OOH, lo sai, non ci speravo. Me lo auguravo, ma quando ho iniziato a leggere il capitolo e mi sono trovata Laguna in punto di morte mi è venuto un coccolone....
Però devo dire che così facendo hai ritrovato il senso vero di FF, che racconta di vita e di morte, di persone che scompaiono e altre che sopravvivono, cambiando se stesse.
Squall in FFVIII aveva praticamente trovato la sua fine. Lo abbiamo visto cambiare e crescere, fino a diventare il ragazzo sorridente del happy ending che bacia Rinoa, ma non riesco a togliermi dalla testa che la sua crescita di personaggio non sia stata curata a dovere.
Mancava un vero percorso psicologico del personaggio, e naturalmente il risultato non si avvicinava neanche lontanamente a quello che hai ottenuto tu.
Il tuo Squall è molto più credibile. Con un carattere come il suo è praticamente impossibile non rimanere vittime di se stessi, perché Squall pretende da sé di essere perfetto, efficiente, potente e autosufficiente... decisamente troppo per un normale essere umano. Ha la sindrome della macchina da guerra e questo lo hai fatto capire splendidamente con la similitudine del gunblade che non s'inceppa mai.
Ciò che lui riteneva impossibile, che un giorno non sarebbe diventato altro che un'arma inceppata si è invece verificato e questo lo ha portato ad un passo dall'autodistruzione. Un'arma inceppata non ha più alcuna utilità, quindi è meglio liberarsene... così concepiva Squall la sua vita.
Il tuo Squall ha scavato assai più in basso del vero e non c'era più neanche una Rinoa che lo potesse salvare, ormai era finito.
A questo punto tu hai risolto in una maniera inaspettata e molto occidentale, giuro, hai operato nel verso contrario dei vari FF e KH.
Il tema dei ricordi è ricorrente in questi giochi e la dimenticanza è vista come un incubo. In tutti i giochi, dal primo FF a Type 0 essere dimenticati è peggio della morte.
Tu rovesciando i punti di vista, hai fatto sì che la dimenticanza fosse vita e questo è forse quello che ci salva in parte dalla disperazione a noi occidentali. Si può sempre ricominciare, ma è molto meglio farlo annullando ciò che eravamo prima.
Squall, il SeeD Squall portatore di morte scompare e nasce Leonhard che invece la vita la protegge. La tutela, la ridona e così facendo, la ritrova.
Mi è piaciuto tantissimo che abbia rinunciato di sua iniziativa a quello che era, scegliendo di diventare la propria perfetta antitesi, un dottore.
Aiutare gli altri lo ha salvato, lo ha reso positivo, lo ha convinto a lottare per ritrovare la sua mobilità e anche se è rimasto zoppo – bellissimo il risultato dolce-amaro – ora non è più inchiodato su una sedia a rotelle, perché altrimenti - che strano! - si sarebbe suicidato!
Ahah, certe idee sono dure a morire nonostante tutto, gettare via le sue memorie non ha cambiato completamente la sua disposizione d'animo...
Oh? No, non sapevo che Rinoa doveva chiamarsi Lenore ( sembra un detersivo, acc! )
Il destino è stato clemente con loro e ora possono ricominciare. Altra cosa dolce-amara, perché il finale non è perfetto e melenso come in FFVIII, quindi si accetta molto bene e con una giusta punta di malinconia.
Povero Laguna, sei il primo ad averlo ucciso, ma forse anche lui era tempo che trovasse il suo compimento come personaggio...
Ora posso dirlo, sei uno scrittore sorprendente che trova delle soluzioni originali davanti alle quali non si può non rimanere soddisfatti. Mi piace il finale non-perfetto, mi piace il lavoro che c'è dietro, perché si sente e si vede tutto l'impegno in cui ti sei profuso e mi emoziono sempre davanti ad un autore che ama intensamente le sue opere.
Una storia triste e un finale luminoso.
Potrei quasi dire di aver capito come sei fatto, ma non è vero niente, perché in FFVII sembri davvero un altro e sono certa che qui sei stato bravo perché di là farai il cattivo e sto già iniziando a tremare...
Ancora auguri di buon compleanno, Leonhard! Tiraci una torta anche qua! (Recensione modificata il 25/03/2016 - 02:26 am) |