Recensioni per
The lass in the pretty rose glass
di theuncommonreader

Questa storia ha ottenuto 15 recensioni.
Positive : 15
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/03/16, ore 13:04

Ciao!!
Devo dire di aver davvero apprezzato questa storia, attirata da una descrizione accattivante e da un genere che non è mai facile trattare.
Il mio primo giudizio positivo riguarda il modo in cui la storia si presenta. Ben scritta, ovviamente, ma anche ben impaginata. Qui hai uno stile abbastanza asciutto, almeno rispetto ad altre storie tue che mi è capitato di leggere. Potremmo dire che vai "dritta al sodo", senza però rinunciare alla cura verso il lessico, verso la costruzione delle frasi, verso l'uso delle figure retoriche che tanto ti caratterizzano.
Di certo, però, il punto forte della storia (almeno per questo primo capitolo), e ciò che rimane più impresso una volta terminata la lettura, è la caratterizzazione dei personaggi. Grazie a gesti, fissazioni, diversi modi di parlare, li hai resi davvero umani e palpabili. Riusciamo a rapportarci con loro, entrando in connessione con la storia.
Nel capitolo entra poi in scena lo specchio, forse vero protagonista (lo scoprirò solo continuando a leggere) e ingombrante sia materialmente sia per ciò che rappresenta. L'apparenza e l'aspetto fisico sono, infatti, un po' un leitmotiv in questo capitolo. Madeline che non è appetibile per un futuro marito, che dovrebbe sforzarsi per compiacere la zia e, infine, che si specchia a conclusione del capitolo.
Ecco, lo specchio e tutti i suoi significati sono una delle mie passioni segrete. Una delle citazioni che preferisco è di Borges e dice "gli specchi e la copula sono abominevoli, poiché moltiplicano il numero degli uomini". Sono proprio curiosa di sapere cosa mostrerà lo specchio e cosa Madeline finirà per scoprire nel suo doppio riflesso.

Recensore Master
13/02/16, ore 15:41

Ciao! Ho riletto questo primo capitolo due volte, e devo dire di aver fatto bene perché ho colto cose che in un primo momento mi erano sfuggite o non avevo preso in considerazione. Il titolo, per esempio, devo dire che è azzeccatissimo e anche d’effetto, con quella rima per nulla banale lass/glass.
Lo stile mi è sembrato buono e ho trovato molto godibili le parti descrittive e i dettagli ambientali, come il vento che soffia all’esterno e il ramo di un albero che picchietta sulla finestra.
Il fatto che la ragazza protagonista abbia un nome studiato apposta per definire la sua personalità, trovo sia una cosa assolutamente positiva. In queste particolarità, così come nella ricerca dei nomi dei tessuti e quello stile un po’ desueto ma raffinato, si denota l’impegno che ci hai messo nella stesura.
L’imponente specchiera che fa la sua comparsa verso la fine del capitolo mi ha incuriosito non poco, soprattutto per il fatto che tutti la rimandano indietro al rigattiere. Già di per sé gli specchi sono oggetti che ispirano risvolti soprannaturali (vedi lo specchio della regina cattiva in Biancaneve), ecco, grazie a questo la storia ha già assunto una sfumatura di mistero.
Se proprio dovessi cercare il pelo nell’uovo, ti direi che fornire la descrizione di Madelaine solo nelle ultime righe del capitolo mi ha dato un po’ l’impressione che la protagonista fosse lasciata in secondo piano.
Alla prossima! :)
Monique

Recensore Master
11/02/16, ore 12:24

Ciao! Credo di star diventando dipendente della tue storie perchè, come le altre precedentemente lette, anche questa ha attirato immediatamente la mia attenzione.
Benchè questo primo capitolo si possa definire come un prologo, sei stata molto brava a catapultare il lettore direttamente sul pezzo, a delineare i personaggi in modo da farlo incuriosire e volere scoprire di più su di loro.
Anche in questa storia ogni dettaglio è perfettamente curato, le descrizioni permettono di catapultarsi nell'Inghilterra vittoriana, e in particolare ho apprezzato molto le descrizioni degli abiti.
Dal punto di vista grammaticale non ho riscontrato alcun errore, è tutto ben scritto e scorrevole, e questo garantisce una lettura facile anche a chi non è in confidenza con il periodo storico. Brava, davvero! ;)

Alla prossima,
V.

