Dalla commistione tra una delle più note storie natalizie e Castle non poteva che venir fuori un racconto davvero delizioso!
Il caso di rapida risoluzione, ma perfettamente delineato, ha fornito il pretesto perfetto per raccontare il Castle e la Beckett di quel periodo e soprattutto lo stato del loro complesso rapporto, che, proprio a quel tempo, era in crescente evoluzione, per via, in particolare, della volontà di Beckett di tentare di smussare la sua rigidità sentimentale grazie all'aiuto del Dr. Burke.
Ecco, quindi, che, di fronte ad un insolito ed inaspettato sospettato, si sono seduti la solita pratica e risoluta Beckett, comunque più tollerante rispetto a molte altre occasioni, ed il sempre affabile ed entusiasta Castle e l'interrogatorio che ne è seguito non poteva che essere davvero godibile, soprattutto perché sottolineato dall'efficace descrizione di gesti, movenze, reazioni ed emozioni dei protagonisti.
Mi è piaciuto molto lo spazio che hai concesso a tutti i personaggi, anche quelli solo menzionati, perché ne è emerso chiaramente il loro modo di vivere il Natale, sia presente, attraverso l'accenno ai loro rispettivi programmi per le feste, che passato, focalizzato soprattutto su una stakanovista Beckett, che ha sempre cercato di concentrarsi sul lavoro per mitigare la sofferenza dovuta alla prematura scomparsa della madre, e su un piccolo e tenero Castle in cerca di quella figura paterna di cui ha sempre avvertito la mancanza, che futuro, attraverso il romantico momento in cui Castle e soprattutto Beckett hanno finalmente deciso di abbandonare la loro "zona di comfort" per avvicinarsi in maniera più decisa e cominciare a diventare pienamente Caskett, lasciando, quindi, presagire tante future giornate di Natale piene di calore ed amore!
Insomma, pur essendo "fuori stagione", è sempre un piacere leggere storie così gradevoli e ben scritte, quindi ben vengano delle altre! |