Ti stavo scrivendo quell'affarino che dovrebbe essere puccioso, e invece è una schifezza; e, siccome ho deciso di non farmi saltare i nervi perché oggi ho già dato, ho chiuso tutto e ho pensato che l'unica cosa utile da fare per scrivere qualcosa è lasciarti una reccy piccina piccina (?) a questa sorpresa di natale che mi ha fatta super felice *w*
Dunque, mi piace davvero tanterrimo quella canzone che hai usato, ed è strabiliante il modo in cui ogni parola sia davvero perfetta per loro (anche perché ci hai messo del tuo, ovviamente, ma è giusto così... anzi, è proprio il bello della faccenda).
Inizialmente non capivo dove volessi andare a parare, ma con l'ultimo pezzo mi si è chiuso il cerchio - o, meglio, il semicerchio, perché Bonnie e Kai partono da due punti diversi, anche se finiscono insieme. Questi due, poveracci, hanno vissuto una vita di angst e poi si sono trovati lì senza scelte.
Non so perché esistano autori sadici come Julie Plec e Caroline Dries, davvero. Loro creano questi personaggi potenzialmente bellissimi e poi - termine tecnico - li sputtanano facendo loro fare una fine misera, o trasformandoli nella caricatura di se stessi.
Con Bonnie e Kai, ovviamente, hanno scelto la prima opzione: Kai ha fatto una fine misera per colpa di un personaggio che è diventato la caricatura di se stesso; e, in un certo senso, pure Bonnie è diventata la caricatura di se stessa in quella scena perché ha fatto da spettatrice all'evento che ha distrutto la mia vita per sempre.
Ma non è di questo che stiamo parlando. Stiamo parlando di come Bonnie sia sempre stata abbastanza fortunata da avere sua nonna, eppure sia riuscita a perderla lo stesso nel più terribile dei modi (prendendosene la colpa, sebbene Sheila fosse ben consapevole di ciò a cui andava incontro). Stiamo parlando di come Kai abbia sempre e disperatamente voluto avere qualcuno dalla sua, ma quel qualcuno l'abbia sempre rifiutato perché considerato un abominio.
E poi si sono trovati. Poi si trovano.
E quando sei così rotto, in qualche modo, così stanco di tutto ma allo stesso tempo incapace di sederti e dire "ok, questa la risolviamo in pace e non in guerra", ti trovi davanti proprio quella persona con cui potresti risolvere tutto in pace. E non in guerra.
E invece ci vai in guerra.
Scusa per la quantità imbarazzante di "E" che ho messo in quest'ultimo pezzo.
Tra l'altro ho perso completamente il filo di quello che ti stavo dicendo; non so nemmeno più se volessi arrivare da qualche parte o stessi vaneggiando per il semplice gusto di farlo.
Però c'è una cosa che ti devo dire, anzi che voglio incorniciare, perché è tipo la frase più bella e più vera - potresti vincere il premio come miglior BonKai shipper della nostra generazione - che abbia mai descritto Bonnie e Kai:
"...ma restò in piedi, perché anche Bonnie Bennett era la sua specialità."
E qui, una sola parola. Una: A M E N.
L'hai detto, sorella, l'hai detto e mi hai fatta annegare nei feels non con questa songfic (o, meglio, credevo di sì fino a quando non mi sono trovata davanti quella frase), ma con la degna - non degna, meravigliosa - conclusione che le hai dato.
Questi due potrebbero farsi per sempre la guerra e arrivare anche a schifare la pace; perché cos'è l'amore conigliettoso di Delena e Stelena quando si può avere un po' di sano e malato BonKai?
Niente? Niente. Ecco. |