordi brutti; Rufy sta in mezzo, odia il troppo freddo e il troppo caldo :’)
Comunque, la ragione per cui vedo benissimo un Law che si incazza perché Rufy lo usa come “scaldino” è proprio questa.
Ma poi, gli molla un morso? È da lui!
Per non parlare di quando Rufy comincia a strusciarsi su di lui per riscaldarsi: in quel momento la mia aura aveva raggiunto un livello tale da superare persino quella di Goku (??)
E poi niente, ho cominciato a ridere come una esaurita nel momento stesso in cui due cominciano a darsi da fare. Rufy, tesoro, che tanto scemo poi non è, ovviamente approfitta della situazione per chiedere e ottenere ciò che vuole.
Quando vuole, Rufy sa essere davvero furbo. Anche a letto, ma questa è una mia considerazione :’)
Law si passò una mano sul viso. La situazione era parecchio semplice, a volerla analizzare: lui aveva un’erezione, e Rufy non aveva intenzione di demordere fino a quando non avesse accettato quell’assurda proposta.
La mia reazione a questa frase: ho semplicemente cacciato un urletto e mi sono messa a ridere come un’imbecille <3
…
Non credo di averti ringraziato abbastanza, giusto? <3
La scena sulla pista di pattinaggio è la tenerezza *^*
Law deve sempre cercare di mantenere la sua aria da duro, ma si sa che con Rufy gli è impossibile. Andiamo, come si fa a non cedere a quel suo faccino adorabile? *^*
In realtà, e lo sai bene, c’è un’altra parte che m’interessa analizzare di più…
Non era tanto male stare lì ad osservare Rufy, e a vederlo ridere come un bambino, anche perché Rufy aveva un bel sorriso. Non che se ne fosse accorto in quel momento, ma c’erano volte in cui ci faceva caso più del solito. Mentre giocava con quei bambini, sembrava nel proprio ambiente naturale tanto quanto lo sembrava all’interno del cerchio di combattimento(*), quando neanche i colpi più forti riuscivano a scalfire la sua espressione concentrata e truce.
I primi tempi, Law aveva quasi pensato che Rufy soffrisse di sbalzi d’umore, poi aveva capito che era il suo modo di adattarsi alle situazioni. In quanto a classificazione, era proprio un bambino; per lui gioco era gioco, combattimento era combattimento, coccole erano coccole e così via. Allo stesso modo era per le emozioni: Rufy veniva totalmente investito da esse e passava dall’una all’altra con una rapidità che inizialmente lo confondeva. Gli ci erano volute settimane per stargli al passo.
Si chiedeva spesso perché e come una persona come Rufy avesse finito per fidanzarsi con lui. Rufy era espansivo, e tendeva a riversare affetto su chiunque gli si parasse davanti, ma lui? Law era tutto cinismo e impassibilità, l’affetto non era propriamente nelle sue corde, con poche eccezioni, e l’amore ancor meno. Eppure, più per effettiva memoria che per romanticismo (o almeno così soleva dire a se stesso), ricordava benissimo la prima volta che si erano incontrati: era un incontro di kick-boxing, al quale partecipavano i suoi due amici Shachi e Penguin. Rufy era della categoria inferiore, quindi ci era andato solo per guardare, ma quello non l’aveva dissuaso dal parlargli e provare ad essergli amico. L’aveva esasperato talmente tanto, che Law era arrivato a promettergli che avrebbe assistito al suo, di scontro, la settimana successiva. Nei giorni a seguire aveva deciso di non andarci, ma la sua coscienza non era d’accordo, e si era ritrovato a fissare Rufy che menava pugni e calci con estrema precisione e potenza. La settimana ancora dopo erano andati al cinema.
Gli ci era voluto di più per accettare il fatto che gli piacesse anche più che come un amico. Rufy non sembrava porsi problemi di alcun genere; non gli importava che Law avesse sette anni in più di lui, né che non andasse a genio a suoi fratelli, né che fosse un maschio. A Rufy, Law piaceva, e tanto bastava.
Per Law non fu così semplice. Non riusciva a concepire di essersi preso una sbandata per un ragazzino iperattivo, spesso infantile ed innegabilmente demente, però il proprio comportamento non lasciava dubbi: aspettava i suoi messaggi, diventava impaziente di vederlo e un paio di volte aveva provato la voglia di spingerlo contro la porta di casa e divorargli quelle labbra sempre atteggiate a sorriso. La terza l’aveva semplicemente fatto, e Rufy aveva semplicemente ricambiato, senza smettere un attimo di sorridere.
