Recensioni per
Quel Vischio Con Sotto Un Bacio
di tixit

Questa storia ha ottenuto 113 recensioni.
Positive : 113
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore

Buongiorno Tixit
ho scoperto da poco le tue fanfiction e devo dire che sono splendide e quindi eccomi qui per scrivere la mia prima recensione in assoluto.
Prima di tutto volevo farti i complimenti per la tua capacità di rendere i personaggi così vivi e reali per la precisazione storica, l'amore per il dettaglio.
Ti volevo ringraziare poi per aver creato i fratelli Girodelle amo alla follia Maxence e Monsieur Henri per non parlare del nostro Victor che io adoro da sempre.
che altro dire ancora....continua così nella speranza prima o poi di leggere nuove storie o nuovi aggiornamenti.
un Saluto.

Recensore Master

Eccomi per lo scambio!
Visto che ho capito che tieni a questa storia, cercherò di andare con un po' d'ordine, partendo dalla grammatica e dallo stile.
Voleva lui, Monsieur Henri tirare due colpi di fioretto? -> secondo me, va aggiunta una virgola dopo Henri, perché il nome dovrebbe fungere da inciso.
Il "sì" vuole l'accento.
Oscar lo guardò seria in volto, mentre mormorava qualcosa sull'imprevedibilità della durata dell'impegno del Generale. -> in questo caso, invece, la virgola non va adoperata.
L'uso del trattino, e di conseguenza delle parentetiche, io lo eviterei un pochino, perché inserendone in così poco spazio ne risente la fluidità della lettura. E' come se ogni frase si fermasse per lasciare il posto a un'altra. Forse volevi rendere il pensiero dell'uomo che divaga tra realtà e ricordi e somiglianze, ma questo può funzionare anche se limiti l'uso di questo espediente. Per esempio, nell'ultima frase io avrei messo i due punti; e anche prima, avrei usato un semplice punto piuttosto che un trattino. Ripeto, forse sono io, anche perché nel complesso non sono molti i trattini, ma in qualche modo si fanno notare e con essi cambia la scorrevolezza della lettura, mi spinge a dare un tono differente al testo, un tono più frammezzato.
Hai dato al capitolo un'impronta molto introspettiva, il lettore è portato a seguire il flusso dei pensieri del personaggio POV, che divaga spesso e volentieri. L'inizio mi piace molto. Il fatto che il capitolo si apra con Oscar che si inchina rigidamente all'uomo e che questo, istintivamente, faccia un paragone con il padre è indicatore della caratterizzazione che contraddistingue il personaggio femminile in tutto l'anime e dà all'incontro con i due un aspetto molto rigido e formale, immettendo subito il lettore in un contesto militare. Si respira l'aria di rigore e disciplina che il Generale ha impartito ai suoi figli, ma attraverso la mente più "morbida" di Girodelle possiamo anche vedere i tratti ancora infantili che si notano sotto la maschera di Oscar.
Quindi il contesto e l'atmosfera della scena - un misto di formalità e divertenti incontri - sono resi molto bene.
Personalmente avrei dato più forza allo sfondo, e non solo al contesto come hai fatto tu. Avrei dato una dimensione al luogo in cui si trovano - sono soli nella stanza? Fai accenno ai suoi ragazzi; sono con loro in quel momento? Probabilmente sì, perché Oscar li sta accogliendo, ma io farei sentire la loro presenza, aggiungere un po' di "superfluo", perché in questo momento sono una deduzione a cui il lettore viene portato attraverso i pensieri indiretti dell'uomo, ma il tutto è dato in maniera molto vaga, riflessiva. Darei più concretezza, creando quindi un contrasto tra le parti introspettive dell'uomo - e quindi giocare proprio su frasi come quella in cui, in modo indiretto, accenni alle parole che Oscar pronuncia per accoglierlo - e una concretezza descrittiva della scena fisica, con annessi e connessi. Darei tridimensionalità, usando non solo l'introspezione, ma anche un po' di descrizione.

A livello di impaginazione, ti consiglio di giustificare il testo e compattare il tutto, perché il testo è molto dispersivo. Anche l'occhio vuole la sua parte e, beh, io ho un po' la mania di queste cose, ma mi piace leggere trovandomi un testo da "libro".
Probabilmente non sono questi i suggerimenti che vuoi, ma cerco di procedere per gradi.

Riguardo alla trama: inizio insolito. Attenzione, non è per niente un male, semplicemente mi ha sorpreso. Già non vedere André tra i personaggi nell'introduzione è una specie di sorpresa, trovarmi poi con Oscar piccola, nell'atrio della sua residenza, alle prese con una conversazione muta e piena di aspettativa con Henri Girodelle... beh, ti dico che l'originalità mi ha incuriosito non poco. Un punto a favore.
Mi è piaciuto il modo in cui presenti il personaggio maschile, la sua mente che si divide tra il presente di questa bambina e il passato. L'accenno al fatto che la vita di un militare non va discussa ma ricordata attraverso il silenzio di un camino e un bicchiere condiviso tra amici è stato molto profondo, ha dato forza alle asprezze della vita militare e ha gettato un richiamo verso un passato comunque ostico e difficile, probabilmente che serba qualche dolore o un aneddoto impegnativo.

