Recensioni per
Compromise
di Defective Queen

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
01/05/09, ore 22:12
Cap. 1:

L'impressione? Solo una grande, grandissima tristezza. Nella mia vita ho incontrato diverse persone affette da anoressia, e una persona affetta da bulimia. Questi due problemi mi toccano profondamente; sono bestie infime che si annidano nella mente e ti corrodono, ed è difficile sradicare queste due flebo di veleno che pompano la malattia. Hai trattato un tema che mi è particolarmente 'caro', per modo di dire. E l'hai fatto in modo efficace e struggente, a mio avviso. Grazie per avercelo mostrato. Un bacione, e grazie per le belle recensioni che mi lasci sempre, le apprezzo tantissimo.

Recensore Master
18/03/09, ore 21:58
Cap. 1:

impressioni?hai proprio ragione...la bulimia, l'anoressia, l'obesità e tutti i disturbi alimentari sono gravi allo stesso modo...tutti possono portare alla morte.una mia amica era anoressica e tutt'ora, nonostante la terapia, non si è del tutto ripresa.sono disturbi paicologici, oltre che fisici e tu hai reso molto bene lo stato di presunto controllo che la protagonista crede di esercitare su se stessa: non è così, davvero. mi auguro che grazie alla crescente campagna informativa, le ragazze risolvano questi problemi. grazie per aver parlato di questa tamatica in modo così realistico e veritiero.brava

Recensore Veterano
18/03/09, ore 16:55
Cap. 1:

Straordinaria! Questo è proprio il tipo di lavori che io amo. Storie credue, sincere che si impegnano nel sociale, senza essere moralizzanti bensì "mostrando" la realtà. I continui richiami "corporei" (ad es. le dita) infliggono al racconto il senso di distruzione biologica insito in certe sottovalutate malattie che colpiscono sì il corpo, ma in primis (e forse direi soprattutto) la mente. Bravissima come sempre! Sai che sono un tuo fan:-)

Recensore Veterano
16/03/09, ore 22:23
Cap. 1:

Finalmente un testo ben fatto sui disturbi alimentari! E, soprattutto, un testo che affronti la bulimia.
Sì, è vero, nel mondo della scrittura amatoriale è molto più facile trovare scritti sull'anoressia rispetto a quelli sulla bulimia. Questo, credo, perché la drammaticità del disturbo alimentare nell'anoressia viene espressa al suo parossismo: estrema magrezza, estrema privazione, estrema risoluzione. La bulimia invece è meno evidente, modifica meno il corpo e cede più facilmente ai suoi bisogni, anche se poi agisce in modo da negare quanto è stato appena fatto.
E forse c'è un certo classismo, anche. L'anoressia è ascetica, la bulimia è più edonista, diceva una scrittrice che ho letto. L'anoressia è un rifiuto nettissimo, la bulimia è un rifiuto che viene dopo il cedimento alla tentazione.
Ad ogni modo...
Mi è piaciuto molto il realismo di queste parole. Mi è piaciuto il fatto che si parli di FAME, perché il cibo viene pur sempre rigettato; dell'ossessione per il cibo, del non vedere l'ora di poter ingozzarsi indisturbati (una sola precisazione: è impossibile mangiare senza masticare O_O è una ragazza, non un serpente o_o). Qui si parla giustamente di disagi fisici, di succhi gastrici che raschiano la gola, di desiderio di nutrirsi che non si riesce mai ad eliminare.
E, ovviamente, le promesse: domani mangio meno... domani faccio la brava... e poi puntualmente ci ricade. Inoltre il rifiuto di ammettere che c'è una malattia: be', raramente una ragazza bulimica non è cosciente di avere un disturbo, però, sì, come avevi detto, si sente magari meno 'disturbata' dell'anoressica, che il cibo proprio non lo ingerisce, stoica e impavida di fronte a una possibile morte. (Non che la bulimia non sia mortale, anzi.)
Un solo appunto: perché questa ragazza fa questo?
E' stato tratteggiato un quadretto familiare, anche abbastanza verosimile; ma non si capisce cosa spinga questa protagonista senza nome a gettarsi nel ciclo dell'abbuffata e rigetto. E' molto importante spiegare queste cose. Affrontare il tema va bene, se lo si fa con capacità; e questo era un buon testo, che descriveva abbastanza bene la situazione *in sé*. Ma era solo una descrizione, appunto. Si focalizzava sul comportamento alimentare e basta. Mentre la malattia è solo una reazione a una serie di problemi irrisolti che risiedono nell'animo della persona. E c'è bisogno di sapere quali siano questi problemi, per capire veramente la malattia; se si vuole parlare dei disordini alimentari, bisogna rendere chiaro che sono solo il segnale d'allarme di qualcosa che risiede dentro la persona.
Ripeto: un buon testo, sicuramente. Ma manca qualcosa ^^ qualcosa di molto importante.

Recensore Master
15/03/09, ore 20:11
Cap. 1:

Hai ragione, anche io ho il pensieri ricorrente che si dedichi a questa tremenda malattia poco spazio, e che le si riconosca poca importanza. Il tema che tu hai trattato è trito e ritrito, visto in mille salse diverse, scritto da tanti prima che da te; c'è però una considerazione da fare, anzi più di una a dire il vero. Prima di tutto, mi sembra molto interessante il modo in cui hai trattato il tutto: con una punta di giustificazionismo che mi ha molto intrigato; insomma, finalmente hai dimostrato che chi è malato non sa assolutamente di esserlo, e anzi, trova costantemente il modo di sentirsi nel giusto. Secondariamente hai un linguaggio molto semplice che tuttavia non risulta banale e non risulta pesante o troppo semplificato. Esprime bene tutto, e lo fa con forza. Mi ha colpito, questa storia. E mi hai colpito tu.

Recensore Junior
13/03/09, ore 18:56
Cap. 1:

Mi hai emozionato. Ho la mia migliore amica in questa situazione e sto cercando in tutti i modi di aiutarla per cui questa storia mi colpisce nel profondo. Grazie per averla scritta e pubblicata. Per il resto è scritta benissimo, scorrevole e piacevole.

Recensore Veterano
12/03/09, ore 23:40
Cap. 1:

Mi piace. E' scritta in modo semplice e scorrevole, e lascia capire quale sia il pensiero "pro-mia" della protagonista, anche a me che non l'avevo mai capito (essendo di tutt'altra... come dire... scuola).
Però, ti vorrei correggere su una cosa; la bulimia è di certo meno trattata in tivvì rispetto all'anoressia, ma, scientificamente parlando, su Mia si è studiato molto di più che su Ana (tant'è vero che le scoperte più importanti le stanno facendo adesso). Il problema è che, mentre un'anoressica prima o poi la si nota per la magrezza, una bulimica, se fa attenzione, non la si scopre mai. Un po' come l'autolesionismo: i casi sono tantissimi, ma quasi nessuno sa cos'è... vabbè, ma non è questo l'argomento della discussione.
Complimenti, comunque.