Da allora il loro rapporto si era stretto sempre più, e quella relazione fatta di ingenue manipolazioni, impercettibili sorrisi e, sì, anche parecchio sesso, aveva compiuto quasi un anno. E Law aveva finalmente capito che Rufy era proprio la ventata di aria fresca di cui la sua vita aveva bisogno.
Stirò di nuovo le labbra, proprio mentre Rufy gli si avvicinava, ancora un po’ barcollante e non del tutto stabile, e si addossava al bordo della pista di fianco a lui.
«Torao?» disse, per riscuoterlo dallo stato di trance in cui sembrava essere caduto.
Law scrollò le spalle e lo mise a fuoco. Rufy lo guardava dal basso, le ciocche nere sfuggite al capello di lana rossa che gli coprivano la fronte e gli occhi. Alzò il viso verso di lui, avvicinandosi per squadrarlo con aria curiosa. «Perché mi stavi fissando?» gli chiese, le iridi castane che intercettavano quelle grigie, già pronte a scattare verso l’alto.
Law era ormai abituato a domande di quel genere; sfoderò il suo ghigno e affondò una mano nella tasca del giubbotto. «Non posso farlo?» assottigliò gli occhi.
Rufy sembrò pensarci su. «Certo che puoi.» decretò infine, senza però sembrare tanto convinto delle proprie parole.
Il maggiore avvertì un improvviso moto d’affetto verso di lui e decise di rispondere senza sarcasmo, per un volta. «Pensavo che mi piace come ridi.» si strinse nelle spalle, e si godette l’espressione meravigliata di Rufy. «Sei carino.» gli rivelò. A quel punto Rufy produsse, se possibile, un’espressione ancora più sconcertata. Law non seppe mai cosa fosse passato nella testa del ragazzo in quel momento, ma pochi secondi dopo Rufy gli rivolse il sorriso più luminoso che avesse mai visto e gli si lanciò addosso, poggiando le labbra sulle sue, in un bacio dato tanto di slancio che i loro denti cozzarono. E a Law non restò che registrare le numerose paia di occhi fisse su di loro, prima di socchiudere i propri e lasciarsi andare al bacio.
Okay, mi rendo conto che adesso la recensione diventerà lunghissima, ma dovevo davvero analizzare questo spezzone.
È la parte più bella dell’intera storia, credimi.
Mi è piaciuto tantissimo il fatto che analizzi la loro relazione pezzo per pezzo, l’evoluzione che quest’ultima ha su di loro; per non parlare delle differenze che lo stesso Law nota, ma che alla fine sono irrilevanti.
Rufy era la ventata di aria fresca che a Law serviva da anni, e mai cosa fu più giusta per un personaggio come lui! *^*
Quindi no, loro sono perfetti così come li hai descritti. Proprio così, proprio in questi gesti che non ti aspetti, proprio in Law che afferma di amare il sorriso di Rufy – e non sei l’unica ad avere questo headcanon, ah! uu –, proprio in quel bacio impacciato dato davanti a tutti.
Per questo quel “sei carino” di Law mi ha fatto sciogliere, fino ad arrivare a una pappetta nel finale *W*
Oltre ad aver rispetto la fanart in questione – che io amo, AMO, quindi non finirò mai di esserti debitrice! <3 –, ho amato tantissimo il fatto che Law e Rufy non dicano esplicitamente le “due paroline famose”.
Anzi, Rufy vorrebbe farlo, ma sa benissimo che Law non è tipo da romanticismi del genere. Però lo intuisce, il maggiore, e risponde naturalmente, inserendo quel “peste” che tanto male non fa.
E Rufy che si stringe a lui e sorride è il top! <3
Manca solo un’ultima cosa prima di chiudere questa recensione.
Laura, sappi che questa storia è al secondo posto tra quelle che mi hai mandato. Il primo posto è occupato da “Non finirà mai” e il terzo dalla storia che non hai intenzione di pubblicare ispirata a una certa canzone…
*sguardo di rimprovero*
Ma questa, giuro, merita il secondo posto <3
È bella, dolce, scritta divinamente ed è una gioia per gli occhi di ogni fan della LawLu. Te lo dice una che ne ha scritte tante su di loro, questa storia è la dolcezza.
Quindi credimi se ti dico che devi scriverne/pubblicarne altre su di loro :33
IL FANDOM ITALIANO NE HA BISOGNO!
…
Okay, scusami, il mio lato da paladina è uscito senza volerlo :’)
Che dire, ancora grazie mille per avermi dedicato questa storia – che ho riletto per la terza volta, adesso, e che rileggerò nel tempo avvenire.
Finisce tra le ricordate, sappilo <3
Ci si sente per registrazioni <3
Zaira
P. S: sto segnalando la storia per le scelte. I REGRET NOTHING! v.v |