Il complimento più grande, però, va all'IC del personaggio di Oscar. So che ancora è presto per pronunciarmi come si deve e so che è ancora tutto da vedere, ma come ti ho già detto l'incipit mi ha dato grandi speranze. Hai reso in poche parole il modo in cui è stata educata Oscar, il fatto che lei conosca solo il Generale, e non il padre o l'amico di Girodelle; in lei si può vedere l'infantile rigore dell'orgoglio e della sicurezza, della cura del dettaglio dell'intelligenza, che saranno tratti anche della Oscar adolescente e adulta. La formalità nei suoi modi è resa tenera da quel sorrisetto che ella è già brava a nascondere. Mi hai proprio dato la tenerezza di quest'essere cresciuto in una "caserma" a conduzione famigliare.

Per il momento non ho altro da aggiungere, credo che sia troppo presto, ma continuerò la lettura e recensirò il prossimo capitolo (domani e lunedì).
A presto!

Nuovo recensore

Ciao! Eccomi qui! Prima di tutto ti faccio i miei complimenti perchè il testo è scritto bene ed è scorrevole. Hai un ottima conoscienza e chiarezza dell'ambientazione e dei vari personaggi. Detto ciò arriviamo alle critiche, che da un certo punto di vista sono marginali e dall'altro sono sostanziose. Quello che intendo è che non conosco il mondo in cui si svolge la storia di Lady Oscar e perciò non so quanto si possa dare per conoscenza comune e quanto sia, diciamo, "aggiunto" e, conseguentemente, farina del tuo sacco da comprendere ed apprezzare. Perciò credo che mi atterrò a critiche pensate per un testo originale. Volevo provare a fare una revisione dei punti del testo che non mi convincono. Spero di non offenderti o pungerti nell'orgoglio (le recensioni che hai scritto sulle mie storie sono MOLTO utili. Ahimè questo è il primo testo che leggo di tuo quindi posso dire che qualitativamente è alto ma per quanto riguarda il dipanarsi della storia in questione non so nulla di più). Potrei essere un po' brutale nella critica. Ribadisco che se ti offenderò me ne scuso sin d'ora.

All'uomo ricordò molto Augustin, il padre della piccola, che frapponeva uno scudo fatto di regole di comportamento molto precise tra se ed il resto del mondo.
Quando il suo amico non era intento a comandarlo quel mondo, s'intende, con ordini altrettanto precisi.

Allora. Questo periodo come molti altri è piacevole nella lettura e ben pensato ma manca di qualcosa, oltre che ad un leggero singulto a quel "s'intende". Le frasi sono fluide ma, secondo me, le puoi rendere più fluide.

Piccola dimenticanza di battitura alla riga quattro:

priva DI sforzo

Non capisco molto bene questo scambio (da riga 5 a 8) di...sguardi? Pensieri? Se è persino uno scambio? Non fraintendere è riportato molto bene solo che non sembra molto chiaro (almeno a me. Forse perchè non conosco il personaggio) come stia avvenendo. Questo è henri che cerca di capire cosa voglia la piccola Oscar?

Voleva Monsieur Henri tirare due colpi di fioretto? Nell'attesa che il Generale arrivasse? Lo avevano chiamato d'urgenza nelle stalle.

Qui potresti provare a spiegare un po' di più chi è stato chiamato. Non perchè non sia chiaro ma perchè lo scambio tra i due personaggi era già complicato (piacevole ma veloce e complicato) e questa frase aggiunge uno strato in più che appesantisce (magari sono solo io è).

Nell’Atrio? Monsieur Henri aggrottò le sopracciglia, perplesso, fissandola con i suoi occhi chiari da spettro. Si, la piccola era decisamente il ritratto di Augustin, non solo per via dell'ossatura lunga, ma anche per quel qualcosa nel volto.

Qui avrei voluto dirti di aggiungere un dettaglio a cui aggrapparsi per "quel qualcosa", poi però sono arrivato alla fine e mi sono detto che poteva essere lasciato così o leggermente modificato. Non mi è venuto in mente un modo per migliorarlo però, perciò mi limito a riferirti e lascio che sia tu a decidere. Anche perchè qui in realtà siamo più sul decidere dove concentrare l'attenzione del lettore che sul definire un reale "errore".

