Ciao, hai da poco recensito una mia storia e, attratta particolarmente dalla tua immagine del profilo, ho deciso di curiosare un poco tra le tue storie e non ho fatto male! (Amo l'Hayffie, e, a quanto vedo, anche tu!)
Dunque, la storia:
Haymitch è il personaggio con la vita più orribile (assieme ad Annie Cresta) e ne ha passate davvero troppe, così il lettore spera sempre che ci sia un lieto fine. Ma ovviamente sia per Haymitch che per Annie il finale è dolce e amaro, non muoiono, ma non sono nemmeno al completo, è come se mancasse qualcosa.
"Sentiva solo il respiro affannoso di Effie infrangersi sul suo petto, sul suo collo, mentre ricuciva finalmente lo squarcio che da anni aveva nel petto."
Bellissima frase, soprattutto per il verbo 'cucire' che da' subito l'idea della ferita, di uno strappo, qualcosa che deve essere riparato, che è proprio ciò di cui parlavo prima. Haymitch ha bisogno di qualcuno accanto, ed Effie è perfetta, perché con il loro continuo battibeccare riescono a tenere l'altro sempre vivo, attento, a non farlo stancare della vita stessa, ad allontanarlo nella tristezza in cui versa.
E' appunto un gioco, come lo hai definito tu, questo punzecchiarsi a turno e cercare un vincitore, ma è un gioco che finisce per guarire, e non per distruggere, come gli Hunger Games.
Complimenti per la storia, a presto!
~Fly |