Recensore Veterano
10/02/16, ore 23:52

Questo racconto ormai lo conosco molto intimamente - così come conosco il finale - ma, per non rischiare di spoilerare la lettura agli altri commentatori (e sarebbe un peccato mortale!) mi soffermerò a commentare solo questo primo capitolo, lasciandoti le mie impressioni via via che proseguirai nella pubblicazione.

Innanzitutto sai che adoro sia il genere che il contesto storico in cui hai ambientato la vicenda; in questo primo capitolo è ancora presto per poter assaporare tutte le sfumature 'gialle' di questa storia, ma già dalle prime battute la fa da padrona un'atmosfera vagamente inquietante, che fa percepire un sottotesto di tensione impalpabile, come una corrente a basso voltaggio. ‎
Lo si percepisce nel modo in cui ci presenti la protagonista - così inquieta, così chiusa in sé, persa in tormenti la cui natura resta vaga ma che sembrano intrappolarla in una prigione invisibile le cui pareti sono il suo corpo - e la sua mente.
Complice anche il brillante gioco di parole del nome, Madeline appare come un'anima lunare (e lunatica?) che scivola sulla realtà verso un mondo tutto suo, abitato da fantasmi e visioni oscure.
Anche il contesto contribuisce molto a questa sensazione di minaccia incombente: l'epoca vittoriana è l'ideale per una favola gotica - con la sua società chiusa e inquadrata in dettami rigidi, i suoi riti sociali e domestici così predeterminati, e le aspettative soffocanti riversate su uomini e donne.
Sei riuscita, fin dalle prime righe - con la conversazione tra Mrs. Barlow e zia Martha - a descrivere pienamente questo contesto, oltre a tutti i dettagli storici ben inseriti nella narrazione: la Stagione del debutto, gli abiti, le usanze domestiche, i tocchi letterari, il modo di parlare e di pensare - tutto concorre a creare un senso di autenticità, sebbene il contesto storico non sia il focus del racconto, ma piuttosto uno sfondo sul quale i protagonisti si muovono e agiscono. Per questo era importante che non diventasse preponderante, ma fungesse da 'quinta teatrale' ben dettagliata, sulla quale stagliare i caratteri.
E ci sei riuscita benissimo: fin da questo primo capitolo i personaggi risultano immediatamente caratterizzati, e 'bucano la pagina' arrivando immediati al lettore. Di Maddy ho già detto, ma che dire della zia Martha - affettuosa e bonaria, ma non scevra di un lato garrulo e mondano? Che dire di Kate - perfetto esempio di domestica vittoriana dal grande senso pratico, e al contempo affettuosamente legata alla famglia che accudisce? Persino Mrs Barlow ha un suo carattere - pettegola e un po' invidiosa -, senza contare poi i due manovali, che par di vederli con le loro camicie di stoffa grezza e l'odore muschiato di sudore.
L'entrata in scena dello specchio chiude il capitolo con un vero e proprio cliffhanger, perché bisognerebbe essere ciechi per non cogliere il senso di minaccia che emana quell'oggetto - e che tu sei stata brava a far intuire con quella menzione sul fatto che tutti i precedenti proprietari l'hanno riportato indietro, e attraverso quel movimento furtivo che forse era Kate - e forse no.
Un'ottima gestione della suspence, dunque, in un primo capitolo che - come in tutti i mistery che si rispettino - deve fungere da introduzione senza svelare troppo, dettare il 'carattere' della storia, e mettere le pulci nelle orecchie del lettore - che dovrà aspettarsi un viaggio rocambolesco e pieno di curve a gomito. Qua non siamo in una favoletta di coniglietti in pizzi e crinoline; qua si fa sul serio.
Una regia ben congegnata, dunque, sorretta da uno stile elegante e fluido, privo di sbavature.‎
Un ottimo lavoro, sotto ‎tutti i punti di vista.