Nell’Atrio, ribadì Oscar, lo sguardo trepidante da bambina che affiorava e si ritraeva sul suo (non sento il "suo" come un qualcosa di necessario, però è tutt'altro che cacofonico quindi puoi benissimo restare lì) visetto, come lo sfarfallio di una candela.

L'uomo fu tentato di congedarla con un sorriso, in fondo era passato solo per un saluto, trascinandosi (qui volevo fare un'osservazione/domanda. Il personaggio è un militare con tratti della personalità morbidi e parti dure? Te lo chiedo perchè non so quanto un uomo così "trascinerebbe". Anche in questo caso però è quasi una puntigliosità la mia) dietro i ragazzi. Tutto quello che aveva avuto in mente era un salto veloce nello studio, un bicchierino di Armagnac - aveva la bottiglia in tasca - e tanti ricordi di cui non serviva affatto parlare, come era giusto tra soldati: la quiete in mezzo a quella tempesta di pacchetti, nastrini, fiocchetti e mandarini canditi.
Avrebbe sicuramente passato in rassegna le figlie del suo amico, più tardi - se le immaginò un passo dietro Oscar, tutte e cinque schierate dalla più alta alla più bassa, come ad ogni festa, il mento alto e le spalle ben diritte, come veterani durante una rivista (qui potrei essere io che non conosco il termine. "Rivista"?)... il suo vecchio amico credeva sul serio fosse cosa possibile portare l'ordine in quel gran caos che era la vita.



La piccola Oscar sembrava sulle spine, gli occhi enormi (qui potresti evitare di usare di nuovo "visetto" ma questa è assolutamente una puntigliosità) in quel visetto che si sforzava di apparire impassibile.

Perché no? pensò d'impulso Monsieur Henri: Oscar, che tentava di indossare l'impassibilità di Augustin adulto, gli ricordò sua figlia Cassandra, quando, un pochino più piccola, provava a vestirsi con gli abiti di sua madre, tutta orgogliosa del suo giocare ad esser grande, credendoci davvero, eppure ancora traballante come la bambina che in fondo era.
Non era difficile capire che la piccola voleva qualcosa da lui, che non poteva chiedere.


La scrutò mentre camminava davanti a lui, il passo un po' rigido, da militare. Somigliava ad Augustin, decise, non per le ossa lunghe dei Jarjayes, e nemmeno per quella bocca così volitiva rubata al suo amico: Oscar somigliava ad Augustin perché aveva i suoi gesti.
Ma non quelli del ragazzino esuberante che lui aveva conosciuto tanti anni prima: erano i gesti dell'uomo adulto, l'unico Augustin che lei conoscesse, (qui ci starebbe un bel punto XD) il Generale.

In conclusione mi sento di dire che l'unico punto da "rivedere", anche se alla fine potrebbe rimanere così com'è, sarebbe la chiarezza espositiva di alcuni passaggi (Il flusso di pensieri di Henri e poco più) che essendo poco chiari rendono la scorrevolezza più difficile da mantenere. Un altra cosa sarebbe forse il fatto che per essere un inizio c'è molto: molti dettagli sui personaggi, le loro personalità, il loro passato...va bene ma è un arma a doppio taglio perchè, in quanto sai il fatto tuo, hai lasciato molto sottointeso ed alla mercè del lettore che, però, incuriosito cerca di fare due cose articolate allo stesso tempo riuscendo a metà in tutte due.

Spero di non essere stato troppo stronzo e di non averti offeso. Fammi sapere :). Mi farebbe molto piacere risentirti.

ten12.

Recensore Master

Ciao, passo per lo scambio a catena ;) Adoro Oscar, non credo di essermi mai ripresa dalla fine che ha fatto insieme ad Adré... è stato un vero trauma. Y_Y
L'inizio di questa storia mi ha veramente colpita, ho letto molte fic in cui i protagonisti erano Oscar e Andrè da adulti, ma non avevo mai letto di una Oscar bambina, quindi mi hai incuriosita. Devo dire che hai fatto una bella descrizione della piccola e fiera Oscar e mi è piaciuto come l'hai rappresentata attraverso gli occhi di Girodelle, che suppongo sia il padre di Victor Clemente. Quel suo ribadire la somiglianza con l'amico Augustin, una somiglianza di gesti e non propriamente fisica poi, mi ha fatto pensare a come Oscar, fin da piccola abbia cercato di imitare il padre che di certo ammirava.
lo stile che hai usato è molto essenziale e diretto, non ti dilunghi in descrizioni ma rendi bene l carattere e i gesti dei personaggi con pochi tratti, e questo secondo me è una bella dote ;)
Un inizio davvero diverso e originale rispetto alle storie che ci si aspetta su questo fandom per cui ti faccio i complimenti.
A presto!
Angel

Recensore Master

Mhhhh, ho adorato tutto il racconto, dalla prima riga all ultima. Grazie per il bel regalo, buone feste.