Recensioni per
L'altra mano nella tua
di skinplease
OK, santo cielo. |
Oh, ma che bella!!!! |
Bentornata, davvero. Se poi pubblichi questo genere di cose, tu prenditi pure pause di riflessione quanto vuoi, se è tale l’effetto che ti fa, poi, il ritorno. Infatti, più che leggere, ho vissuto ciò che tu ci hai raccontato, le immagini si susseguono nitide riga dopo riga, sembra quasi di udire anche i suoni (“…l'accelerare dei bip elettronici…”) e vedere le luci che fanno da sfondo e da cornice a questo primo capitolo (“…tracciato azzurro su un monitor…la luce verde…una luce giallognola…”). Le cose che voglio sottolineare particolarmente, come prima impressione, sono la cura e la precisione anche di termini specifici che tu usi per meglio ambientare l’azione in un ospedale; qui riporto solo tre momenti in cui mi sembra di avere di fronte un medico e non un semplice autore di ff (“…monitor cardiofrequenzimetro…La luce del monitor adesso assolve pienamente la sua funzione…Aritmia cardiaca…”). Con questo voglio dire che ammiro molto chi, come te, quando si mette a scrivere non lascia al lettore alcunchè di dilettantesco, superficiale o, peggio, errato. Se si ambientano dei capitoli della propria fic, come nel tuo caso, per esempio in un ospedale, è necessario vigilare affinchè non si scivoli nel ridicolo o nel banale e tu riveli un grande impegno per mantenere un ottimo livello nella scelta delle parole. E, scusa, non è poco. Ma quello che mi ha particolarmente coinvolto, e credimi per una johnlocker compulsiva come me potrebbe essere una battaglia aprioristicamente perduta, è la sensibilità e la profondità con cui apri questa tua storia animandola con una toccante Sherstrade. Quello che soffre in un dignitoso silenzio di fronte alla lotta di Sh con il suo male fisico è un grande Greg, tenero ed innamorato, sorprendentemente accolto da uno spiazzante Holmes, che gli riserva (“… e Sherlock la stringe…lanciargli un'occhiata così delicata… Sherlock si sporge come può, lo bacia ancora…”) attenzioni che pensavamo dedicate solo a John. Un’altra osservazione, proprio a proposito di quest’ultimo: è freddo e distante, distratto dalla contemplazione della moglie , che lo domina, e l’attenzione che ha per Sh è sicuramente sincera, ma basta un richiamo di Mary (“…John, andresti a prendermi un bottiglia di acqua minerale…”) per allontanarlo dall’urgenza di quei difficili momenti al capezzale di un detective che è vicino, ancora una volta, alla morte. Molto IC, mi ha riportato nel clima della III Serie, in cui si è vista una certa “umanizzazione” di Sh e un distacco di Watson da ciò che riguarda Holmes. Molto, molto brava. |
Molto interessante questo primo capitolo! |