Kan!
Oddio, non vedevo lora di avere un po’ di tempo per dedicarmi a questo racconto!
L’ho aspettavo tanto, e ho perso il conto di quante volte l’ho riletto!
E’ meraviglioso, Kan, sul serio.
Sai quanto amo il personaggio di Findarato, e trovare questo racconto stupendo su di lui mi ha resa immensamente felice!
Il momento in cui hai scelto di ambientarla mi ha fatto salire le lacrime agli occhi già da subito, e tu poi l’hai reso perfettamente: Beren e Findarato soli, lasciati per ultimi, che hanno appena assistito impotenti alla morte dei loro dieci compagni… con quel buio opprimente, gli occhi del lupo che compaiono all’improvviso, i rumori orribili che sono l’unica cosa che Finrod e Beren possono percepire…
E’ un dettaglio che mi rimane sempre impresso quando leggo questo pezzo nel Lay di leithian, che mi fa sempre venire il brividi, e ritrovarlo nella tua storia mi ha colpita tantissimo!
Sei riuscita a ricreare la stessa atmosfera che si percepisce nella scena del lay, sul serio: complimenti!
Meraviglioso il dettaglio di Findarato che cerca di mantenersi costantemente in contatto con Beren attraverso l’osanwe:è un dettaglio a cui non avevo pensato,ma ora mi hai aperto veramente un mondo, e lo trovo assolutamente perfetto:
Beren e Findarato sono rimasti soli, hanno assistito impotenti alla morte dei loro compagni, e mi sembra più che plausibile che questo li abbia spinti a cercare ancora di più la reciproca compagnia, per quanto sia possibile…
Fin’ora avevo pensato che tutto ciò che potevano fare, legati come sono, sono brevi conversazioni a bassa voce, e aggrapparsi alla consapevolezza che l’altro c’è ancora.
Ma il dettaglio della comunicazione del pensiero aggiunge a tutto questo una dimensione tutta nuova: il pensiero permette a Findarato e Beren di restare in contatto ancora di più, e Findarato in particolare se ne rende conto.
Ho adorato il modo in cui cerca di mantenere questa comunicazione costante, attraverso le canzoni, le parole, le immagini: sa che Beren ne ha bisogno, e probabilmente anche lui ne habisogno, per mantenere la calma che è fondamentale per lui e per Beren.
In fondo penso che cantare fosse consolatorio anche per Findarato stesso, magari lo aiutava a ricordare luoghi e momenti più felici…
Mi ha colpita anche il fatto che Beren non tenti a sua volta di chiedere, di mandare a sua volta un pensiero a Finrod: mi sembra una cosa più che comprensibile: è il modo di Beren di resistere a ciò che sta passando: ascoltare ciò che Findarato gli comunica e rifugiarsi nei propri pensieri, il cui soggetto principale non può che esere Luthien, ora più che mai.
E giustamente Ingoldo rispetta la scelta di Beren di tenere per sé i suoi pensieri, perché sa qual è l’unica cosa a cui Beren vuole pensare al momento, e intuisce quanto siano personali i pensieri di Beren sulla sua amata, e di sicuro sente che quei pensieri sono ancora più fondamentali delle canzoni e della calma.
Luthien è ciò che ha spinto Beren a intraprendere quel viaggio, è ciò che lo tiene attaccato alla speranza, ed è qualcosa che deve rimanere solo per lui….
Un altro dettaglio che ho amato è il modo in cui Findarato cerca le canzoni giuste, quelle che possono fare meglio a Beren: questi particolari, il canto, la volontà di confortare, di aiutare… Sono così meravigliosamente in linea col carattere di Findarato: davvero, mi sono commossa nel leggerli!
Ed è inevitabile che l’attesa snervante, il silenzio, la stessa ricerca dei canti degli Edain, riportino a galla ricordi del passato…
Ho amato l’accenno ad Andreth, e il modo in cui la vicenda di Beren e Luthien mostra l’amore di Andreth per Aegnor sotto una luce totalmente diversa.
Prima a Findarato sembrava giusto metterla in guardia, spiegarle tutto ciò che poteva trasformare quell’amore in sofferenza. Forse lo aveva fatto in un eccessivo tentativo di proteggere l’amica e il fratello, forse perché, non essendoci precedenti, era veramente convinto che fosse una decisione che veramente avrebbe portato solo sofferenza…
(Mi sono fatta questa domanda non so quante volte, leggendo l’Athrabeth…)
Comunque sia, forse il dubbio in qualche modo è rimasto anche a lui, e ora ha l’occasione per ripensarci, e per provare a vedere le cose in maniera diversa.
