Salve!
So che, trovandomi nei panni di "giudice" dovrei essere professionale e seria in questa recensione, e ti prometto che ci proverò, ma permettimi almeno di iniziare con un.. aaaaaaah, finalmente posso recensirti!
Per tutte le storie partecipanti al nostro contest è stata dura non poter lasciare un commento, ma -giustamente- per quelle che hanno vinto lo è stato ancora di più.
Ora finalmente posso farlo e, com'è giusto che sia, non so bene che scriverti hahah
Comunque, ci proviamo..
E' una delle storie più belle che abbia mai letto su questo fandom.
E non solo, se anche non fosse stata una fanfiction su Mika (o su qualcosa/qualcuno che apprezzo, in generale) sarebbe comunque rimasta esattamente quello che è: poesia pura.
Hai uno stile di scrittura davvero originale e travolgente (non per niente, e ne approfitto per farti un mini-commento anche su quella, hai vinto anche il premio miglior angst con Tredici Passi. L'ho dovuta rileggere un paio di volte per cercare di afferrare quanti più particolari possibili, e comunque so per certo che avrò recepito una scarsa metà di tutto quello che intendevi dire e di tutti i messaggi "nascosti" che ci sono dentro. Ma l'emozione è arrivata tutta, forte e chiara. Il che vale doppio, visto quant'era ostica da capire appieno.), almeno quanto l'originalità delle cose che hai scritto.
Il tutto ha un non so che di francese, poi.
Non chiedermi che vuol dire, ma è così.
Poi vabbè.. il ragazzo che ha perso la fidanzata in mare, la mamma spogliarellista, la ragazza che si taglia i capelli perché si sente un ragazzo (quella mi ha colpito tantissimo), che meraviglia.
Ma quelle poche righe in cui hai parlato di Mika e delle sua vita attuale.. addio, lì mi hai persa.
"Ma a lui andava bene così.
Andava bene vivere in un quartiere di Parigi, in una casa silenziosa.
Andava bene svegliarsi e rendersi conto, ogni dannata mattina, che il suo odore tra le lenzuola era ormai svanito.
Andava bene portare continuamente sul capo un berretto bianco a righe nere per fingere di non sapere che la sua folta chioma riccia aveva fatto i bagagli già da un pezzo.
Andava bene continuare a scrivere testi e tenerli chiusi in un cassetto, come la polvere faceva parte del suo pianoforte.
Andava bene.
Andava bene fingere che andasse tutto bene."
L'intensità.
Tralasciando i testi mai pubblicati e i capelli caduti (noi ci scherziamo ma che tristezza).. "il SUO odore tra le lenzuola era svanito".
Ora, questa frase fa male in qualsiasi circostanza ed è stato molto bello non specificare di chi stessi parlando, ma io adesso sono curiosissima di sapere chi ti sei immaginato tu. Viste le altre storie forse Mengoni, o forse no.
In ogni caso FEELS.
Quasi dovevamo dartelo per questo il premio angst hahah
Anyway, mi sono dilungata tantissimo ma ci tenevo a darti un minimo di riscontro per questa storia che è stata infinitamente sottovalutata, almeno dal punto di vista delle recensioni date.
Non sono stata "professionale" come avrei dovuto ma spero che il contenuto sia arrivato lo stesso.
Ora.. nulla, ti rinnovo i complimenti e ti ringrazio per aver partecipato; spero di risentirti nel caso dovesse esserci una seconda volta.
Ciao xX |