Recensore Junior
10/02/16, ore 21:02

Al solito, a causa degli impegni non riesco mai – o quasi, ecco... – a recensirti per prima! ^^" Per farmi perdonare, però, ti assicuro che ho letto il capitolo appena postato, qui sul sito. ù_ù
Non è il tuo primo approccio con il diciannovesimo secolo, avendo già un paio di volte avuto modo di scrivere su Crimson Peak, ma questa è un'originale ed è noto come, se si tiene a ritrarre bene una data epoca, la questione diventi allora più gravosa quando non si tratta più di fanfiction: hai infatti dovuto costruire un micromondo tutto tuo, popolato dai tuoi personaggi, senza prendere a prestito nulla da alcuno – se non, naturalmente, le informazioni necessarie dai libri di Storia, al fine di rendere in modo realistico la Richmond di fine secolo e i suoi abitanti.
Benché il pezzo non trabocchi di descrizioni né di aneddoti del tempo, è perfettamente percepibile la cura dei dettagli, frutto di buone ricerche storiche – e in fondo è un bene: amo le belle ricostruzioni, piene di particolari, ma è forte il rischio di imbattersi in sterili righe senza fine di descrizioni che risultano perciò pesanti e fuori posto.
Lo stile è meno importante – se posso usare questa parola! – rispetto ad altri tuoi pezzi, ma comunque sempre di un certo livello. Non trovo errori, naturalmente, e non ho nulla da dire circa la punteggiatura ad eccezione di un paio di lineette che ho trovato un poco fuori posto.
Madeline è un personaggio interessante e amo la scelta fatta per il nome, così come amo quella parte – all'inizio dell'ultimo pezzo del capitolo – in ci giochi sopra, parlando del mese di marzo! Ho adorato poi la zia, forse ancor più della nostra protagonista: l'ho trovata deliziosamente adorabile, assolutamente divertente – ho riso un po' mentre indirizzava segnali e frasi più o meno gentili ai due facchini. XD
E nulla, sono curiosa di leggere il resto!

Recensore Veterano
09/02/16, ore 15:29

Ciao! Che bello esser la prima a recensire! 
Ti dico già che l'ambientazione è una delle mie preferite e che la grafica è stupenda! Ho anche cercato su google la... "poesia" che citi all'inizio, credevo fosse qualcosa di Carroll. E invece devo dedurre dai miei risultati che sia solo frutto del tuo sacco! XD
Amo quando il nome dei personaggi è legato alla loro personalità e all'inizio mi sono immaginata Madeline come una sorta di Luna Lovegood molto... normalizzata?! XD Ovviamente l'intuizione si è rivelata sbagliata, ma sulla protagonista non voglio ancora sbilanciarmi perché siamo solo agli inizi. 
L'arrivo dello specchio mi ha incuriosita parecchio (e anche il finale!) e il mio cervelletto ha cominciato a fare associazioni e congetture di tutti i tipi; la frase della zia Martha (sul fatto che uno specchio possa spingere qualcuno a farsi bello) mi ha fatto pericolosamente ricordare la regina di Biancaneve, mentre il breve riassunto della trama, che avevo letto, mi aveva fatto pensare a una sorta di specchio dei desideri come quello di Harry Potter. Citando Portobello Road invece mi hai fatto tornare alla mente vecchi ricordi e un'allegra canzoncina XD, e ho trovato carina la frase di Martha che, con molta tranquillità, parlava dei precedenti proprietari dell'oggetto, che inspiegabilmente l'avevano sempre restituito! Questo dettaglio - della bancarella e di un oggetto che si vorrebbe restituire - mi ha ricordato un racconto di C. Priestley che da poco ho letto (ma il contesto e la storia sono completamente diversi) e ho il sospetto che, come i racconti di Priestley, del mio amato Henry James e degli scrittori inglesi dell'ottocento in generale, la tua storia sarà un... come dire... horror psicologico? Insomma, un horror d'altri tempi, lontano dal clamore che può suscitare l'apparizione improvvisa di un mostro che sbraita, e concentrato invece sui protagonisti e la loro psiche contorta!

Scoprirò in seguito se avevo visto giusto.

A presto! ^_^