Ora, grazie a Beren, può veramente vedere messo in pratica ciò che Andreth aveva cercato di dirgli: come gli uomini, proprio perché la loro vita è più breve, sono veramente disposti a sopportare qualsiasi sofferenza, a rinunciare a qualsiasi cosa, pur di avere un momento di felicità.
Andreth avrebbe affrontato le stesse cose per Aegnor, e ora Ingoldo ne ha la certezza.
Ma Findarato ha anche la certezza che Aikanaro non lo avrebbe voluto, come non lo ha voluto lui.
(La frase sulle decisioni simili causate dalla parentela è di un’ironia così amara..)
E alla fine, veniamo ad Amarie.
Non ho mai sopportato il suo personaggio, non so nemmeno io bene perché… Forse a pelle, o forse perché, per colpa di alcuni dettagli, mi da l’idea di una che lascia che siano altri a decidere per lei…
Però, devo dirlo, con questa storia mi hai mostrato una prospettiva nuova, che mi è servita per andare oltre le mie idee.
Amarie la sua scelta l’ha fatta: ha scelto di rispettare i doveri che ha in Aman, e dinon correre incontro a un’oscurità che non conosce e che quindi teme molto di più rispetto a quella che è piombata su Aman.
Probabilmente, come gli altri Vanyar e penso anche i Teleri, le basta pensare che i Valar riusciranno a dissipare quel buio, e tanto le basta.
Non le interessa Endore, né la vendetta.
Non ho capito però se il fatto che Findarato alla fine sia partito l’abbia delusa, o se semplicemente ne abbia preso atto come lui ha accettato il fatto che lei si è rifiutata di partire.
Ho amato come hai descritto Findarato in questo flash-back, anche lui rapito dalle parole di Feanaro, anche lui attirato da quelle terre inesplorate… Ingoldo voleva partire, voleva le vedere le terre di Endore, ed era pronto a portare avanti sia la scelta in sé, sia tutti i motivi che, pensava, la rendevano la scelta giusta.
Le sue riflessioni davanti alla morte di Elenwe sono strazianti, perché arriva la consapevolezza di cosa sta costando veramente quella fuga, e anche di cosa poteva costare per lui nello specifico, se Amarie si fosse lasciata convincere…
Mi è piaciuto molto il passaggio in cui Findarato sente che sia un bene che entrambi abbiano fatto la propria scelta senza seguire a tutti i costi laltro, perché effettivamente è stata la cosa migliore: Amarie o sarebbe morta, o avrebbe detestato le continue guerre e la continua angoscia.
Findarato invece non avrebbe fatto che pensare a come sarebbe stato, ai fratelli e ai cugini che sono partiti, e non avrebbe mai avuto veramente pace.
Questa in particolare è una cosa di cui sono sempre stata sicura anche io: Findarato sarebbe stato tormentato dai rimpianti, se non fosse partito, se non avesse seguito i suoi fratelli e cugini.
Il finale mi ha fatta piangere, lo ammetto.
Hoamato il modo in cui hai deciso di concludere: dopo il terribile combattimento con il lupo, Findarato in qualche odo sente di avercela fatta. Non sa che arriverà Luthien e che Beren si salverà, ma è come se in qualche modo lo sentisse, come se sentisse che il tempo che ha guadagnato servirà a salvare veramente Beren.
Così il giuramento è mantenuto e, soprattutto, Beren ha la possibilità che merita di essere felice con la sua Tinuviel. La possibilità che avrebbe dovuto avere anche Andreth, quella che non hanno trovato Findarato e Amarie.
Ingoldo voleva che Beren l’avesse, e questo ha dato un senso ancora più profondo alla vittoria contro quel lupo e, forse, anche al giuramento stesso che Finrod ha fatto al padre di Beren.
Grazie, grazie veramente, Kan: ho amato profondamente questa storia, i dettagli che hai inserito, le descrizioni, le riflessioni, e soprattutto Findarato.
So che non è il tuo personaggio preferito, ma hai fatto un lavoro veramente perfetto con lui!
Davvero, Kan, mentre leggevo lo sentivo proprio, ed è stato meraviglioso!
Sei riuscita a inserire tutto, in questa storia: le varie sfaccettature del suo carattere, dall’orgoglio che lo ha spinto a partire per Endore all’affetto che nutre per gli uomini, la sua amicizia con Andreth, il ricordo di Amarie: C’è tutto questo e anche di più!
Hai raccontato quello che è Findarato, senza però perdere mai di vista il momento in cui è ambientata la storia, un momento che, secondo me, è infinitamente difficile da scrivere.
Complimenti davvero, e grazie ancora!
Un abbraccio!
Tyelemmaiwe |