Ciao Kan!
Ho adorato infinitamente questa storia, Kan, sul serio: è meravigliosa, veramente veramente meravigliosa!
Vedere Bard morire serenamente, parlando col re degli elfi che tanto tempo prima aveva partecipato con lui all’improvvisa guerra ai piedi della montagna mi ha profondamente commossa, è un’idea veramente particolarissima, e ho amato il modo in cui sei riuscita a raccontarla!
Mi ha colpita tantissimo il modo in cui Bain vede gli elfi silvani, e soprattutto il loro re: li conosce, li ha visti innumerevoli volte, eppure, essendo elfi, hanno sempre quell’aura di mistero, causata dal loro aspetto, da quell’ascendente che sembrano avere sugli uomini, e da quella loro capacità di notare sempre tante cose che agli uomini sfuggono, tanto da far credere che sappiano e vedano ogni cosa.
Il fatto che Thranduil e la sua gente siano elfi silvani poi non può che aumentare ancora di più queste sensazioni, sia a causa dello stile di vita che hanno adottato, più selvatico, sia perché vivono a Bosco Atro, un luogo che già da solo ha la sua bella carica di mistero, e penso l’avesse anche prima di diventare Bosco Atro a causa dell’ombra di Dol Guldur.
Posso capire quindi lo stupore di Bain nel vedere il redi queste creature misteriose, affascinanti e spesso anche inquietanti che si presenta all’improvviso per salutare un’ultima volta Bard morente.
Forse Bain pensava che, nonostante di sicuro Thranduil avesse appreso la notizia della malattia di Bard, non si sarebbe mai presentato al capezzale di un moribondo…
Trovarselo davanti, con la corona e tutto ma senza nessuna scorta né araldi che lo annunciassero deve essere stato stranissimo!
Mi ha fatta sorridere Bain che cerca di non cedere alle “superstizioni” che porta con sé la presenza del re degli elfi, che cerca di comportarsi come sempre, senza controllare di continuo se Thranduil è davvero presente, oppure senza interrogarsi su altri suoi eventuali poteri….
Mi è sembrato che ci sia veramente riuscito solo alla fine XD.
Parlando di Thranduil, questo gesto, unito al modo discreto con cui si è presentato, mi ha davvero commossa: si vede che lo sta facendo per sincero affetto, perché ricorda Bard, ricorda il suo coraggio e ricorda la guerra che hanno affrontato insieme.
E’ un gesto in apparenza semplice, ma che finirà per avere un significato più profondo, per Bard, per Thranduil e anche per lo stesso Bain.
Un altro dettaglio che mi ha colpito è stato il contrasto tra il fatto che sia Bard, sia Thranduil siano consapevoli che quelli saranno gli ultimi istanti del re, e Bain che invece, pur sentendo attimo dopo attimo la consapevolezza che aumenta, alimentata da tanti piccoli dettagli, continua fino alla fine a rifiutarsi di accettare la realtà che la morte del padre è ormai prossima.
Il suo costante ripetersi che in fondo c’è ancora tempo, che ce n’è stato fino a quel momento e che non può non essercene dell’altro mi ha fatto venire le lacrime agli occhi: descrive perfettamente la paura che prova Baindi vedere suo padre morto, della sua assenza, e il tema dell’aggrapparsi anche agli ultimi momenti, tema che riccorre in tanti episodi, nel bene e nel male.
In questo caso però Bain riesce ad affrontare e a scacciare anche queste inutili speranze: capisce che prolungare l’agonia di suo padre sarebbe una sofferenza inutile.
Eppure è osservando Bard parlare con Thranduil e il sorriso che questa conversazione lascerà sulle labbra di Bard ormai morto ciò che serviva veramente a Bain per capire che ormai l’ora di suo padre era arrivata, e per accettarlo.
Alla fine, la presenza di Thranduil èstata utile a entrambi: a Bard per distrarlo, per fargli affrontare la morte in maniera più serena.
A Bain, per accettare la scomparsa del padre e per affrontare la sua assenza, il fatto che ora lui è solo, ed è re.
Mi ha colpita poi l’intesa silenziosa che ha permesso a Bain di capire che cosa aveva in mente Thranduil, quando gli ha chiesto, con uno sguardo, di evocare per il padre ciò che di positivo ha portato la Battaglia dei Cinque Eserciti.
Bain ricorderà per sempre l’orrore e l’angoscia di quella battaglia, quanto si è sentito impotente nel dover rimanere indietro, ma capisce che questi ricordi tristi sono fin troppo presenti, mentre i ricordi più positivi rimangono sempre troppo nascosti.
Ora devono riemergere, e solo lui può farli riemergere nel modo giusto, perché chi meglio di suo figlio può mostrare a Bard che è riuscito a fare qualcosa di veramente importante, qualcosa di buono per la sua gente?
In tutto questo, Thranduil è felice di fare da tramite, ed era proprio un tramite che serviva.
Spero anche io che quando è venuta l’ora di Bard non sia stato necessario ricordare i lati positivi dei momenti più tragici, e il fatto che, per quel che ricordo, non dovrebbero essere successi fatti gravi nei dintorni della Montagna Solitaria durante il suo regno, il desiderio di Bain forse si è avverato!
Un racconto veramente stupendo, Kan, mi è piaciuto davvero tantissimo!
Stupenda la resa dell’atmosfera, triste e malinconica, si, ma anche con quella punta di allegria data da questi due vecchi compagni d’armi XD.
Meravigliose le riflessioni, e i personaggi, come sempre, sono perfetti,.
Complimenti, e grazie per questa bellissima storia!
A presto!
Tyelemmaiwe |