Contest "This is Silly - non prendiamoci sul serio!"
Storia vicitrice del premio Best Character
Un normale Natale di BandBfun
Se non avessi specificato che Sigismondo (ma che nome è? XD) è un giovanotto di quindici anni, lo avrei scambiato per un vecchietto con l’artrite e sgradevolmente burbero, anche (e soprattutto) a Natale.
Per certi versi mi ha ricordato Ebenezer Scrooge de “Il Canto di Natale” di Dickens, il paragone è stato inevitabile. Ma lui è un adolescente (anche un po’ problematico) e forse proprio per questo ancora più insofferente al clima natalizio, tutto sorrisi e atmosfera gioiosa.
La trama, seppur semplice e poco originale, visto appunto il tema molto specifico e centrato, non risulta comunque banale (e questo è già tanto, considerato che le fic natalizie si assomigliano un po’ tutte) poiché delineata appunto attorno ai pensieri e alla figura di questo “strambo” personaggio che, devo dire, ho trovato davvero affascinante. Se da una parte, infatti, Sigismondo può sembrare il solito adolescente ribelle e un po’ introverso che pensa di avere tutti i problemi del mondo sulle spalle, dall’altra ho trovato adorabili i suoi continui riferimenti e paragoni alle donne e stelle del cinema del passato e attuali, l’ho trovata davvero una cosa non scontata, e conferisce a questo personaggio maggiore spessore, una sensibilità pittoresca e raffinata, lo rende “diverso” ma in senso buono. Come quando alla fine va a letto e sogna l’ultima scena di “Via col vento”, non sapevo se ridere o essere perplessa! XD Ho davvero apprezzato, bravo.
Per quanto riguarda il contesto natalizio, come ho anticipato prima, non mi hanno infastidito i cliché, poiché il protagonista ha dato un tocco unico allo scritto. Per certi versi mi sono rivista molto in lui quando si indigna, non tanto dei regali scontati che si ritrova puntualmente ogni anno, quanto del fatto che i genitori ancora non hanno idea che lui sappia quando vengono acquistati e persino il posto nel quale vengono nascosti fino al 25 Dicembre. Nel momento in cui leggevo quella parte ho pensato: “eh, come ti capisco, tanta solidarietà.” XD
Anche lo stile è carino, fresco e piacevole sempre per via della forte personalità del protagonista, ma devo dire anche un po’ zoppicante in alcuni punti nei quali alcuni errori di punteggiatura e altro (che adesso ti andrò a segnalare) hanno rallentato il ritmo narrativo:
Innanzi tutto, la tua scelta di utilizzare le virgolette per tutti i casi: per i dialoghi, per dare voce ai pensieri di Sigismondo e per specificare determinati modi di esprimersi e per i titoli di film/canzoni (es: “Poker face”, “Paroles, paroles”, “Via col vento” ecc…). Penso che in questo modo si crei confusione nel lettore, bisognerebbe determinare per ognuno dei tre casi delle soluzioni diverse, come ad esempio l’uso delle caporali per i dialoghi, le virgolette alte per i pensieri e l’utilizzo del corsivo per quanto riguarda i riferimenti/citazioni. In questo modo si avrà una chiave di lettura più comprensibile.
Virgole e punteggiatura (quelle tra parentesi sono quelle mancanti, mentre quelle solo in rosso sono di troppo e vanno omesse):
- “Anche questa volta, suda e si precipita a contare i battiti[…]” – "Ti svegli si o no? Ci sono i regali sotto l'albero[,] da aprire!" (il “si” è in rosso perché è affermativo quindi va accentato: sì) – “[…] accompagnato da una serie di rumori sinistri e da nuove fitte sparse qua e là, e, dopo circa 10 minuti, è in piedi, con le sue ciabatte e la sua mantella color porpora, con la quale va a dormire anche d'estate[…]” – Lungo il percorso, si ritrova davanti suo fratello, o come lui lo definisce, “una pseudo-scimmia”, che gli fa alcune delle sue migliori smorfie[,] e gli dice: "Tanti auguri! E' Natale”[…] (qui ti ho segnalato anche l’uso delle virgolette per il discorso precedente, e la “e” che, in quanto verbo, va accentato: È) – "Grazie.", anche se in realtà pensa: "Ma sei ancora in libertà? Non dovresti stare in uno zoo?". (qui l’uso del punto fermo è errato poiché non va inserito all’interno delle virgolette se non quando il dialogo è concluso, mentre nel secondo caso va omesso poiché superfluo in quanto il punto interrogativo chiude già la battuta, errore che si ripete per tutto il testo) – Per rilassarsi, decide di guardare, per l'ennesima volta, il film "La pianiste" – Tanto per non smentirsi, Sigismondo imbroglia[,] e, grazie ad una vera e propria "Poker Face", esibita in modo magistrale, termina sempre col vincere il montepremi in palio (ti ho segnalato qui anche l’uso della “d” eufonica, che io considero errore). – “Rhett[,] non lasciare Rossella da sola!”
Errori vari:
- “[…]allora non sto morendo... Se sto al di sotto dei 120 o 130 battiti, allora sto più che bene... Per fortuna... E se invece[…]” → dopo i tre puntini di sospensione ci vorrebbe la lettera minuscola.
- “Beh, prima o poi doveva pur capitare, no?” → nella versione italiana è “bè”.
- “86 battiti! Tié!” - dice a bassa voce, tutto soddisfatto. → Tiè, accento grave (mamma mia quanto sono fiscale XD). Inoltre il trattino, che compare per tutto il testo non ha per niente senso… non è di nessuna utilità, per cui andrebbe omesso.
- “Ritornato in camera sua, per mettere a posto la camicia e il magliocino ricevuti, comincia a parlare con se stesso:[…] → maglioncino, hai saltato la prima “N”.
- “Ma si, dai, perchè no. → sì accentato e perché, accento acuto.
- La trama vede come protagonista un'insegnate di pianoforte al Conservatorio di Vienna[…] → un’insegnante, hai saltato l’ultima “N”.
- MI spacca i timpani con quella vociaccia!” → Mi.
- E' sereno e al tempo stesso emotivamente distrutto[…] → È.
- "Ah, sono così poche le attrici in grado di competere con Vivien Leigh e Olivia de Havilland oggi giorno...[…] → Oggigiorno.
Nel complesso è stata una lettura piacevole e interessante, e nonostante i parecchi errori riscontrati nel testo che hanno rallentato la lettura, ho apprezzato la storia per la sua semplicità e la caratterizzazione particolare di Sigismondo. Per questo ho deciso di premiare la storia con il premio Best Character!
Grazie per aver partecipato. :) |